Eric
E’ questo il titolo di un articolo del Corriere della Sera di lunedì 15 novembre, cioè ieri, a pagina 22 dell’allegato. Ecco alcuni passaggi che ritengo interessanti: “Il futuro dei videogiochi è sicuramente online, ma si parla di un futuro ancora molto distante. […] Superata la barriera tecnologica, ciò che ancora manca è un bacino di utenza numericamente, ed economicamente, rilevante. In Italia, in maniera non dissimile dal resto dell’Europa, solo il 2-3 per cento dei possessori di una console ha deciso di effettuare il collegamento alla rete. […] Ma forse c’è davvero chi preferisce giocare con i soliti amici piuttosto che tuffarsi in un mare di soprannomi sconosciuti. […] Prima tra tutte a inaugurare un servizio di connessione alla rete […] la multinazionale di Redmond dichiara di aver raggiunto un milione di abbonati in tutto il mondo, di cui circa centomila in Europa. Numeri che Microsoft è intenzionata a incrementare grazie a iniziative rivolte ai più giovani. […] Differente e più cauta la strategia di Sony, che solo nel nuovo modello di PlayStation 2, ha deciso di integrare le funzionalità online senza l’obbligo di acquistare periferiche esterne. << Solo ora, con il lancio della nuova console e con quasi la totalità dei nuovi titoli che permettono di essere giocati in rete, siamo pronti a entrare nella seconda fase dell’online gaming di PlayStation. […] Sicuri che la nostra scelta di offrire gratuitamente i servizi online ai nostri utenti possa contribuire ad allargare il mercato >> afferma Corrado Buonanno, presidente di Sony Computer Entertainment Italia.
Infine la politica Nintendo […] si riassume nelle parole di Sandro Benedettini, direttore marketing di Nintendo Italia: << […] ad oggi non riteniamo che il gaming online si possa trasformare in un business profittevole, per cui non è una strada che perseguiremo nel breve periodo >>.
In conclusione, il momento di giocare in rete sembra non essere ancora arrivato per tutti […].”