Adrian Mutu è definitivamente caduto in disgrazia: il Chelsea ha scelto la via della Tolleranza Zero e gli ha rescisso il contratto in seguito alla positività per cocaina contestatagli. Il club del presidente Abramovich non ha intrapreso la strada del perdono, sposata in passato (e non solo, se si fa riferimento alla Premiership) per illustri colleghi travolti da casi di doping (anche se di altra natura), ma difesi e protetti dalle rispettive società.
Mutu, dalla pubblicazione della notizia, era riuscito a contraddirsi più volte, prima negando con fermezza, quindi ammettendo l'uso di droga (ma non cocaina) solo al fine di ottenere un miglioramento delle prestazioni sessuali, agganciandosi così ad un piccante quanto squallido gossip di qualche tempo fa, e infine rinunciando alle controanalisi. Il Chelsea, freddo e da subito poco incline a credere nell"innocenza del calciatore, lo ha quindi ufficialmente scaricato, ribadendo, come già era successo due anni fa per una vicenda analoga con il portiere Bosnich, la propria "Tolleranza Zero nei confronti della droga, applicata sia nei confronti delle sostanze tese a migliorare le prestazioni sportive sia per le cosiddette droghe 'ricreative', assunte in privato".
Il 25enne attaccante rumeno, ex del Parma, da cui fu acquistato per la ragguardevole cifra di 23 milioni euro, rischia ora 6 mesi di squalifica, senza contare il danno economico e la reputazione, già messa a repentaglio in passato per vicende extracalcistiche, completamente distrutta. Mutu era partito alla grande lo scorso anno, per poi perdersi nel corso della stagione, complici i dissapori con il tecnico Ranieri, che gli contestava scarso impegno in campo e poca professionalità nella vita privata.
La sintonia col nuovo manager Mourinho, invece, non è mai stata nemmeno all'orizzonte, tant'è vero che quest'estate il tecnico campione d'Europa aveva già fatto capire di non gradire la presenza di Mutu in squadra. Per questo motivo Kenyon avviò una trattativa con la Juve per un prestito stagionale, interrotta solo dall"intervento all'ultimo istante di Abramovich. Lo scopo di quel colpo di teatro, forse, fu quello di puntare ancora su un talento che stava deludendo nonostante il grosso sforzo economico fatto, anche se il contesto in cui sono stati fatti i controlli, non dopo un match ma al termine di un allenamento, fanno galoppare la fantasia verso altri scenari...