Durante la stesura di Shuten Doji alcuni compagni della Dynamic Production giurarono di aver visto incombere su Go Nagai la figura di un oni pauroso che guidava la sua mano; è cosa nota in Giappone che lo staff degli OAV di Devilman è stato perseguitato da avvenimenti inspiegabili durante la realizzazione e la prima dei video. Lo stesso Nagai assicura di aver disegnato Devilman in una sorta di stato di possessione demoniaca... Che siano vere o meno, di certo queste leggende hanno contribuito a fare di Nagai una figura piuttosto misteriosa. Felicemente sposato con la vivacissima Sumiko, l'astrologa che gli ha svelato di essere stato nelle vite precedenti prima una strega condannata dall'inquisizione, poi un pastore protestante, Nagai è in realtà una persona squisita e gioviale, nonché dotata di una modestia rara tra i multimiliardari big dei manga. Le prime opere di Kiyhioshi Nagoi (questo è il suo vero nome), apparse dopo un breve apprendistato presso Shotoro lshinomori, furono eccentrici fumetti comici, a partire da Meakashi Porikichi (1967) sino al bizzarro Gochon no Fantuiii Waraudoban (1968).
Fu proprio nel 68, ad un anno dal debutto, che il giovane e squattrinato fumettista balzò all'improvviso all'onore della cronaca con la saga di Hcirenchi Gakuen (Scuola senza pudore). Contemporaneamente la sua partecipazione ad accesi dibattiti televisivi contribuì ad cimentarne la fama. la leggenda vuole che Nagai abbia avuto l'ispirazione per questo suo primo capolavoro vedendo in edicola degli scolari che sfogliavano giornali porno. "Se è il sesso quello che i bambini vogliono vedere ' pensò "perché non mettiamo da parte la nostra ipocrisia e diamo loro le cose che desiderano?". Detto fatto: fu così che Nagai inventò il manga erotico per giovanissimi, un genere che si è poi espanso fino ad occupare oggi una fascia multimiliardaria dei manga business.
Ambientazione scolastica e sesso divennero gli ingredienti di numerosi altri lavori: Gakuen Taikutsu Otoko (uomo annoiato dalla scuola) immagina un post '68 in cui insegnanti si combattono a suon di mitra e in scena appaiono anche creature dall'aspetto demoniaco e cyborg; Kekko Kamen (rendibile con: Maschera libidinosa) è un'eroina che, completamente nuda ad eccezione di una maschera che le copre il volto, combatte contro i perversi insegnanti di un collegio femminile; in seguito troviamo Moroboshi Ponti (Mutandine dell'illusione) e Rambo Sensei (il professor Rombo, ma Rambo significa anche violento), un insegnante addobbato da guerrigliero che combatte contro le dissipate studentesse dell'Omanko gakuen (istituto lafica). Fu solo dopo essersi affermato come stella dei mango comico che Naia decise di lanciarsi nella narrazione horror e fantascientifica. I primi tentativi di rompere con il suo passato di umorista furono Oni (1 970), breve storia pubblicata anche negli USA su Epic in una versione riveduta, ma soprattutto Mao Dante (Dante il re demone), meraviglioso affresco della genesi dell’umanità.
Costretto ad interrompere Dante per la soppressione della rivista che lo pubblicava, Nagai ne conservò alcune intuizioni per farne gli ingredienti dei suo capolavoro: Debiruman, cioè Devilman.
ConsideratoConsiderato ancor oggi una delle vette dei manga, Devilman diede il via a due tipi di eroe: da un lato Violence Jack, il cui protagonista è la reincarnazione di Akira Fudo, dall’altro, in opposizione alla simbologia occidentale di Devilman e Dante, una tipologia di personaggio sovrannaturale legato alle tradizioni nipponiche come Shuten Doji, Susanoo ed il protagonista di Kuro no Shishi. E i robots? Può sorprendere sapere che Nagai scrisse Mazinga Z quasi come uno svago dall'incredibile sforzo psicologico richiesto da Devilman: così egli considera oggi quel suo fumetto alla stregua di una serie umoristica! Il successo della versione animata lo colse dunque in contropiede, costringendolo ad ideare un Grande Mazinga in cui credeva poco ed un Grendaiza di cui disegnò solo due episodi lasciandolo a tutt'oggi incompiuto: l'onore di dare ai suoi robots il posto che meritano nei manga fu invece lasciato a Gosaku Ota. Riguardo la momentanea interruzione di Mazinsaga, ennesima rilettura di Mazinga, Nagai ha dichiarato: 'Ho deciso momentaneamente di interromperlo.
Ad ogni tavola di Mazinsaga che disegno, sento tutte le mie forze vitali scaricarsi attraverso il braccio sulla penna. E’ un'esperienza fisica che ho sperimentato solo con Devilman prima d'ora... Però non sento di essere fisicamente e psicologicamente pronto a sopportarla. Voglio aspettare ancora un po’".
Mazinsaga come Devilman, dunque? Ancora non si sa se il successore di Mazinga riuscire davvero a superare le vette artistiche dell'uomo/demone, ma le premesse ci sono tutte!
[MOVE]Sia fatta la tua volontà, maestro, ora e sempre... nei secoli dei secoli AMON!!![/MOVE]