Lucious.CI_90
Mi sveglio, una notte, è freddo, mi sento malissimo, inizio a pensare: penso a come passa in fretta il tempo, le ore, i giorni, gli anni, mi sento sempre più grande e sempre più vicino all'andarmene.
Ho iniziato a pensare, senza stereotipi o clichè, senza mettermi davanti conclusioni del tipo "C'è tempo" o cagate del genere, pensando a come faccio star male i miei genitori, a come forse possano sentirsi deluse le persone a me care, o forse a come soffrano, magari qualcuna spera di morire presto, e io mi vedo avanti negli anni, solo, senza più certezze, abbandonato a me stesso.
Non ho bisogno di sapere che diverrò adulto e saprò andare avanti. Non mi interessa. Diventare adulto significherebbe poi invecchiare, e un giorno chiedersi per cosa abbiamo vissuto, e spegnersi ascoltando i pianti dei figli o di coloro che ci piangeranno mentre moriremo.
La mia mente è persa nella più buia e totale delusione, nel più profondo oblio, il cinismo si impossessa di me, tutto è inutile, vedo tutto come un fiore inutile, che prima o poi appassirà, vedo tutto come un film di cui conosco già la fine, vedo la vita come un passaggio fra nascita e morte, l'umanità è un mucchio di composti organici, e gli oggetti e tutto ciò che ci accompagna in vita sono inutili e frivoli lussi.
Non ho bisogno di psicologi. Non ho amici in grado di aiutarmi. Da mesi ormai vivo la mia vita "passivamente", assistendo agli eventi come guardando la vita di un altro, senza reagire o VIVERE davvero.
Mi chiedo il senso della vita. Mi chiedo perchè non siamo animali ma siamo creature pensanti, mi chiedo perchè esiste (se esiste) l'amore, o se è solo una stupida attrazione fisica che si vuol mascherare con un nome più nobile, mi chiedo a che serve darsi obiettivi o volere il meglio, quando alla fine saremo tutti uguali, polvere alla polvere, i nostri idoli muoiono, i nostri genitori, le nostre persone care, e prima o poi anche noi ci accascieremo nel buio, sapendo di non aver mai capito il perchè viviamo, come mai, a cosa c'è servito tutto ciò che abbiamo fatto o meno in vita.
Dopo la morte, non abbiamo nome, nè identità, siamo tutti cadaveri che dopo pochi anni diventano polvere, siamo solo feticci per i figli che verranno lì a piangere, siamo bare vuote in un mucchio di altri ricordi di uomini utili o meno, siamo freddi vuoti nel cuore di persone che ci vogliono bene, siano essi i nostri figli, o siano essi noi con i nostri cari.
Perchè ho scritto questo ? Perchè ormai nulla ha più senso. E' il freddo, buio vuoto che riempie con il pianto le mie giornate. Volevo solo condividere con qualcuno che non fosse un muro, qualcuno in grado di pensare e che non mi conosce, dato che a parte amici che non sanno aiutarmi, non riesco a confidarmi con altre anime vive.