In Italia saranno soltanto in quattro i fortunati a possederla, dieci in tutta Europa. Come si intuisce, non è un'auto per tutti, anche perché il prezzo di oltre 550 mila euro la rende praticamente inavvicinabile, se non da qualche facoltoso appassionato.
Steve Saleen, ex pilota americano, l'ha pensata e voluta così, estrema sotto tutti i punti di vista: 7.0 litri, V8 da 583 CV, 360 km/h di velocità massima e accelerazione da 0 a 100 all'ora in meno di tre secondi. Quasi un'auto da corsa. Del resto, la "S7" è la versione stradale della "S7R", modello appunto concepito per le competizioni. Il telaio è ovviamente a traliccio, su cui poggia una sottile "pelle" di carbonio che fa da carrozzeria. Il monumentale V8 ad aste e bilancieri di derivazione Ford trova posto al centro, praticamente a ridosso dell'essenziale abitacolo per due persone e nulla più.
Mettersi al volante non è una cosa semplice e forse è per questo che il sedile viene fatto su misura per ogni cliente. Anche le scarpe devono essere quelle giuste, meglio se da pilota, perché lo spazio per i piedi è quello minimo indispensabile. Mezzo giro di chiave e nell'abitacolo penetra il tipico rumore sordo dei grandi 8 cilindri americani, niente a che vedere con l'urlo raffinato dei moderni 12 cilindri, ma la sensazione di potenza è davvero impressionante, quando si affonda l'acceleratore.
In terza la "S7" è già oltre i 220 all'ora, ma il circuito tortuoso non ci consente di spingerci molto più in là. Decisa la frenata, millimetrico l'inserimento in curva e limite di aderenza che sembra non arrivare mai. Tutto sommato è meglio così, perché senza alcun ausilio (non c'è nemmeno l'Abs), il controllo non è da tutti.
Esteticamente non è il massimo, ma è una vera Sportiva (manca addirittura l'abs) per veri piloti.