Rugginofago
Tutti sanno cosa è successo nel sud est asiatico a S Stefano; la situazione è certamente drammatica, il bilancio (assolutamente approssimativo) delle vittime è impressionante, il rischio di epidemie altissimo.
Su praticamente qualsiasi rete è possibile vedere video e immagini della distruzione che lo tsunami ha lasciato: corpi di uomini donne e bambini ovunque.
Ora io chiedo a me stesso e a voi se è possibile che a qualche centinaio di metri dalla spiaggia disseminata dei cadaveri di tutti i poveracci che non sono stati così fortunati da trovare un riparo in tempo, ci può essere un albergo, non colpito dall'onda, ancora pieno zeppo di turisti che bevono cocktail e prendono il sole.
Gente che se la spassa mentre, se si affaccia dalla terrazza della sua suite, vede una distesa di cadaveri.
E' questa la situazione descritta dall'inviato del giornale nazionale in cui lavora mio padre: la miseria e l'angoscia da una parte, i turisti che prendono il sole dall'altra.
Quanto è grave una simile contraddizione? Quanto è grave che alcuni turisti italiani nelle interviste si lamentino dell'annullamento dei voli oppure, quelli presenti durante il maremoto, commentino il disastro cui sono scampati dicendo "fortuna che non si è fatto male nessuno", sorridendo come degli imbecilli?
A me la cosa da molto da pensare. Perchè oggi alle Maldive c'è gente che prende il sole
E quanto è grave