1) Quanto alle motivazioni della guerra si potrebbe discutere per ore. Io sono tuttora convinto che gli americani fossero effettivamente a conoscenza dell'esistenza di armi chimiche in Iraq, o che comunque le notizie in tale direzione non fossero orchestrate ad arte, del resto, se queste armi esistono o sono mai esistite, gli americani, che per anni hanno ceduto tali armamenti al regime di Baghdad lo dovrebbero sapere benissimo. Tuttavia la realtà è che nessuna di queste armi è stata trovata, forse perchè effettivamente smantellate. Quello delle armi di distruzione di massa si tradurrebbe dunque in un pretesto politico, un pretesto, una menzogna, ma che ha permesso di giustificare l'intervento in Iraq, un intervento doveroso, contro un regime filo-terrorista, da sempre una minaccia destabilizzante per la regione. L'errore, anxi, gli errori, gravissimi, sono stati nella conduzione totalmente errata del dopoguerra. Ma di questi errori Bush può essere imputato solo direttamente, troppo spesso è fatto capro espiatorio di errori dello stato maggiore USA, cui di fatto compete la conduzione sul campo delle operazioni.
2)
"Uniting and Strengthening America by Providing Appropriate Tools to Intercept and Obstruct Terrorism”
Non considero il patriot act un atto contro ogni morale. E' uno strumento necessario a debellare le radici, che sono prima di tutto economiche, del terrorismo, privare il terrorismo di fondi, una guerra che per quanto non combattuta sul campo è forse altrettanto vitale.
http://www.tidona.com/pubblicazioni/marzo03_3.htm
3) Vero, la crisi nell'economia americana è esplosa sotto Bush, ma è nata con Bush e a causa di Bush? No. Come tutte le grandi crisi non è nata nell'arco di una notte, e neppure di qualche anno. E' il sistema economico americano ad avere in generale risentito di una profonda crisi che si trascinava da anni, e che è stata semmai ampliata, per effetto della crisi petrolifera e di altri fattori.
E' una crisi che si basa sui debiti. Gli USA hanno un debito estero sterminato, soprattutto verso Giappone e Arabia Saudita, un debito che fu solo mascherato, ma mai corretto sotto l'amministrazione Clinton. I pagliativi di Clinton mascherarono la crisi in atto, causando nel lungo periodo danni molto maggiori. Altro problema è legato ai debiti. Il sistema americano è un sistema fondato sul debito. Le famiglie americane hanno debiti enormi verso le banche. La società americana è la prima società al mondo che ha cessato di produrre per consumare, consumando per produrre, chiaramente questo sbilanciamento si è tradotto in un enorme indebitamento da parte delle famiglie, la diffusione delle carte di credito, il capitalismo da casinò americano, sono indice di un sistema traballante, basato sulla sussistenza di breve periodo e sul soddisfacimento immediato dei bisogni.
4) La disoccupazione è correlata a quanto sopra, si mantiene in ogni caso su livelli non così preoccupanti, pure esssendosi effettivamente accresciuta. Il paragone con la crisi del 1929 mi sembra eccessivo.
5) Lo si vuole fare anche in Italia, quindi non mi sembra qualcosa di sconvolgente. Inoltre non ha avuto esiti così negativi come quelli che puoi dipingere. Non bisogna dimenticare che Bush è stato il presidente più votato della storia americana, con uno scarto di 3,5 milioni di voti rispetto allo sfiddante democratico
Con questo non voglio fare un panegirico di Bush, resto tuttavia dell'avviso che la rielezione di Bush sia stata preferibile ad una eventuale vittoria di Kerry. Bush ha commesso errori, anche gravi, ma ha saputo nell'insieme mantenere una leadership salda, trarre gli USA fuori da uno dei momenti più bui della propria storia, e ridare sicurezza al popolo americano. Non sono meriti da sottovalutare in una nazione con quasi 300 milioni di abitanti.
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.:Ethan_Hunt:.
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