Non credete alla Nintendo Difference, è un consiglio da amico. Se esista o meno è un altro discorso, ma a sentire pronunciare queste due parole si sente il retrogusto di spocchia e puzzonasismo che il sottoscritto non gradisce. E poi cosa significherebbe Nintendo Difference? E' una formula inesatta, usata da chi si immagina il game cube e la Nintendo come vergini vestali in un mondo di console e software house cortigiane e corrotte, nulla di più che una formuletta messa a disposizione ai soldati di matrice cubica di questa noiosissima guerra fra console.
Spero che converrete con me sul fatto che la vera forza della Nintendo non sia la differenza: la Nintendo è la casa della tradizione, e non c'è nulla di meno differente da se stessa che la tradizione. No, credetemi, la vera forza della Nintendo è l'indifferenza. La casa di Kyoto va avanti nel suo percorso, progredisce, ma lo fa a modo suo: come un treno che non trova più comodo passare attraverso un ostacolo piuttosto che aggirarlo. Indifferente alle mode (no, nessuna espressione di disgusto nel pronunciare questa parola), alla simulazione ad ogni costo, all'apparire. Dritta al nocciolo, la Nintendo e il suo patron Miyamoto ancora puntano tutto su un solo elemento: il gameplay. Il resto non conta, o conta poco. Nintendo Indifference