Dodici tra i pincipali editori di videogiochi sono stati chiamati in causa in quella che ci sentiamo senza gran difficoltà di definire "la più surreale querela per brevetto dell'anno".
La causa è stata mossa dallo studio legale texano McKool Smith a Electronic Arts, Take Two, Tecmo, Square Enix, Atari, Activision, THQ e chi più ne ha più ne metta, e riguarda - state a sentire - la grafica 3D.
Come riporta GameDaily BIZ, sembra infatti che McKool Smith sia in possesso di un brevetto, risalente al 1988, che riguarderebbe un "metodo per mostrare immagini tridimensionali su un monitor". Lo studio legale sostiene dunque che tutti quelli coinvolti, e molti altri tra gli editori meno importanti, abbia agito contro il brevetto in questione pubblicando videogiochi in 3D.
La cosa più stupefacente (a parte il numero imprecisato di videogiochi e altre applicazioni 3D precedenti al 1988, che avrebbero probabilmente dovuto impedire il rilascio del brevetto) è che, nonostante l'evidente bizzarria della faccenda, il sistema legale vigente negli USA la rende perfettamente plausibile. In altre parole, i publisher richiamati in tribunale stanno prendendola sul serio, invece di sbellicarsi dalle risate come avremmo potuto pensare.
Per il momento non è chiaro come andrà a finire - sembra addirittura possibile che McKool Smith possa riuscire davvero a estorcere del denaro a qualcuno. Rimaniamo in attesa dei futuri sviluppi...
postata da poco sulla home di GamesRadar.