Quella che tu descrivi è una condizione limite, in qualche modo simile al suicidio, anche se meno estrema (e reversibile).L33T
Raggiungere la serenità "chiudendosi a riccio", piuttosto che togliendosi la vita. Ma l'obiettivo è lo stesso: proteggersi da quella che chiami tragicità del mondo.
Ma la serenità non è solo questo. Può anche essere una condizione temporanea, una semplice pausa dalle nostre preoccupazioni e dai nostri problemi... anche di pochi attimi.
Oppure, la serenità può essere uno stile di vita ed aiutarci a superare le difficoltà, piuttosto che a nasconderle a noi stessi.
In proposito, vagando per gli oscuri meandri di Google ho trovato una manciata di frasi fatte, che magari possono interessare a qualcuno.
Alcune sono interessanti.
Serenità è vivere ogni momento della propria vita senza rimpiangere nulla e senza affannarsi a pensare al dopo.
Serenità è sentire dentro se stessi lo stimolo di far partecipi gli altri della gioia dei essere vivi.
Serenità è il non porsi più domande sul bene e sul male. (questa non la condivido)
Serenità è essere sinceri con se stessi.
Serenità è il sentirsi appagati ed esausti dopo una dura giornata di lavoro.
Serenità è lo svegliarsi al mattino, riposati dopo un sonno ristoratore.
Serenità è il non aver paura della morte.
Serenità è “condividere” la vita con coloro ai quali si vuol bene.
Serenità è assaporare cinque minuti di felicità, pensando che sia passata un'ora.
Serenità è imparare a vivere senza paura di vivere.