Dall'America giunge l'ennesima conferma che le mosse del wrestling è meglio lasciarle a chi quella strada l'ha scelta per professione.
Il diciottenne Quincy Rashad Gray è infatti accusato di omicidio involontario ai danni del 23enne Steven Rose che ha trovato la morte durante una rissa con il primo scoppiata lo scorso aprile come epilogo di un party.
L'alterco è accaduto in Virginia e sarebbe stato concluso da una letale DDT che ha portato Rose alla morte dopo sette giorni di degenza ospedaliera e numerosi interventi chirurgici falliti al fine di salvargli la vita.
Gray sarebbe arrivato alla festa con altre persone con lo scopo di animare la serata nel modo meno amichevole tanto che il suo gruppo sarebbe stato allontanato per molestie verso alcuni degli invitati.
Tornati alla carica, Gray e gli amici si sarebbero rifiutati di lasciare l'altrui proprietà privata. Dalle parole ai fatti, Gray avrebbe preso la testa di Rose sotto ad una ascella e l'avrebbe schiacciata al suolo in caduta imitando una DDT come quelle che spesso vediamo all'interno dei ring da wrestling.
Il processo tra le parti inizierà oggi con Grey accusato di omicidio involontario e di possesso di marijuana. Rischia sino a 10 anni di carcere.
"Il wrestling è una forma di intrattenimento divertente - ha dichiarato l'avvocato Nancy Hersh -. Detto ciò, le mosse usate dagli atleti non devono essere imitate fuori dal ring per alcun motivo. Chi combatte nel quadrato ha esperienza ed è allenato a subirle. Ma chi ne fa uso fuori dal contesto specifico deve capire che si tratta di tecniche pericolose e mortali e che sta agendo con estrema incoscienza".