Caccia, si cambia ancora: in peggio
di Fulvia Bandoli *
Non fu semplice , dodici anni or sono, arrivare ad una legge sulla regolamentazione della caccia che fosse equilibrata e capace di comporre una frattura tra mondo venatorio, agricoltori ed ambientalisti. Ma ci riuscimmo, e la 157 fu salutata da tutti come una buona legge.
Ora il governo Berlusconi , e in particolare Alleanza Nazionale e la Lega Nord, vogliono scardinarla dalle fondamenta.
La legge funziona, dove viene applicata bene genera buona gestione del territorio, un significativo ripopolamento faunistico e un corretto rapporto tra cacciatore e territorio.
Inutile chiedersi perché, in un momento nel quale il Paese sta vivendo una delle più gravi crisi economiche ed industriali, ci si concentri sulla caccia….. la risposta è semplice: questa maggioranza di governo, pur di raggranellare qualche voto o di rispondere alle richieste di qualche lobbies, non guarda alle priorità del Paese e così, incredibilmente, invece che discutere di qualità dello sviluppo, di innovazione, di riconversione ecologica di interi settori produttivi, di nuove politiche energetiche…..ridiscuteremo,in commissione e in aula, un'altra volta di caccia.
Tutte le associazioni ambientaliste, di qualsiasi tendenza, sono contrarie, così il mondo agricolo, il corpo forestale, l'istituto nazionale fauna selvatica, una parte del mondo venatorio, tutti i partiti di opposizione. Sono vistose anche le crepe in Forza Italia. Per non parlare dell'opinione pubblica italiana e del mondo giovanile che sempre meno capiscono perché in Italia rispetto al resto d'Europa si debba andare a caccia con calendari diversi, si debba ammettere la caccia a specie che non sono previste dalle direttive europee, si debbano abolire le sanzioni per il bracconaggio.
Noi ci siamo augurati che il Governo desistesse dal suo proposito, così come aveva desistito, dopo una nostra dura battaglia, dal proporre l'introduzione della caccia nei parchi. Purtroppo dobbiamo constatare che non solo si procede, ma si cerca di farlo con vistose forzature. Il presidente della commissione agricoltura della camera, l'on De Ghislanzoni di Forza Italia, ha nei fatti cancellato quasi tutti gli emendamenti presentati dalle opposizioni e non solo da loro, facendo ricorso ad un articolo del regolamento e così il provvedimento marcerà più rapido verso l'aula, dove dovrebbe arrivare tra qualche settimana. Molte associazioni ambientaliste si sono rivolte anche al Presidente Casini affinché, nel decidere il calendario dell'aula, tenga in conto le vere priorità.
Oggi l'Italia ha una buona legge che andrebbe applicata in tutte le regioni e a questo proposito stiamo ancora aspettando la relazione sullo stato di applicazione della 157 nonché una attenta valutazione delle norme comunitarie.
Particolarmente significativo ci pare l'orientamento di una parte del mondo venatorio che, sapendo bene quali conflitti potrebbe generare lo stravolgimento della legislazione vigente, non si è fatto incantare dalle promesse. Abbiamo tentato in tutti i modi di fermare questo tentativo ma il Ministro dell'agricoltura e i suoi consiglieri non sentono ragioni. Se il Governo ci obbligherà a discutere di caccia lo faremo, con l'obiettivo di bocciare le modifiche e di impedire che si riapra in Italia un conflitto inutile e dannoso, per la fauna, per il territorio e per coloro che lo devono governare.
* Ds-Sinistra Ecologista
Fin qui l'articolo di cui ho riportato la fonte, mi pare corretto sottolineare che che la segnalazione proviene dal centrosinistra. Ma il problema della caccia e del rispetto alla vita animale dovrebbe essere un problema per cosi dire bipartizan, non ad esclusivo appannaggio di uno schieramento.
E' abbastanza comprensibile che AN e Lega si schierino dalla parte dei cacciatori, è iscritto nel loro codice genetico il gusto, il divertimento di sparare a qualcosa di vivente e, tutto sommato, meglio che lo facciano nelle battute di caccia che non all'università come Scattone e Ferraro.
Ma mi pare che orami nel 2005 davvero non ci sia più posto per atteggiamenti del genere di mancanza di rispetto per ogni forma di vita e ripensare una legge in questo modo significa tornare indietro di decenni.
Fa specie quindi l'iter privilegiato che in Parlamento hanno voluto dare a questa proposta di revisione della legge che allargherà le possibilità per i cacciatori di cacciare anche in zone ora considerate protette.