Ormai è stato dimostrato: Star Trek ha in qualche modo gettato uno sguardo al futuro della tecnologia. Basta pensare hai Tricorder, i minicomputer con cui gli ufficiali delle astronavi se ne vanno in giro per i corridoi. Non sono tanto diversi dai normali palmari! Eppure Gene Roddenberry lo aveva inventato gia nel 1966, epoca in cui non si conoscevano di certo questi strani aggeggi! Un altro esempio può essere la siringa Hipospray, utilizzata per curare i pazienti praticando un'iniezione sottocutanea nella carotide. Ebbene si, anche questa esiste!
Quello che però mi incuriosisce di più è la tecnologia del teletrasporto, del ponte ologrammi (holodeck) e dei replicatori. Il ponte ologrammi, nel mondo di Star Trek, è un generatore ambientale olografico che ricrea ambienti utilizzando fotoni, campi di forza e un pizzico di Intelligenza Artificiale. La particolarità di questi "ologrammi" è il fatto che sono concreti. Se per caso si volesse ricreare un arma, questa sarebbe benissimo in grado di uccidere. Nel caso si volesse portare fuori dalla stanza olografica, esso scomparirebbe perchè fuori dalla portata dei proiettori olografici. Ovviamente tutto questo è fantasia, sono ben poche le probabilità di creare un così fantastico marchingegno.
Il Replicatore è invece un apparecchio molto simile al ponte ologrammi è sfrutta un sistema simile al teletrasporto e, attualmente, ne esiste un modello che però ha un funzionamento del tutto differente: è sostanzialmente un fax che riproduce in plastica l'estetica dell'oggetto scolpendo il pezzo di materia prima con un laser. Il replicatore di Star Trek, invece, è in grado di ricreare qualsiasi tipo di oggetto, di modeste dimensioni, che è stato immagazzinato nella sua banca dati. A differenza del ponte ologrammi, non è così fantasioso, e il suo funzionamento è teoricamente possibile. Per capire come funziona bisogna sapere un po' come funziona in teoria un sistema di teletrasporto: l'oggetto si trova in una postazione "A" adibita per il trasporto e, una volta iniziato il processo, viene scomposto e trasformato in dati informatici e successivamente ricomposto nel punto "B" di arrivo. Circa due o tre anni fa, in un laboratorio di non ricordo dove, sono riusciti a spostare un fotone da una stanza all'altra da una distanza di un metro, quindi è possibile supporre come la tecnologia di teletrasporto non sia più solo fantascienza. Ritornando al concetto della discussione, se noi potessimo fare una copia dei dati durante il trasferimento, non sarebbe possibile ricreare l'oggetto gia teletrasportato senza aver bisogno di avere la copia originale? Secondo il mio ragionamento SI. Questo dimostra che la tecnologia trekkiana non è solo fantasia.
Ora vorrei sapre se siete d'accordo sul mio ragionamento