Dopo i primi due capitoli sviluppatisu PlayStation 2, che hanno raccolto il consenso di critica e pubblico, Criterion ha dato alla luce il nuovo capitolo della serie Burnout, passato sotto al controllo del colosso americano della EA. I canadesi, si sa, il fiuto degli affari ce l’hanno. Hanno annusato un possibile successo e se lo sono accaparrati a suon di soldoni. Gli aspetti economici, in ogni modo, sono quelli che ci interessano di meno, anche perché il passaggio del franchise di Burnout 3 sotto il controllo degli studi canadesi ha sicuramente portato giovamento al titolo, e coloro che ne traggono beneficio, sotto questo punto di vista, siamo noi, vidoegiocatori, perché Burnout 3 si è migliorato sotto tutti i punti di vista. Allacciate le cinture di sicurezza, si parte.
La prima scarica di adrenalina che scorrerà nelle vostre vene è merito dell’introduzione. Macchine da sogno che si sfidano in duelli ruota contro ruota, cercando di avere la meglio sull’avversario. Incidenti spettacolari, con detriti che volano in ogni dove. Si capisce subito che di carne al fuoco ce n’è tanta, ed è tutta di buona qualità. Dopo aver scelto la modalità nella quale gareggiare, ci si trova in pista. Tre, due, uno, via!
Probabilmente, il primo infido muretto piazzato in mezzo alla carreggiata lo centrerete in pieno. Il motivo? La magnificenza grafica che vi si presenta davanti agli occhi. Il comporto grafico di Butnout 3 è una favola. Riflessi sulla carrozzeria, giochi di luce, paesaggi variopinti,… E premendo il pedale del gas (pardon, il tasto “ics”), il tutto scorre con una fluidità perfetta. Nessun rallentamento, nessun pop-up malandrino. Solo un hardware della PlayStation 2 spremuto al limite. Châpeau. Anche il comparto sonoro è di tutto rispetto, con una playlist composta da oltre 30 canzoni, fatte apposta per far scorrere l’adrenalina a fiumi.
Parlavamo del muretto centrato in pieno col cofano della vostra auto; qui, la classica visuale a volo d’uccello dietro alla vostra macchina lascia spazio alle telecamere virtuali a bordo pista e, come nei migliori film d’azione, il vostro incidente sarà ripreso da ogni angolo, per farvi assistere all’accartocciarsi del vostro rottame. E anche qui, giù il cappello: gli incidenti presenti in Burnout 3 sono di gran lunga i migliori mai visti in un gioco di corse. Vetri in frantumi, ruote che si staccano, detriti spalmati dappertutto, esplosioni pirotecniche. Ridurrete il vostro bolide in un ammasso informe di lamiere, pronto da “seppellire” in un qualunque cimitero d’auto. Per quanto riguarda le modalità di gioco, oltre alla classica gara veloce, da affrontare anche in multiplayer con un amico, potrete cimentarvi nella modalità storia. Qui, viaggerete da un continente all’altro (Stati Uniti, Europa, Asia) a rincorrere trofei d’oro, premi speciali, macchine, nuovi circuiti e quant’altro. Vincendo una gara (o comunque arrivando sul podio) si sbloccheranno altri eventi, fino ad un totale di ben 150, sparsi per l’appunto in ogni angolo del globo. A dipendenza della modalità di gara da voi scelta, l’obbiettivo sarà diverso. Giro lanciato? Correte contro le lancette dell’orologio, in una folla corsa che dovrete terminare in maniera pressoché perfetta. Gara? Primeggiate contro altre cinque auto controllate dalla CPU, e tagliate per primi la linea del traguardo. Schianto? Provocate migliaia di dollari di danno schiantandovi a tutta velocità contro gli ignari veicoli che stavano transitando nel pezzo di strada teatro del vostro sadico gioco. Furia stradale? Fate a sportellate contro le auto avversarie, cercando di farle schiantare contro quel muretto che poco prima avevate centrato in pieno. Il tutto condito da takedown spettacolari. Un momento: cosa sono i takedwon? La faccenda è presto spiegata: mandate l’avversario di turno ad un incontro ravvicinato con un’autobotte, o un muretto, o qualunque altro potenziale ostacolo che possa trasformarsi in un perfetto killer di automobili, e la telecamera del gioco dietro la vostra auto andrà ad inquadrare il malcapitato aversario, seguendo ogni suo pezzo di lamiera staccarsi, con un effetto à la Matrix. Oltre alla goduria scaturita dal gesto appena compiuto (nei giochi si può anche essere un poco sadici), la vostra barra del turbo si allungherà di una tacca, riempiendosi del tutto, e nel vostro motore una potente iniezione di velocità pura vi permetterà di far mangiare la polvere alle altre auto. Per mantenere costante il livello di turbo, oltre ad eseguire (od evitare) più takedown possibili, basterà infrangere (o meglio, distruggere) le regole stradali, in ogni maniera, il più eticamente scorretta possibile, facendo fumare le vostre ruote in sbandate spettacolari, correndo in contromano, passando rasenti agli automobilisti che hanno avuto la sfortuna di trovarsi sul vostra strada verso la vittoria, fregandosene dei limiti di velocità e di qualunque altro cartello che vi impedisca di sprigionare tutta la potenza del vostro motore. Burnout non è certo un gioco per i deboli di cuore. Ciliegina sulla torta dell’adrenalina fatta gioco è la modalità online, dove potrete correre contro avversari umani in tutte le modalità di gioco proposte offline, senza accenni di rallentamenti (o comunque veramente sporadici). Difetti? La frustazione che deriva da alcune gare (veramente poche, comunque), perse all’ultimo istante per un vostro errore. E basta. In definitiva, questo Burnout 3 diventerà una pietra miliare per qualunque appassionato di corse, la controparte “scorretta” di Gran Turismo 4, un gioco che chiunque abbia un minimo interesse per le quattro ruote non dovrebbe lasciarsi sfuggire. Giù il cappello di fronte al capolavoro sfornato dagli studi di EA Games.
Grafica: 10
Giocabilità: 10
Sonoro: 9.5
Longevità: 9.5
TOTALE: 9.5
wurgi