Genio incompreso...una boutade che sentiamo spesso, a volte si usa come giustificazione quando non siamo capiti.
Ma in questo caso ha una valenza scientifica. SI parla del personaggio che ha ispirato "Rain man", celebre film con Dustin Hoffman.
Questo è un vero mistero per la scienza. Perche intanto siamo sicuri che il fenomeno esiste (ha capacità intellettuali elevatissime) e ha una conformazione del cervello MOLTO particolare (dato empirico), ma non è ancora stato spiegato il funzionamento e le cause di questo "squilibrio". Del resto "il cervello" è ancora in larga parte un mistero per l'uomo.
L'agenzia spaziale analizza l'uomo che ispirò il film con Hoffman
Per capire il suo genio, gli strumenti usati sugli astronauti
Autismo, gli scienziati della Nasa
studiano il cervello di "Rain Man"
SALT LAKE CITY - Considerate le sue straordinarie capacità mentali, molti lo considerano un marziano. Sarà per questo che la Nasa, l'agenzia spaziale americana, ha deciso di esaminare la sua testa con gli strumenti normalmente usati per studiare gli effetti dei viaggi spaziali sul cervello degli astronauti. Parliamo di Kim Peek, il genio autistico che ispirò il personaggio interpretato da Dustin Hoffman nel film "Rain Man".
Nell'ultima settimana, Peek è stato sottoposto a una serie di test, tra i quali una Tac e una risonanza magnetica, che serviranno a produrre una mappa tridimensionale della sua struttura cerebrale. Gli scienziati della Nasa vogliono confrontare questa immagine con quelle prese nel 1988 dal dottor Dan Christensen, il neuropsichiatra che segue Peek all'Università dello Utah, e vedere quali cambiamenti ci sono stati in questi anni.
Peek, che ha 53 anni, mostra infatti la sorprendente tendenza a diventare più intelligente con il passare del tempo. Una caratteristica che si sovrappone alle già straordinarie qualità del soggetto, considerato un genio in 15 differenti discipline, dall'arte, alla storia, alla matematica. D'altro canto, come ricorderà chi ha visto il film, Peek dimostra scarsa abilità in attività comuni, come vestirsi o trovare oggetti in casa propria.
Finora, nessuno è stato in grado di spiegare con esattezza le singolari caratteristiche di Peek. La sua struttura cerebrale è del tutto particolare: alla nascita, i dottori registrarono una sacca d'acqua nella parte destra del suo cranio. Analisi successive evidenziarono che il cervello del bambino non era diviso in due emisferi, come quello di tutti, ma formava un'unica massa. Fin da giovane, Kim dimostrò una straordinaria memoria (secondo suo padre è in grado di mandare a memoria 9 mila libri), ma sviluppò con ritardo le capacità motorie e quelle espressive.
Come tutti gli individui autistici, Kim Peek ha avuto sempre grosse difficoltà di comunicazione. Dall'uscita del film, nel 1988, la sua situazione è lentamente cambiata: negli ultimi 16 anni, Peek ha incontrato oltre 2 milioni di persone incuriosite dalla sua vicenda, ed è diventato più disponibile a parlare in pubblico. Inoltre, stando a quanto racconta suo padre Fran, non legge più soltanto saggi, ma anche romanzi. Questo non gli impedisce, comunque, di passare pomeriggi interi a memorizzare l'elenco del telefono.