Nascere con le corna non è normale, ma nel villaggio di Ico, il protagonista dell'omonimo gioco, è una condanna: al dodicesimo compleanno, tutti i ragazzi con questa simpatica feature vengono offerti in sacrificio in un castello sulla costa e imprigionati lì, visto che la loro presenza porta sventura.
L'intro del gioco si apre proprio con Ico trasportato dai boia nel castello e rinchiuso in un sarcofago:"Non arrabbiarti con noi. Lo facciamo per il bene del villaggio"...
Per fortuna Ico è meno sfortunato dei suoi predecessori: il sarcofago in cui è rinchiuso cade, aprendosi, e Ico può iniziare la sua avventura. Dopo un breve passaggio, incontrerà Yorda, una ragazza dall'aspetto quasi irreale: completamente bianca,evanescente, sembra quasi un miraggio.Anche lei è rinchiusa in una gabbia, ma una volta liberatala inizia il gioco vero.
La struttura è incentrata proprio sul legame tra Ico e Yorda: quest'ultima non è in grado di effettuare particolari salti o arrampicarsi su catene, quindi dovremo sempre trovare un modo per farla proseguire nell'esplorazione del castello, alla ricerca di una via d'uscita dalla prigione. Una prigione gigantesca, con mura altissime, a strapiombo sul mare e intricata come non mai. Una costruzione decadente e in rovina, ma dall'architettura assolutamente credibile: spesso vi ritroverete su un passaggio che prima vedevata da un altro punto del castello, in un continuo intrecciarsi di scale, corridoi e ponti. La risoluzione delgi enigmi è basata principalmente sul cercare certe leve, premere pulsanti, spostare blocchi, accendere torce, ma principalmente ci si troverà impegnati nell'arrampicarsi su alte mura o effettuare salti col fiato sospeso, tenendo sempre d'occhio la nostra compagna. Yorda è infatti minacciata da ombre volanti vagamente antropomorfe (simili a quelle di heart of Darkness) che cercheranno di prendersela a spalle e trascinarla nei buchi neri da dove provengono. per difenderla dovremo menare fendenti armati di un semplice bastone o, più avanti di una spada (si vocifera anche di armi nascoste). I nemici non sono invincibili, ma hanno un IA abbastanza bastarda: solitamente saranno in tanti e, mentre uno si fa menare, l'altro approfitta della minima distrazione per rapire Yorda.E' fondamentale fare attenzione alla nostra compagna.
Il punto forte di questo gioco è la cura per il dettaglio: graficamente è eccezionale, il castello è solido e credibile, le luci e le ombre sono uno spettacolo unico e spesso capiterà di trovarci in un punto sopraelevato solo per il gusto di ammirare lo straordinario panorama. Le inquadrature sono semi automatiche: il putno di vista si allinea sempre al punto giusto, in modo da rendere più semplice e anche suggerire il prossimo salto nel vuoto da compiere. Le animazioni sono splendide, sia quelle dei mostri che, soprattutto, quelle di Ico e Yorda, rendendo addirittura toccante vederli tenersi per mano, correre a perdifiato nei corridoi, issarsi su un punto sopraelevato.
Yorda è realizzata con tanta cura che è impossibile non affezionarsi, nonostante spesso risulti un peso doversela scarrozzare per tutto il castello. Vederla accorrere dopo averla chiamata, scendere gli scalini con leggiadria e cautela, inseguire i gabbiani quando lasciata a se stessa...tutto questo la rende un personaggio credibile e amabile.
Il sonoro contribuisce a creare l'atmosfera rarefatta e di solitudine che si respira nel castello: pochi effetti ambientali, il cinguettio degli uccelli, il frangersi delle onde, i passi di Ico su e giù per il castello...solo brevi e azzeccatissimi temi sottolineano l'attivazione di un meccanismo o il sopraggiungere delle ombre maligne.
Il sistema di controllo è intuitivo e di facile utilizzo: Ico si controlla con facilità e prontezza e le telecamere seguono l'azione sempre dal punto di vista migliore,rendendo l'esperienza mai frustrante.
Il difetto di Ico? Finisce subito.
Beh, non proprio subito, ma 8 ore sono più che sufficienti per arrivare all'epilogo senza fretta. Un pò poco,anche se ci sono alcuni extra rigiocandolo.
Gli amanti dell'azione più frenetica potrebbero trovare noioso il ritmo lento del gioco, molto più vicino all'originale Prince of Persia che alla versione moderna della scorsa stagione.
Per chi invece preferisce un'esperienza più calma e un'azione più ragionata, si lascerà facilmente trascinare dall'atmosfera unica di uno dei giochi più atipici nel parco titoli PS2.
Anche se per goderne appieno potrebbe bastare anche solo un noleggio.