ROMA - Il rimpasto, parola sgraditissima al premier, è realtà. Alle 18 di giovedì Marco Follini e Mario Baccini hanno giurato nelle mani del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. La firma del decreto di nomina dei due nuovi ministri senza portafoglio è avvenuto alla presenza di Berlusconi e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta.
La squadra di governo si arricchisce così di due esponenti centristi. I ministri provenienti dalle file dell'Udc salgono così a quattro: Follini e Baccini vanno a fare compagnia a Giovanardi (Rapporti col Parlamento) e Buttiglione (Politiche comunitarie). Follini avrà il ruolo di vicepresidente del Consiglio, accanto a Gianfranco Fini. Baccini occuperà la poltrona di Luigi Mazzella, dimissionato, al dicastero della Funzione pubblica.
Ad anticipare la notizia era stato il premier Berlusconi. Giunto a Montecitorio per partecipare a un'assemblea di giovani di Forza Italia, il presidente del Consiglio aveva risposto affermativamente alla domanda se ci sarebbe stato l'ennesimo valzer di poltrone («è ovvio»). I nuovi cambiamenti nel governo seguono le recenti nomine, a novembre, di Gianfranco Fini agli Esteri al posto di Franco Frattini (nuovo commissario Ue) e di Domenico Siniscalco, a fine luglio, ministro dell'Economia al posto di Giulio Tremonti. Dall'insediamento, datato 11 giugno 2001, l'esecutivo ha registrato 11 cambi in 3 anni.
FOLLINI: «ONORATI» - «Ringrazio il Presidente del Consiglio per la sua proposta che ci onora. Il paese ora ha Fbisogno di un governo tranquillo e collaborativo». Ha commentato il neoministro Marco Follini, appena giunto a Montecitorio per un incontro con il Presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, dopo aver giurato al Quirinale.
L'OPPOSIZIONE: «PROBLEMI SONO ALTRI» - «Niente di nuovo sotto il sole», ha commentato Rosy Bindi (Margherita). «Il governo come al solito trova l'accordo sulla testa dei cittadini e sui loro diritti». «Non credo che queste nomine appassionino gli italiani», ha detto il segreterio dei Ds Piero Fassino. «I problemi degli italiani sono l'economia, il costo della vita che cresce, il lavoro che diventa sempre più precario, i redditi che valgono sempre meno: sarebbe meglio che il governo si occupasse di questi problemi».
Da Il Corriere della Sera
http://www.corriere.it/Primo_Piano/P..._Baccini.shtml