Non parlava da una vita. Accigliato, scontroso, levantino, non voleva sapere di microfoni, telecamere e taccuini. Oltre un anno di silenzio, intervallato da fughe, gestacci, scontro aperti con gli allenatori. Tecnici pazienti, pronti a ricucire gli strappi, perché davanti a tanta classe il muro contro muro sarebbe stato solo controproducente.
Poi Antonio ha deciso di cambiare corso: "Dal 2005 sarò più buono". Così il Tg1 della Rai ha colpito nel segno, aprendo una breccia decisiva: facendolo parlare. A pochi minuti dal discorso di fine anno del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Un Antonio Cassano così tranquillo e sorridente non si era mai visto. Fabio Capello un nemico? Storie! Sentite: "Per me Capello è stata la persona più importante. Lo ringrazierò per tutta la vita. Mi ha saputo gestire come pochi altri, e mi ha fatto diventare un calciatore importante a livello internazionale. Con lui ci sono state anche litigate, ma come tra un padre e un figlio. Se mi manca? Un pochino, per non dire tanto...". Più di così.
Non basta, il capriccioso Antonio è andato oltre con una promessa solenne: "Il mio buon proposito per il 2005 è cominciare a vincere qualcosa di importante". Ma dove? Domanda lecita. "In Italia o all'estero? Da tutte e due le parti... Cominciamo alla Roma, dove ora sono. Ma nella vita non si sa mai, poi magari all'estero o ancora in Italia, non si sa. L'importante è vincere, nella vita non bisogna essere perdenti". Dichiarazioni che spalancano orizzonti diversi sul destino del barese: Real Madrid, Juventus o chissà quale altro club. Festa-siamo più buoni.
Ed ecco le parole affettuose per il presidente Franco Sensi. "E' una gran persona, ha fatto tanti sacrifici per la Roma e sono certo che altri ne farà", ha sottolineato il fuoriclasse. Quindi un biglietto d'auguri a Giovanni Trapattoni, che all'ultimo Europeo in lui ha creduto ciecamente: "Ha sempre rischiato mettendo la faccia in prima persona, una cosa rara nel nostro calcio". E un altro a Marcello Lippi, l'attuale commissario tecnico: "La nazionale mi manca, tra un problema e l'altro non ho mai potuto esser convocato da Lippi: spero di tornar presto". Il c.t. non aspetta altro...