Nulla osta della Difesa israeliana, la decisione a breve
Notizie contrastanti sulla salute del leader palestinese
Arafat in "condizioni precarie"
forse ricoverato a Ramallah
Fonti dell'Anp: "Le sue condizioni non sono critiche"
La stampa di Gerusalemme: ha un tumore in fase terminale
RAMALLAH - Yasser Arafat potrebbe essere ricoverato in un ospedale di Ramallah, o altrove. Il ministero della Difesa israeliano ha risposto positivamente a una richiesta palestinese di autorizzare il ricovero del presidente dell'Anp. "I medici decideranno nelle prossime ore se il presidente deve essere trasferito in ospedale" - ha detto il suo consigliere capo, Nabil Abu Rudeina. Il team sanitario è composto da medici palestinesi, tunisini, giordani e egiziani, "in base alle loro analisi capiremo se Arafat può rimanere alla Muqata o deve essere trasportato altrove" ha aggiunto Rudeina.
La diagnosi. Secondo i primi esami, Arafat sarebbe affetto da una disfunzione delle cellule del sangue, ma ulteriori analisi sarebbero necessarie per stabilirne la causa, come ha detto uno dei medici curanti. L'equipe giordana è guidata dal medico personale di Arafat, Ashraf al-Kurdi, e include anche un gastroenterologo, Alaa Tuqan, e un medico di laboratorio, Osama al-Rabadi. Il viceministro degli Esteri palestinese, Ilan Halevi, in un'intervista all'emittente televisiva francese Lci aveva parlato in giornata di "influenza intestinale causata da un virus". Da parte israeliana, la radio parla di condizioni "critiche", la stampa di un tumore allo stomaco in fase terminale.
In preghiera a Ramallah. Fonti palestinesi riferiscono che oggi il leader palestinese ha recitato le orazioni del mattino insieme ad altri fedeli a Ramallah. "Era stanco e debole, ma in grado di pregare" hanno riferito testimoni. Avrebbe anche inviato un messaggio per far sapere che "sta bene e che non c'è bisogno di preoccuparsi", come ha confermato il premier palestinese Abu Ala, che gli ha fatto visita e ha detto di averlo "trovato bene".
Il rientro in patria. Secondo fonti israeliane, Gerusalemme non avrebbe garantito al leader palestinese la possibilità di rientrare a Ramallah, ma secondo la tv araba Al Jazeera al contrario ci sarebbe l'impegno ad assicurarne il ritorno nel caso in cui si decida per un trasferimento all'estero. Ma il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, David Saranga, ha precisato all'agenzia Ansa che la questione del rientro a Ramallah al momento "non è stata discussa". In nottata il premier israeliano Ariel Sharon aveva assicurato che il governo verrà incontro a tutte le necessità; anche la moglie di Arafat, Suha, da anni a Parigi, ha ottenuto da Israele il permesso di raggiungere il marito.
La successione. Ieri la leadership palestinese, dal premier Abu Ala al suo predecessore Abu Mazen, seguiti da capi dei servizi di sicurezza, ministri e parlamentari, è stata convocata presso il quartier generale. Smentita la voce che parlava di un triumvirato (formato da Abu Ala, Abu Mazen e dal presidente del Comitato esecutivo dell'Olp, Salim Zaanun) al quale erano stati affidati tutti i poteri. Arafat non ha mai nominato un successore. La legge prevede che sia sostituito dal presidente del consiglio legislativo (Parlamento) palestinese, Rawhi Fattuh, fino alle elezioni da tenere entro 60 giorni. Di fatto prenderebbero le redini il numero due dell'Olp, ed ex primo ministro, Abu Mazen, e l'attuale primo ministro Abu Ala: Fattuh infatti è ritenuto figura di scarso rilievo sulla scena politica palestinese.
Fonte: Repubblica