La notizia fa un po’ rabbrividire e ci proietta negli incubi della letteratura vittoriana di fine Ottocento. Un’équipe di informatici e biologi guidata da Bill Ditto del Georgia Institute of Technology è riuscita a creare un computer organico, cioè una macchina che funziona con i neuroni.
Le cellule nervose scelte per l’esperimento sono state quelle di alcune sanguisughe collegate in parallelo e stimolate elettricamente. Sorprendente il risultato. La macchina organica, priva di qualunque supporto di memoria digitale, è stata capace di addizionare alcuni numeri. Secondo i ricercatori, tra qualche anno il computer-sanguisuga potrebbe eguagliare la potenza di un moderno PC ed essere molto più «intelligente».
I neuroni delle sanguisughe sono stati inseriti in una specie di chip e il computer è riuscito a costruire sinapsi, e quindi una rudimentale comunicazione tra cellule. I bit, dunque, sono stati elaborati e processati dai neuroni e il sistema è riuscito a sommare alcuni numeri. Ancora poco per far gridare al miracolo scientifico, ma Ditto e i suoi ricercatori sono convinti che il sistema potrà essere sensibilmente perfezionato e cambiare il paradigma scientifico-tecnologico che guida oggi la costruzione dei computer.