come è, qualcuno là visto??????
io vado alle 3.............poi vi dico come è stato.......
come è, qualcuno là visto??????
io vado alle 3.............poi vi dico come è stato.......
ci sono cose che non si possono comprare, per tutto il resto c'è Amsterdam!
si, bello
IT'S NICE TO BE IMPORTANT BUT
IT'S MORE IMPORTANT TO BE NICE
di cosa parla??????
ci sono cose che non si possono comprare, per tutto il resto c'è Amsterdam!
è la storia di Huges, miliardario americano con la fissa del cinema, degli aerei e delle belle donne; un personaggio che ha influito molto sulla produzione cinematografica americana; ma anche un uomo con molte "fisse"....
è la sua storia, con particolare attenzione al periodo della sua giovinezza (e quindi al suo apice).
non l'ho ancora visto ma non intendo perdermelo!
"Ho visto recitare- e sentito colmare di elogi sprecati per non dire sacrileghi- attori che di cristiano non avevano la parlata nè di cristiano (o di pagano o d'uomo) i modi: vederli come andavano pavoneggiandosi e muggendo faceva venire in mente che a fabbricar costoro fosse stato un qualche rozzo manovale della Natura, e non gli fossero riusciti bene, tanto ignominiosa era la loro imitazione dell'umanità."
Hamlet
William Shakespeare
davvero un bel film, io l'ho visto ieri sera (dura 3 ore!!!!) e l'ultima mezzora è un po' pesantina ma per il resto il film è davvero godibile...
"La presunzione è un dono degli dèi agli uomini da poco"
Con "The Aviator", Martin Scorsese firma il suo film più classico e forse il suo primo vero kolossal hollywoodiano. Chi lo avrebbe mai detto e chi mai se lo sarebbe aspettato da questo cattivo ragazzo un film così vicino ai canoni e ai gusti di Hollywood. Certo c'e' anche qualcosa del suo vecchio tipo di cinema, di quando in quando, e la sua regia è sempre presente e riconoscibile: ma si ha più volte l'impressione che questa volta abbia voluto tenere la sua vocazione anticonformista volutamente in secondo piano. E' comunque un bellissimo film e avercene di film hollywoodiani così; ma non è quel tipo di bellissimo film che uno si aspetterebbe da un regista da sempre contro-corrente quale Scorsese.
La storia si divide sostanzialmente in tre parti incatenate fra loro: una cinematografica con la lavorazione di "Hell's Angels" e le relazioni sentimentali con Katherine Hepburn, la quindicenne Faith Domergue e Ava Gardner. Una aviatoria (maggioritaria rispetto alle altre) con le vicissitudini anche e soprattutto politiche legate all'acquisizione della TWA contro il monopolio della PAN AM, ma anche alla progettazione e ai test di volo di alcuni aerei (con sequenze girate in modo impeccabile). Una paranoica, di gran lunga quella più scorsesiana, con i tic, le fobie, la follia del protagonista.
La vera rivelazione di questo capolavoro "non scorsesiano" ha il volto di Leonardo DiCaprio, il vero ispiratore del film. E' letteralmente una forza della natura, riesce a rendere perfettamente credibile sia la parte trionfale che la parte tragica di Howard Hughes. Addirittura toccante in certi momenti: si tratta senza ombra di dubbio della sua migliore interpretazione fino a oggi. E quant'è brava Cate Blanchett, quasi irriconoscibile nei panni della divina Hepburn: quello che colpisce non è tanto la sua dote mimetica nel calarsi nel personaggio, che a qualcuno potrà sembrare stucchevole, ma l'umanità che riesce ad emanare, rendendo viva un'icona cinematografica, ispirando a volte antipatia e a volte tenerezza in modo così naturale e stupefacente. Una scena per tutte: l'addio attraverso la porta della sala di proiezione che è uno dei momenti più emozionanti e struggenti dell'intero film. Grandiosi gli apporti tecnici: la fotografia nostalgica e non abituale di Robert Richardson, le scenografie come sempre sontuose di Dante Ferretti che ha ricostruito perfettamente anche gli aerei bellissimi di Howard Hughes, il montaggio di Thelma Schoonmaker che mantiene il giusto ritmo per quasi tre ore che volano via che è un piacere, gli effetti speciali di Rob Legato che diventano protagonsiti assoluti nelle bellissime sequenze aeree (la mia preferita è la prima, durante la lavorazione di "Hell's Angels").
Insomma un gran bel film che ha il pregio di chiudere con una nota inquietante e che fa presupporre gli sviluppi futuri della tragedia personale di Howard Hughes, volutamente e giustamente lasciata fuori
Ma da dove l'hai copiato???mr.fr4GGone
oh visto che siamo in vena di recensioni posto anche la MIA (leggete bene utenti questo "mia")
Il nuovo sodalizio Scorsese-Di Caprio funziona. Il primo potrà forse gioire per il futuro oscar, il secondo sghignazzare per l ’autodafè di chi lo aveva evenemenzialmente etichettato come attore secondario. The Aviator ossia la biografia (romanzata) di Howard Hughes magnate del petrolio, cineasta, aviatore, progettatore, playboy e fobico personaggio. Ogni singola sfaccettatura viene metodicamente ripresa, analizzata, interpolata al fine di restituire al notorio Hughes una dimensione più intima, forse più umana (o più mostruosa, ma spesso le due cose coincidono). La sepazione degli stili di tarda epoca medioevale viene qui utilizzata ribaltandone gli stilemi, non più imprese eroiche e fossilizzazione sullo specchio/facciata mostrato a esterni, ma una continua e fascinosamente perversa ricerca all ’interno della psiche, delle angoscie e delle paure dell ’uomo-Hughes. Il risultato è una de-mitizzazione funzionale al ruolo, la cui macerazione della figura nel testo filmico non può che essere tremendamente efficace. Si descrive la grandezza parlando (soprattutto) della debolezza. Tralasciando l ’ovvio romanzesco, la regia restituisce ogni manifestazione visibile – e intuibile - oggettivandola in immagine, in sintesi ciò che ci trasmetterebbe l ‘uomo-Hughes ipostatizzato in macchina da presa (oggetto dominato e dominante). Ampiezza e gioia nelle sequenze di volo, chiusura e paranoia in quelle intime. Ma l’ idolo-soggetto non è la sola realtà del film, al di sopra vi si pone un velo fallace, il mondo hollywoodiano anni 30-40, rappresentazione e transfigurazione kitsch di contenuti profondi in forme banalizzate. Eccezionalmente riprodotto anche senza la fotografica cura nei dettagli fisiognomici (che sarebbe risultata solo un ’ossessione penalizzante). Ambiente evocativo, affascinante (per lo spettatore) e al tempo stesso virulento (per Howard Hughes), due lati di un unico mondo, due lati di una persona controllati, dom(in)ati e dimenticati nel solo vero momento di liberazione dalle àncore terrene in favore del raggiungimento del cielo e quindi… del sogno.
VOTO: 7,5
IT'S NICE TO BE IMPORTANT BUT
IT'S MORE IMPORTANT TO BE NICE
No, non l'ho visto. Però dovrei andare in questi giorni a vederlo.Stifler
E' possibilissimo che Di Caprio possa essere il successore di De Niro. Non mi stupirei troppo.
Raging Bull
io sì...
"La presunzione è un dono degli dèi agli uomini da poco"
è un bel film