"Abbiamo pensato spesso di mollare - ha detto il dg Ferrari -: è tutto sempre più costoso". Poi l'accordo con Ecclestone. "Non abbiamo tradito nessuno".
LONDRA, 9 febbraio 2005 - "Eravamo pronti a lasciare la F.1". Non è successo, per fortuna, ma la rivelazione di Jean Todt in un'intervista al Times uscita oggi fa ugualmente scalpore. La Ferrari avevo preso in considerazione l'ipotesi di abbandonare i GP se non fosse arrivato il rinnovo del Patto della Concordia e l'accordo per 100 milioni di dollari fino al 2012 con Bernie Ecclestone. Troppo alti i costi del Mondiale, secondo il direttore geenrale del Cavallino, per poter pensare a un impegno a lungo termine senza l'accordo con la Fia.
"Siamo una piccola azienda e dobbiamo coprire i costi della F.1 - spiega Todt al Times -: abbiamo pensato spesso di mollare, perchè restare stava diventando sempre più costoso. E la Ferrari si è trovata nella situazione di poter lasciare la F.1. Abbiamo dovuto considerare l'andamento dei costi sempre più alti e la mancanza di nuove entrate e alla fine muoverci nell'interesse della scuderia". La Ferrari ed Ecclestone sono stati duramente criticati dagli altri grandi costruttori riuniti nella GPWC (Gran Prix World Championship), consorzio che - in mancanza di una nuova trattativa sui diritti commerciali da parte di Ecclestone - è ancora pronto a lasciare la F.1 per partire con un proprio campionato dal 2008.
Todt ha però sottolineato come la Ferrari non abbia tradito la GPWC, e che lo scorso anno il team di Maranello aveva suonato per prima il campanello d'allarme sulle difficoltà legate all'aumento dei costi. "Prima o poi - dice Todt - la realtà e il senso logico prendono il sopravvento. Io lo capisco, ma per qualcuno questo non ha senso, anche se poi lo avrà. Dobbiamo assicurarci il futuro e la sicurezza. Non possiamo procedere alla cieca in una nuova direzione. Spetta a noi il compito di assicurare il futuro della Ferrari nella F.1".
Todt ha concluso rimandando al mittente le accuse relative a eventuali favori che la rossa riceverebbe con l'introduzione dei nuovi regolamenti. "Non abbiamo vinto un Mondiale per 21 anni, e non ci siamo mai lamentati. Viviamo in un mondo dove c'è troppo orgoglio, ego smisurati e troppe fortune personali, e il nostro sport ne sta pagando il prezzo. Non mi interessa se le altre nove scuderie non sono d'accordo con noi. Per quanto ci riguarda, stiamo facendo un buon lavoro. Dovremo cercare di essere tutti più uniti e andare maggiormente d'accordo".
Incredibile!