[DIF] I Mangusta in Iraq
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Discussione: [DIF] I Mangusta in Iraq

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  1. #1
    boh L'avatar di Jack89
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    [DIF] I Mangusta in Iraq

    Ecco fatto. I Mangusta vanno in Iraq. Il ministro ha deciso. Ma che vanno a fare? La guerra? Il Mangusta è una terribile macchina da guerra. Quando spara fa male, molto male. I cosiddetti danni collaterali possono avere effetti dirompenti. Uccidere decine di persone. Probabilmente era questo il motivo per il quale non era ancora stato inviato in Iraq. Una macchina da guerra così devastante non era ritenuta adeguata alla missione,
    E' credibile pensare che la decisione di non mandarli in area di operazioni a Nassiriya fosse stata politica, ma il ministro ha negato, i generali hanno confermato e tutto è andato al suo posto. Adesso invece il ministro, avvalendosi di un nuovo capo ufficio stampa (Bruno Vespa) dichiara a "Porta a Porta" che i Mangusta saranno impiegati in Iraq. Immaginiamo come possa avere reagito il suo ufficio stampa quando, vedendosi esautorato del proprio incarico, ha appreso dai giornali che il ministro aveva dichiarato a Vespa quello che avrebbe dovuto dire al suo capo ufficio stampa.

    Se l'elicottero AB-412 fosse stato scortato da un Mangusta, il maresciallo Cola sarebbe morto lo stesso. Se la missione fosse stata condotta da un Mangusta sarebbe stato surdimensionato. Quell'elicottero ha una tale potenza di fuoco che rischia di procurare più danni dei rimedi che dovrebbe fornire.

    A suo tempo, alle orecchie di chi scrive arrivò da fonte attendibile l'espressione: "I Mangusta vanno in Iraq". In seguito, un'altra fonte di informazione affermò che gli elicotteri erano pronti per l'imbarco sulla banchina di un porto quando arrivò l'ordine di trattenerli. Si fa fatica a pensare che l'ordine fosse del comandante di Aves o del capo di stato maggiore dell'Esercito (che tra l'altro non hanno competenze nelle missioni fuori area).

    Poteva essere del capo di stato maggiore della Difesa, che se ne è assunto la responsabilità di recente. Ma la questione era di troppo alto livello perché possa essere stata trattata dal capo di stato maggiore della Difesa. Era senz'altro una questione politica. Mandare i Mangusta in Iraq corrispondeva a volere dimostrare che la missione era di guerra. E questo è un argomento che è stato sempre trattato con molta accuratezza dal vertice politico della Difesa.

    La missione è di pace e come tale va trattata, quindi non dobbiamo inviare mezzi che la rendano di guerra. Questo poteva essere il pensiero di chi occupa il vertice della Difesa. Fin qui è corretto. E' corretto il fatto che non si voglia inviare in area di operazioni un mezzo che ha spiccate caratteristiche da guerra quando la missione è di pace. Ma è altrettanto difficile pensare che l'idea possa cambiare solo per il fatto che è morto un sottufficiale.

    Se il Mangusta va bene adesso, andava bene anche prima. Perché non è stato inviato prima? Se non andava bene prima, è inutile inviarlo adesso. Cosa dovrebbe fare adesso di diverso dal AB-412? Deterrenza? Attenzione, perché per fare deterrenza occorre fare vedere almeno una volta cosa è capace di fare lo strumento. E quando lo avrà fatto vedere una volta, saremo noi capaci di sopportare gli effetti collaterali delle mitragliatrici di bordo del Mangusta?

    Dai comunicati stampa della Difesa risulta che l'AB-412 sul quale è stato colpito il maresciallo Cola doveva indicare una via di fuga alla pattuglia portoghese. Quell'elicottero non era adatto? Sarebbe più adatto un Mangusta? E perché non un Predator, aereo senza pilota, quattro esemplari del quale sono stati appena inviati in Iraq e che è in grado di assolvere missioni senza rischio di perdere delle vite umane?

    Decidere dell'impiego delle Forze armate deve essere una questione politica. Quale debba essere la struttura dello strumento da impiegare è una decisione che fa capo ai vertici militari. Se non è così, continueremo a vedere ministri che decidono dell'impiego di qualche elicottero e generali di corpo d'armata che vanno a ispezionare i cessi delle caserme.

    -------------------------------------------------------------------------

    Qui l'articolo

    Personalmente credo che l'Italia abbia difficoltà nell'affrontare in modo corretto la guerriglia. La decisione di spedire i Mangusta in Iraq è stata molto sofferta, ma alla fine credo che quattro elicotteri non possano far cambiare la natura della missione, spero che fungano da avvertimento ai terroristi o guerriglieri che siano, magari scoraggiandoli ad attaccare. Questo perchè (come già sottolineato nell'articolo) sono elicotteri dotati di una straordinaria potenza di fuoco, e potrebbero creare più danni di quanti ne risolvano.


  2. #2
    Malefix & Ghigno Ghini L'avatar di marvin_gka
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    Citazione Jack89
    Ecco fatto. I Mangusta vanno in Iraq. Il ministro ha deciso. Ma che vanno a fare? La guerra? Il Mangusta è una terribile macchina da guerra. Quando spara fa male, molto male. I cosiddetti danni collaterali possono avere effetti dirompenti. Uccidere decine di persone. Probabilmente era questo il motivo per il quale non era ancora stato inviato in Iraq. Una macchina da guerra così devastante non era ritenuta adeguata alla missione,
    E' credibile pensare che la decisione di non mandarli in area di operazioni a Nassiriya fosse stata politica, ma il ministro ha negato, i generali hanno confermato e tutto è andato al suo posto. Adesso invece il ministro, avvalendosi di un nuovo capo ufficio stampa (Bruno Vespa) dichiara a "Porta a Porta" che i Mangusta saranno impiegati in Iraq. Immaginiamo come possa avere reagito il suo ufficio stampa quando, vedendosi esautorato del proprio incarico, ha appreso dai giornali che il ministro aveva dichiarato a Vespa quello che avrebbe dovuto dire al suo capo ufficio stampa.

    Se l'elicottero AB-412 fosse stato scortato da un Mangusta, il maresciallo Cola sarebbe morto lo stesso. Se la missione fosse stata condotta da un Mangusta sarebbe stato surdimensionato. Quell'elicottero ha una tale potenza di fuoco che rischia di procurare più danni dei rimedi che dovrebbe fornire.

    A suo tempo, alle orecchie di chi scrive arrivò da fonte attendibile l'espressione: "I Mangusta vanno in Iraq". In seguito, un'altra fonte di informazione affermò che gli elicotteri erano pronti per l'imbarco sulla banchina di un porto quando arrivò l'ordine di trattenerli. Si fa fatica a pensare che l'ordine fosse del comandante di Aves o del capo di stato maggiore dell'Esercito (che tra l'altro non hanno competenze nelle missioni fuori area).

    Poteva essere del capo di stato maggiore della Difesa, che se ne è assunto la responsabilità di recente. Ma la questione era di troppo alto livello perché possa essere stata trattata dal capo di stato maggiore della Difesa. Era senz'altro una questione politica. Mandare i Mangusta in Iraq corrispondeva a volere dimostrare che la missione era di guerra. E questo è un argomento che è stato sempre trattato con molta accuratezza dal vertice politico della Difesa.

    La missione è di pace e come tale va trattata, quindi non dobbiamo inviare mezzi che la rendano di guerra. Questo poteva essere il pensiero di chi occupa il vertice della Difesa. Fin qui è corretto. E' corretto il fatto che non si voglia inviare in area di operazioni un mezzo che ha spiccate caratteristiche da guerra quando la missione è di pace. Ma è altrettanto difficile pensare che l'idea possa cambiare solo per il fatto che è morto un sottufficiale.

    Se il Mangusta va bene adesso, andava bene anche prima. Perché non è stato inviato prima? Se non andava bene prima, è inutile inviarlo adesso. Cosa dovrebbe fare adesso di diverso dal AB-412? Deterrenza? Attenzione, perché per fare deterrenza occorre fare vedere almeno una volta cosa è capace di fare lo strumento. E quando lo avrà fatto vedere una volta, saremo noi capaci di sopportare gli effetti collaterali delle mitragliatrici di bordo del Mangusta?

    Dai comunicati stampa della Difesa risulta che l'AB-412 sul quale è stato colpito il maresciallo Cola doveva indicare una via di fuga alla pattuglia portoghese. Quell'elicottero non era adatto? Sarebbe più adatto un Mangusta? E perché non un Predator, aereo senza pilota, quattro esemplari del quale sono stati appena inviati in Iraq e che è in grado di assolvere missioni senza rischio di perdere delle vite umane?

    Decidere dell'impiego delle Forze armate deve essere una questione politica. Quale debba essere la struttura dello strumento da impiegare è una decisione che fa capo ai vertici militari. Se non è così, continueremo a vedere ministri che decidono dell'impiego di qualche elicottero e generali di corpo d'armata che vanno a ispezionare i cessi delle caserme.

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    Qui l'articolo

    Personalmente credo che l'Italia abbia difficoltà nell'affrontare in modo corretto la guerriglia. La decisione di spedire i Mangusta in Iraq è stata molto sofferta, ma alla fine credo che quattro elicotteri non possano far cambiare la natura della missione, spero che fungano da avvertimento ai terroristi o guerriglieri che siano, magari scoraggiandoli ad attaccare. Questo perchè (come già sottolineato nell'articolo) sono elicotteri dotati di una straordinaria potenza di fuoco, e potrebbero creare più danni di quanti ne risolvano.
    Ma l'italia non era andata in Iraq per la pace?
    Mah, non so più a chi dare retta.....

  3. #3
    EdivaD 91
    Ospite
    Interssante,voglio sapere di piu sulla loro straordinaria potenza di fuoco.

  4. #4
    boh L'avatar di Jack89
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    Citazione marvin_gka
    Ma l'italia non era andata in Iraq per la pace?
    Mah, non so più a chi dare retta.....
    Difatti, si era pensato di inviarli per aumentare la sicurezza, però molti erano contrari perchè mandare i Mangusta avrebbe potuto far cambiare l'etica della missione, portandola da missione di pace a missione di guerra. Per questo si è deciso di non inviarli. Dopo l'incidente al Maresciallo Cola, lo Stato Maggiore ha pensato di rivalutare la situazione, decidendo infine di spedirli. Comunque si cercherà di usarli sono se strettamente necessario.


  5. #5
    Bannato L'avatar di Dredd
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    Jack89 ma oltre al sito del ministero della difesa hai altri interessi?

  6. #6
    boh L'avatar di Jack89
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    Citazione Dredd
    Jack89 ma oltre al sito del ministero della difesa hai altri interessi?


    Questa poi....


  7. #7
    boh L'avatar di Jack89
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    Citazione EdivaD 91
    Interssante,voglio sapere di piu sulla loro straordinaria potenza di fuoco.
    Equipaggio: 2 uomini (pilota e copilota/tiratore)


    Lunghezza fusoliera: 12,275 m


    Larghezza massima: 3,600 m


    Altezza massima: 3,350 m


    Diametro rotore principale (in moto): 11,900 m


    Configurazione armamento: 8 missili TOW e razzi da 81 mm


    Peso totale di missione: 3.700 kg con 2 turbomotori ROLLS ROYCE GEM da 900 HP ciascuno


    Volo stazionario in effetto suolo: 3.290 m


    Volo stazionario fuori effetto suolo: 2.390 m


    Velocità salita: 10,6 m/sec


    Velocità di crociera: 265 km/h


    Durata missione: 2h 30'


    Armamento: missili c/c TOW e razzi da 81 mm.


    L’elicottero A129C (release software G-13), sviluppato e prodotto dalla Agusta, è un velivolo nato per far fronte agli scenari operativi attuali. Frutto delle esperienze maturate in Somalia dal 1993 al 1995, in Albania nel 1997 e in Macedonia e Kosovo nel1999 e nel 2000, il “Mangusta” di oggi dimostra di aver incrementato notevolmente la sua agilità e potenza grazie ad una nuova trasmissione con rotore pentapala. I conflitti asimmetrici che hanno visto in questi ultimi anni impegnate le nostre Forze Armate, hanno permesso di realizzare sul “Mangusta” una revisione diretta a conferire maggiore flessibilità all’ armamento di bordo; il cannone a tre canne rotanti Gatling da 20 mm. è finalmente la soluzione per fronteggiare un’improvvisa minaccia e per effettuare un tiro selettivo con bassa probabilità di danni collaterali (in modalità OTS – Observation & Targeting System – la rosa di tiro rientra in un cerchio con raggio 2 metri da una distanza di circa 2000 metri). Il Gatling 20 mm. è dunque un sistema d'arma adatto per ingaggi aria-terra ed ingaggi aria-aria efficace fino a 2000 metri. Il movimento in brandeggio e in elevazione viene comandato, nella particolare modalità HS - FLEX (Helmet Sight - Flex), dal movimento del casco del pilota o copilota che, attraverso sensori, invia segnali elettronici di posizione alla torretta del sistema d’arma; il calcolatore di bordo provvederà all’ elaborazione del punto futuro interfacciando i dati del bersaglio con quelli di navigazione dell’elicottero.

    L’ A-129C ha mantenuto altresì i tradizionali sistemi d’arma: i missili controcarro TOW, i razzi da 70 e 81 mm. e il POD con la mitragliatrice cal. 12.7 mm. L’innovazione apportata sul sistema di visione notturna HIRNS (Helicopter InfraRed Navigation System, fig.1) e l’introduzione dell’ SDU (Sensor Display Unit), unità ottica capace di iniettare le informazioni di navigazione e tiro (fig. 2) negli NVG, rendono l’A-129 G-13 un unicum sullo scenario internazionale, ponendolo nello specifico settore all’avanguardia anche sul più blasonato AH-64 statunitense. Infatti le capacità di navigazione e tiro notturne sono ora notevolmente accresciute grazie all’ HIRNS, aggiornato allo standard HIRNS II PLUS, e all’ SDU, inserito sull’ oculare destro dei visori NVG (Night Vision Google) AN/AVS-6. Il pilota può così scegliere il più efficace tra i due sistemi (infrarossi o intensificazione di luce), in funzione delle condizioni meteorologiche del momento. Il “Mangusta” G-13 è stato dotato di sistemi di autoprotezione contro ogni tipologia di minacce, sebbene l’osservabilità dell’elicottero sia stata già minimizzata dalla ridotta segnatura IR (soppressori di calore e vernici speciali), ottica (sagoma e colorazione) e acustica (la quinta pala riduce notevolmente il rumore generato dal rotore). Osservando il nuovo A-129C balza subito agli occhi il caratteristico colore scuro che oltre a renderlo sicuramente più aggressivo, ne riduce notevolmente la segnatura ottica e infrarossa; la colorazione verde scuro è il frutto dell’ applicazione di una vernice poliuretanica dalle spiccate caratteristiche di bassa riflettenza speculare (massima opacità) e bassissima riflettenza IR, inoltre presenta una facile decontaminazione in caso di aggressivi chimici (CARC = Chemical Agent Resistant Coating) e agenti atmosferici.

    L’ installazione del sistema di lancio Flares ha integrato gli impianti di protezione dalla minaccia di missili a guida IR già esistenti sulle versioni precedenti (l’IRCM atto a generare energia IR, modularla e ad emetterla attraverso le finestre schermate creando attorno all’elicottero una zona di confusione, e i SISIR per la deviazione e l’attenuazione termica del flusso di scarico dei motori). La protezione dell’ equipaggio da proiettili è garantita da sedili corazzati, protezioni balistiche laterali scorrevoli e cristalli antiproiettili sulla sezione frontale mentre la ridondanza di tutti gli impianti vitali dell’ elicottero assicurano l’efficienza del velivolo anche in condizioni estreme. Una generale tolleranza balistica dell’elicottero offre massima sicurezza durante il volo in territorio ostile. I componenti critici dell’elicottero sono progettati per consentire la prosecuzione del volo per ulteriori 15 minuti dopo l’ avvenuto impatto con proietto fino al calibro 12,7 mm.; le pale costruite con materiali compositi di ultima generazione permettono ad un proietto fino al calibro 23 mm. di forare la struttura senza provocare il collasso del telaio della pala stessa. Una nuova capacità è stata attribuita al G-13: la sorveglianza. L’A-129C è infatti dotato di un sistema di videoregistrazione VCTR (Video Cassette Tape Recorder) che consente di selezionare la registrazione delle immagini diurne e notturne provenienti dal sistema Helitow, Hirns II Plus e HDU (Helmet Display Unit), registrandole su video cassette in formato Hi 8mm. Tale sistema conferisce una capacità IMINT (IMagery INTelligence) all’A-129, accrescendone le potenzialità e ponendolo sempre più vicino alle esigenze operative odierne. Il 48° Gruppo Squadroni “PAVONE” di Rimini, primo reparto operativo ad avere in linea i nuovi A-129 G-13, e il 49° Gruppo Squadroni “CAPRICORNO” di Casarsa (PN), hanno raggiunto, grazie a un intenso addestramento di piloti e tecnici, la Full Combat Readiness anche sulla nuova linea.


  8. #8
    pilota da caccia L'avatar di christie
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  9. #9
    Milanista ZITTO E ROSICA! L'avatar di Gia88
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    Larghezza massima: 3,600 m


    Altezza massima: 3,350 m


    Diametro rotore principale (in moto): 11,900 m


    Configurazione armamento: 8 missili TOW e razzi da 81 mm


    Peso totale di missione: 3.700 kg con 2 turbomotori ROLLS ROYCE GEM da 900 HP ciascuno


    Volo stazionario in effetto suolo: 3.290 m


    Volo stazionario fuori effetto suolo: 2.390 m


    Velocità salita: 10,6 m/sec


    Velocità di crociera: 265 km/h


    Durata missione: 2h 30'


    Armamento: missili c/c TOW e razzi da 81 mm.


    L’elicottero A129C (release software G-13), sviluppato e prodotto dalla Agusta, è un velivolo nato per far fronte agli scenari operativi attuali. Frutto delle esperienze maturate in Somalia dal 1993 al 1995, in Albania nel 1997 e in Macedonia e Kosovo nel1999 e nel 2000, il “Mangusta” di oggi dimostra di aver incrementato notevolmente la sua agilità e potenza grazie ad una nuova trasmissione con rotore pentapala. I conflitti asimmetrici che hanno visto in questi ultimi anni impegnate le nostre Forze Armate, hanno permesso di realizzare sul “Mangusta” una revisione diretta a conferire maggiore flessibilità all’ armamento di bordo; il cannone a tre canne rotanti Gatling da 20 mm. è finalmente la soluzione per fronteggiare un’improvvisa minaccia e per effettuare un tiro selettivo con bassa probabilità di danni collaterali (in modalità OTS – Observation & Targeting System – la rosa di tiro rientra in un cerchio con raggio 2 metri da una distanza di circa 2000 metri). Il Gatling 20 mm. è dunque un sistema d'arma adatto per ingaggi aria-terra ed ingaggi aria-aria efficace fino a 2000 metri. Il movimento in brandeggio e in elevazione viene comandato, nella particolare modalità HS - FLEX (Helmet Sight - Flex), dal movimento del casco del pilota o copilota che, attraverso sensori, invia segnali elettronici di posizione alla torretta del sistema d’arma; il calcolatore di bordo provvederà all’ elaborazione del punto futuro interfacciando i dati del bersaglio con quelli di navigazione dell’elicottero.

    L’ A-129C ha mantenuto altresì i tradizionali sistemi d’arma: i missili controcarro TOW, i razzi da 70 e 81 mm. e il POD con la mitragliatrice cal. 12.7 mm. L’innovazione apportata sul sistema di visione notturna HIRNS (Helicopter InfraRed Navigation System, fig.1) e l’introduzione dell’ SDU (Sensor Display Unit), unità ottica capace di iniettare le informazioni di navigazione e tiro (fig. 2) negli NVG, rendono l’A-129 G-13 un unicum sullo scenario internazionale, ponendolo nello specifico settore all’avanguardia anche sul più blasonato AH-64 statunitense. Infatti le capacità di navigazione e tiro notturne sono ora notevolmente accresciute grazie all’ HIRNS, aggiornato allo standard HIRNS II PLUS, e all’ SDU, inserito sull’ oculare destro dei visori NVG (Night Vision Google) AN/AVS-6. Il pilota può così scegliere il più efficace tra i due sistemi (infrarossi o intensificazione di luce), in funzione delle condizioni meteorologiche del momento. Il “Mangusta” G-13 è stato dotato di sistemi di autoprotezione contro ogni tipologia di minacce, sebbene l’osservabilità dell’elicottero sia stata già minimizzata dalla ridotta segnatura IR (soppressori di calore e vernici speciali), ottica (sagoma e colorazione) e acustica (la quinta pala riduce notevolmente il rumore generato dal rotore). Osservando il nuovo A-129C balza subito agli occhi il caratteristico colore scuro che oltre a renderlo sicuramente più aggressivo, ne riduce notevolmente la segnatura ottica e infrarossa; la colorazione verde scuro è il frutto dell’ applicazione di una vernice poliuretanica dalle spiccate caratteristiche di bassa riflettenza speculare (massima opacità) e bassissima riflettenza IR, inoltre presenta una facile decontaminazione in caso di aggressivi chimici (CARC = Chemical Agent Resistant Coating) e agenti atmosferici.

    L’ installazione del sistema di lancio Flares ha integrato gli impianti di protezione dalla minaccia di missili a guida IR già esistenti sulle versioni precedenti (l’IRCM atto a generare energia IR, modularla e ad emetterla attraverso le finestre schermate creando attorno all’elicottero una zona di confusione, e i SISIR per la deviazione e l’attenuazione termica del flusso di scarico dei motori). La protezione dell’ equipaggio da proiettili è garantita da sedili corazzati, protezioni balistiche laterali scorrevoli e cristalli antiproiettili sulla sezione frontale mentre la ridondanza di tutti gli impianti vitali dell’ elicottero assicurano l’efficienza del velivolo anche in condizioni estreme. Una generale tolleranza balistica dell’elicottero offre massima sicurezza durante il volo in territorio ostile. I componenti critici dell’elicottero sono progettati per consentire la prosecuzione del volo per ulteriori 15 minuti dopo l’ avvenuto impatto con proietto fino al calibro 12,7 mm.; le pale costruite con materiali compositi di ultima generazione permettono ad un proietto fino al calibro 23 mm. di forare la struttura senza provocare il collasso del telaio della pala stessa. Una nuova capacità è stata attribuita al G-13: la sorveglianza. L’A-129C è infatti dotato di un sistema di videoregistrazione VCTR (Video Cassette Tape Recorder) che consente di selezionare la registrazione delle immagini diurne e notturne provenienti dal sistema Helitow, Hirns II Plus e HDU (Helmet Display Unit), registrandole su video cassette in formato Hi 8mm. Tale sistema conferisce una capacità IMINT (IMagery INTelligence) all’A-129, accrescendone le potenzialità e ponendolo sempre più vicino alle esigenze operative odierne. Il 48° Gruppo Squadroni “PAVONE” di Rimini, primo reparto operativo ad avere in linea i nuovi A-129 G-13, e il 49° Gruppo Squadroni “CAPRICORNO” di Casarsa (PN), hanno raggiunto, grazie a un intenso addestramento di piloti e tecnici, la Full Combat Readiness anche sulla nuova linea.
    Bella macchina, nn c' è che dire.........

  10. #10
    pilota da caccia L'avatar di christie
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    jack cosa ne pensi del fatto che l eh101 venga usato come trasporto per l presidente? per me è un ottimo sostituto del sea-king.

  11. #11
    Fidek! L'avatar di RoBoEt
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    Citazione Gia88
    Bella macchina, nn c' è che dire.........
    se avessi io na cosa del genere credo che un attentato alla mia scuola di notte, quando no c'è nessuno, neanche mia madre sarebbbe in grado di farmi cambiare idea sul farlo
    "un uomo può amare l'umanità immensamente ma non poter sopportare il contatto con gli altri uomini"
    da "I fratelli karamazov"
    "C'è solo
    una persona che può decidere del mio destino e quella persona sono io"
    da "Quarto potere"
    "sub nomine pacis bellum latet"
    ovvero:
    "sotto il nome di pace è nascosta la guerra"


  12. #12
    俺の妹と変人がこんなに乗馬するわけがな い L'avatar di gfonseca
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    E' ovvio che in guerra si usano elicotteri da combattimento.

  13. #13
    boh L'avatar di Jack89
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    Citazione christie
    jack cosa ne pensi del fatto che l eh101 venga usato come trasporto per l presidente? per me è un ottimo sostituto del sea-king.
    Si, è davvero un ottimo elicottero il Seaking, però l'EH-101, seppur presenta caratteristiche simile è più moderno. Il Seaking risale al 1969.


  14. #14
    boh L'avatar di Jack89
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    Citazione christie
    è il tuo elicottero preferito?
    No.

    Il mio elicottero da combattimento preferito è il Kamov Ka 52 "Alligator", ma anche il Mil-Mi 24 è uno splendido elicottero.


  15. #15
    Verso il domani L'avatar di Luck134
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    Un ministro della Difesa che si è fatto comandare da un opinione pubblica ignorante mandando in Iraq elicotteri d'attacco inutili ai fini della missione.

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