Mettiamo per un attimo da parte i seppur giustificati atteggiamenti moralistici di coloro che condannano, senza possibilità di replica o dibattito, la distribuzione di copie senza licenza di software, altresì nominata "pirateria".
Cominciamo con dati concreti: per un ragazzo di 14/18 anni (fascia di giocatori che comprende circa il 50% del totale) 50€ vuol dire uno, due o massimo tre giochi in un anno.
Comperare un gioco ogni quattro mesi, e portarlo a termine in quattro giorni, è abbastanza frustrante. Se i costi si abbassassero, la richiesta di mercato sarebbe esponenzialmente maggiore.
E non venite a parlarmi di costi di produzione e mancatanza introiti, il mercato del videogioco potrebbe fruttare molto di più di quanto faccia in questo periodo, soprattutto adesso che i costi di produzione degli apparecchi tecnologici è sceso ad un picco che difficilmente potrà andare più giù.
Per esempio, da una statistica di un quotidiano, si constatava che a Lecce il 92% delle copie del sistema operativo "Microsoft Windows" installate nei computer degli utenti privati era privo di licenza (dati 2004), e se qualcuno vuol metterli in dubbio, posso scannerizzare l'articolo, che ho accuratamente conservato.
Perché gli appassionati di computer stravedono per Half Life?
Perché gli sviluppatori Valve (mettiamo da parte il caso/casino Steam) hanno fornito i loro giocatori, oltre che di un epico e colossale videogioco, anche di un Mod completamente gratuito, che da un po' di anni a questa parte è assolutamente il videogioco più amato e giocato in rete.
I videogiocatori hanno capito che un videogioco tipo Spiderman non è un buon prodotto: la teoria del marketing fallisce inesorabilmente.
Il videogiocatore non è sciocco: sa che per Half Life 2 avrà a disposizione una lista infinita di livelli aggiuntivi, add-on e modifications di tutti i tipi, dato che dietro Valve ci sono persone davvero appassionate ed esperte che impegnano il loro tempo per sviluppare un videogioco che dia quanto di meglio sia possibile. Per un gioco come Half Life 2, Doom 3, Flatout, Rome: Total War (potrei continuare ...) cinquanta euro sono tutto sommato una cifra accettabile, date le svariate possibilità di personalizzazione e di aumento della longevità. Di certo, se Half Life 2 costasse venti euro in meno, così come Doom 3 e Flatout, il videogiocatore comprerebbe tutti e tre i giochi, invece di dover fare un'accurata e miniziosa scelta.
Oggi un computer, con masterizzatore dvd 16x, scheda video 256mb, 2gb di ram, 180gb di hard disk, 3 Gigahertz ha un costo lordo che si aggira sui sei/settecento euro. Questi sono dati di fatto, non teorie.
Dunque, più accessibile a tutti. Il computer non è più elitario come dieci o venti anni orsono, è diventato indispensabile non meno di un banale elettrodomestico (potreste vivere, al giorno d'oggi, senza asciugacapelli?) e il suo prezzo è oltremodo abbordabile.
Se si abbassa il prezzo dell'hardware, causato dalla grandissima richiesta e, non è da dimenticare, dalla concorrenza intercontinentale, non vedo perché non debba calare anche il prezzo del software.