Kabul: Inaugurata scuola ricostruita dal contingente militare italiano.
Inaugurata oggi nei pressi di Kabul la nuova "Paktiakot School", realizzata grazie al Contingente Italiano dell'Esercito in Afghanistan.
Alla cerimonia hanno presenziato il Governatore di Kabul, Said Hussain Angari, l'Ambasciatore d'Italia in Afghanistan, dott. Ettore Francesco SEQUI, ed il Comandante del Contingente Italiano, Colonnello Francesco Figliuolo. L'intervento di completa ristrutturazione/edificazione, sviluppato dalla Cellula CIMIC (cooperazione civile-militare) del contingente, è stato portato a termine da maestranze locali in circa due mesi di incessanti lavori, sotto la costante direzione degli uomini del Genio Militare dell'Esercito, che ha impiegato anche propri assetti specialistici.
I lavori hanno visto la costruzione di 10 aule didattiche, la riattivazione di un pozzo idrico, la realizzazione di un sistema di scarico delle acque reflue e l'eliminazione di un ex bunker divenuto negli anni una discarica di rifiuti che rendeva a rischio le condizioni igienico-sanitarie.
La "Paktiakot School" si trova a circa 500 metri da "Camp Invictia", la Base del Contingente Italiano a Kabul sulla Jalalabad Road, ed ospita circa 1500 studenti la cui età va dai 4 ai 15 anni. Il progetto di ricostruzione, ha detto il Governatore di Kabul durante la cerimonia, è un'altra testimonianza concreta di quanto l'Italia sta facendo per aiutare l'Afghanistan a voltare pagina.
L'ambasciatore italiano ha a sua volta sottolineato il lavoro d'equipe realizzato dalla "squadra Italia", con la sinergia e la completa integrazione tra le sue componenti civili e militari.
I lavori, che hanno avuto un costo complessivo di circa 120.000 euro, sono stati resi infatti possibili anche grazie alle numerose donazioni che il 1° Reggimento Artiglieria da montagna ha potuto raccogliere in Patria. Il contributo di maggior rilievo è stato offerto da un istituto di credito di Fossano (CN), cittadina di provenienza del Reggimento.
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Questo è solo un esempio che le missioni in Afghanistan (ma anche quella in Iraq) sono di carattere umanitario. Credo sia giusto che queste buone notizie siano degne di essere quantomeno segnalate.