preferisco kerry che vince in tutto il mondo!
preferisco kerry che vince in tutto il mondo!
Marcus85
Perdonami, ma questa è una delle più grosse cavolate che abbia mai sentito...e detta da te fa ancora più impressione.
perche' nessuno conta Nader?
anche se e' la 3 possibilita in teoria.
io ho votato bush
cmq i terroristi sanno che bush e' quello che fa di tutto per rendergli la vita difficile,kerry invece potrebbe cambiare politica e questo converrebbe ai terroristi.
Ultima modifica di Sherman; 1-11-2004 alle 14:59:13
Vorrei farti notare una cosa...Bush, contro Al-Quaeda,non ha combinato nulla...anzi...grazie alla propaganda i terroristi sono forse più forti oggi che 3 anni fa.Sherman
Pensa un attimo logicamente...se Bin Laden dice di votare Kerry cosa fanno gli americani? Votano Bush...quindi è logico supporre che Bin Laden voglia che sia votato Bush.
Ciao
Nicola
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci"
"Non lasciare mai che la morale ti impedisca di fare la cosa giusta"
"La disumanità del computer sta nel fatto che, una volta programmato e messo in funzione, si comporta in maniera perfettamente onesta."
"fare molte cose alla volta significa non farne bene nessuna"
Ma, mi sembra un ragionamento contorto. L'interpratazione è troppo astratta e non prendo posizioni. Mi limito solo a dire: Bin Laden non ha detto esplicitamente di votare kerry, ma ha consigliato di cambiare politica per evitare ritorsioni da parte di al qaeda. Questo è un segno di debolezza, al qaeda è meno forte di prima. Vi ricordate l'invito agli stati europei di schierarsi contro la guerra in iraq?nicjedi
Segni di debolezza. Del resto il terrorismo è globale e non è necessario che vi sia Bin Laden dietro ad ulteriori attentati. Oramai il vaso di pandora è scoperchiato e la guerra in Iraq ha peggiorato la situazione perche Saddam non aveva legami con Bin Laden e in Iraq non c'erano terroristi che bramavano attentati contro gli USA. Semmai Saddam ha finanziato i kamikaze, come fanno molti leader mediorientali... un pò poco per giustificare la guerra.
Non ho detto che ha concluso qualcosa,cmq staremo a vedere.nicjedi
Ho votato Kerry.Sherman
Nader non è contato perchè nessuno della massa conosce veramente la propaganda di Nader e alla fin fine (se fosse inserito) il risultato sarebbe falso perchè molti utenti mondiali voterebbero Nader poichè dopottutto sia Kerry sia Bush non sono altamente votabili (dicono pressochè le stesse cose )
Uhm...forse..in fondo il senso che volevo dare al mio discorso è : "Bush contro il terrorismo non ha fatto na ceppa...se votate lui pensando che lui possa sgominare il terrorismo allora non capite na ceppa"IL CONTE
Ciao
Nicola
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"La disumanità del computer sta nel fatto che, una volta programmato e messo in funzione, si comporta in maniera perfettamente onesta."
"fare molte cose alla volta significa non farne bene nessuna"
tra bush e kerry??
vediamo per bush un bel c4 e per kerry...pure.....
due uomini inutili....
ESTERI
Cosa aspettarsi dalle elezioni di martedì
Noi, l'Europa e il voto in Usa
di SERGIO ROMANO
Per battere Bush padre nelle elezioni presidenziali del 1992, Bill Clinton puntò sull'economia e promise una riforma sanitaria per garantire protezione agli americani (più di 40 milioni) che ne sono totalmente privi. L'economia andò bene e regalò agli Stati Uniti, otto anni dopo, un bilancio prodigiosamente in attivo (ma sarebbe andata altrettanto bene, con ogni probabilità, se la Casa Bianca fosse stata riconquistata dal presidente repubblicano). La riforma sanitaria, invece, finì nel cassetto, uccisa dalle lobby dei medici e delle industrie farmaceutiche. George W. Bush vinse le elezioni nel 2000 con un programma liberista e la promessa che la sua amministrazione non avrebbe coltivato velleitari progetti di nation building (la creazione, nel mondo, di regimi democratici). Ma agli inizi del 2002 protesse le vecchie acciaierie del Middle West con alti dazi sull’importazione di acciaio straniero, ed è ora impegnato in una difficile operazione di nation building: la creazione della democrazia irachena. I due ultimi presidenti pronunciarono parole dure, durante la campagna elettorale, contro il regime di Pechino. Ma finirono per trattare la Cina, dopo qualche schermaglia, come un «partner strategico».
Così vanno le cose della politica, non soltanto negli Stati Uniti. Chiunque vinca le elezioni di domani (sempre che il sistema non venga paralizzato da una nuova, devastante contestazione sul risultato del voto) dovrà fare i conti con alcuni dati materiali e psicologici: le paure della pubblica opinione, il prezzo del petrolio, l'andamento dell'economia mondiale, le potenti lobby della società americana, il deficit commerciale e quello delle partite correnti (i più alti, in valore assoluto, nella storia della finanza americana), il terrorismo, gli imprevisti della guerra in Iraq, la crisi palestinese dopo Arafat, le infinite variabili della situazione mondiale. John Kerry lascia intravedere entro il 2005 l'inizio del ritiro dall'Iraq. Ma difficilmente potrà andarsene, senza danneggiare l'immagine dell'America, da un Paese che rischia di precipitare nel caos e trascinare con sé l'intera regione. Dice di volere internazionalizzare la crisi irachena. Ma è forse disposto a permettere che il comandante americano venga sostituito da un generale straniero o affiancato da un direttorio alleato? E quanti alleati saranno disposti a lasciarsi coinvolgere in una situazione di cui gli Stati Uniti sembrano avere perduto il controllo? La realtà finisce sempre per imporre le proprie esigenze e accorciare il divario fra i programmi elettorali.
Fra i due candidati esistono tuttavia alcune differenze. Bush ha deciso la guerra con argomenti che si sono rivelati fragili o addirittura inconsistenti. Non ha fatto nulla per risolvere la crisi palestinese. È prigioniero di una lobby religiosa. Ha dilapidato il patrimonio morale e civile della democrazia americana. È circondato da uomini arroganti e saccenti che hanno parlato all'Europa con toni altezzosi e sprezzanti. Kerry è vago, fumoso, spesso grigio e poco convincente. Ma non deve riscattare gli errori del passato, si circonderà di uomini nuovi o comunque estranei alla vecchia amministrazione, e può, soprattutto nei rapporti con l'Europa, voltare pagina. Non abbiamo il diritto di prendere partito in una vicenda che non ci concerne e non abbiamo interesse a schierarci. Ma se ci è consentito esprimere una distaccata preferenza, Kerry è probabilmente meglio di Bush. Avremo anche con lui, se viene eletto, molte ragioni per dissentire dall'America e qualche motivo per litigare. Ma litigheremo, almeno, più civilmente.
Sergio Romano non è un uomo di sinistra, è un intellettuale moderato, che esprime con precisione e senza tanti sofismi il proprio pensiero. Analizza con realismo la situazione, senza dipengere kerry come il salvatore della patria, ma in sostanza come il male minore. Non sorvola sui problemi europei e sull'Iraq, sul grigiore di Kerry (ha una faccia a paraculo ), ma ci saranno uomini nuovi...e non la caricatura dei neoconservatori...ovvero gente come perle, rumsfeld e cheney!
Speriamo che vinca Kerry....
"Fra i due candidati esistono tuttavia alcune differenze. Bush ha deciso la guerra con argomenti che si sono rivelati fragili o addirittura inconsistenti. Non ha fatto nulla per risolvere la crisi palestinese. È prigioniero di una lobby religiosa. Ha dilapidato il patrimonio morale e civile della democrazia americana. È circondato da uomini arroganti e saccenti che hanno parlato all'Europa con toni altezzosi e sprezzanti. Kerry è vago, fumoso, spesso grigio e poco convincente. Ma non deve riscattare gli errori del passato, si circonderà di uomini nuovi o comunque estranei alla vecchia amministrazione, e può, soprattutto nei rapporti con l'Europa, voltare pagina."
Cacchio... Romano si è Sartorizzato... non mi ricordo l'ultima volta che ci è andato giù così pesante...
comunque concordo in pieno... ( sopratutto sul Kerry fumoso, grigio e poco convincente... )
Engineers do it better"Lo scienziato non studia la natura perché è utile, ma perché ne prova piacere e ne prova piacere perché è bella. Se la natura non fosse bella, non varrebbe la pena studiarla e la vita non varrebbe la pena di essere vissuta”.( Henri Poincaré )"Scientists discover the world that exists; engineers create the world that never was."
Non ti preoccupare, stavo quasi scherzando (in realtà volevo vedere le reazioni). Comunque è evidente che i risultati di quei sondaggi debbano essere in qualche modo falsati. Statisticamente, anche con riferimento al sondaggio di repubblica, dubito che solamente l'8% degli italiani voterebbe per Bush, ma anche ammettendo nel caso di Repubblica che l'orientamento del sondaggio sia stato viziato dall'appartenenza del pubblico di quel quotidiano all'area di centro-sinistra pro Kerry, resta il fatto che il sondaggio "mondiale" è troppo facilmente falsificabile. Come ho detto, io stesso sono riuscito a votare diverse volte, e, a parte casi eclatanti (come i 5.000 voti del Niger), penso che sia molto difficile controllare simili comportamenti, tenuto conto della scarsa trasparenza del sondaggio e della possibilità di esprimere preferenze multiple. Detto questo penso si debba prendere atto del fatto che la maggior parte dell'opinione pubblica mondiale non sembra soddisfatta dell'operato di Bush.IL CONTE
Edit: interessante l'intervento di Sergio Romano, sinceramente sarei curioso anche io di vedere se Kerry effettivamente sarà in grado di apportare cambiamenti, ma in gioco non c'è solo la curiosità soggettiva, ma la sicurezza mondiale.
Ultima modifica di Marcus85; 1-11-2004 alle 16:39:40
Repubblica della nuova Atlantide 1,2,3
GLI DEI TORNERANNO (?)
Moderazione in rosso e grassetto.Chiarimenti ne Il forum del forum o in privato.
Se tu leggi c'è scritto che stannno implementando un modo che permette ad ogni persona di votare una sola volta, anche se ci sono sempre modi per aggirare le restrizioni...hanno volutamente non limitato a 1 IP = 1 voto poiché in locali pubblici collegati via router solo 1 utente potrebbe votare una volta sola...e poi più nessuno. penavano una cosa tipo inseire pure l'email...certo, uno di email può farsene infinite, ma penso che nessuno sano di mente faccia 5000 diverse email di se stesso per votare 500 volte
Il fatto che si chiami betavote non è un caso...il programma che va i sondaggi è una "beta", dicono loro stessi...
Ciao
Nicola
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci"
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"fare molte cose alla volta significa non farne bene nessuna"
e' vero che vuole riallacciarsi all' Europa,ma considera comunque i singoli stati "inferiori" il signor kerry,da quanto ne so.cerberus