recensione : Il ritorno all isola misteriosa(nextgame.it)
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Discussione: recensione : Il ritorno all isola misteriosa(nextgame.it)

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  1. #1
    Milanista L'avatar di eminem990
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    recensione : Il ritorno all isola misteriosa(nextgame.it)

    Ritorno all'Isola MisteriosaDatasheet
    Produttore
    Dreamcatcher
    Sviluppatore
    Kheops
    Distributore
    ATARI Italia
    Lingua
    Tutto in Italiano
    Disponibilità
    Disponibile
    Genere
    Avventura
    Giocatori
    1
    Prezzo
    39,90 euro
    Hardware
    I requisiti minimi de Il Ritorno all'Isola Misteriosa riportano un processore a 600 MHz, 128 MB di RAM e una scheda 3D con almeno 32 MB di RAM video, ma per giocare senza alcun problema è meglio equipaggiarsi con un processore a 1 GHz e con 256 MB RAM. Il gioco risiede su due CD-ROM e per l'installazione necessita di circa 1,5 GB di spazio libero su Hard Disk.
    Multiplayer
    Non sono presenti modalità di gioco in multiplayer.
    Lati Positivi
    >Enigmi logici e divertenti
    >Ambientazione coinvolgente
    >Sembra di giocare a un'avventura dei primi anni '90
    >Graficamente fa il suo dovere
    >Difficoltà ben calibrata

    Lati Negativi
    >Alcuni puzzle non sono il massimo dell'originalità
    >Qualche problema di pixel-hunting
    >Non è certo un mostro di tecnica

    Link
    Sito ufficiale del gioco
    Sito del produttore
    Sito dello sviluppatore
    Sito del distributore italiano

    A scapito della sua grandezza di romanziere, Jules Verne non ha mai incontrato i favori dell'ambiente videoludico, ma questa "indifferenza" verso uno dei padri della letteratura fantastica è destinata a scomparire grazie a giochi come Il Ritorno all'Isola Misteriosa, avventura punta e clicca tra le più interessanti di questo inizio 2005. Leggere per credere!


    Ci siamo avvicinati a Il Ritorno all'Isola Misteriosa con un misto di apprensione e curiosità. Apprensione perchè Kheops, lo sviluppatore del gioco, si era segnalato lo scorso anno per il non esaltante Egypt III, scialbo tentativo di unire stilemi "mystiani" con reminiscenze da avventura old-style che temevamo di ritrovare anche in questa terza fatica del team francese. Curiosità perché Il Ritorno all'Isola Misteriosa può essere considerato quasi un sequel apocrifo de L'Isola Misteriosa, il capolavoro di Jules Verne pubblicato attorno al 1870 che era a sua volta il seguito dello splendido 20.000 leghe sotto i mari, uno dei capisaldi della letteratura fantastica già portato sugli schermi di un PC oltre quindici anni fa con una discreta avventura targata Coktel Vision e, in tempi più recenti, con il prescindibile Il Mistero del Nautilus.

    L'ISOLA DI MINA
    Dopo aver terminato il gioco, possiamo però dire che i timori di trovarsi di fronte all'ennesimo clone di Myst, Schizm e, peggio ancora, di Atlantis (tratto comune a molti titoli di The Adventure Company) non erano affatto giustificati. Il ritorno all'isola misteriosa rimane infatti un'avventura punta e clicca che affonda le sue radici concettuali nel passato, senza però rinunciare a stilemi grafici moderni e a qualche concessione arcade ed "enigmistica", comunque minoritaria nell'economia del gioco. Questo approccio alla materia avventurosa risulta chiaro già dopo i primi minuti di gioco, quando, nei panni di Mina, ci ritroviamo su un'isola deserta dopo un naufragio che ha colto la bella e intelligente esploratrice durante un viaggio a bordo della sua barca a vela.
    Nemmeno a farlo apposta l'isola è proprio quella presente nel quasi omonimo romanzo di Verne, con tanto di vulcano attivo (scosse di terremoto incluse) e strani segni che indicano il passaggio di altri esseri umani capitati sull'isola prima di noi. Per prima cosa, proprio come avverrebbe nella realtà, dobbiamo pensare a mangiare e a riprendere le forze, traguardi raggiungibili solo dopo una serie di enigmi che gettano una luce chiara ed esaustiva su quello che sarà l'andamento del gioco.
    Lasciati da parte gli astrusi puzzle di tante avventure contemporanee, dovremo infatti basare le nostre capacità logiche e intuitive su una minuziosa esplorazione dell'isola, sulla raccolta di oggetti e sulla loro interazione con l'ambiente. Per quanto riguarda il primo aspetto dobbiamo fare affidamento unicamente sul cursore; questo si illumina per indicare la direzione in cui possiamo spostarci e assume due forme (una mano e due rotelle di un ingranaggio) a seconda delle azioni da compiere, ovvero raccogliere e usare un oggetto.

    UNA SCIMMIA PER AMICA
    Tutto molto intuitivo insomma, e anche l'inventario, che ha una capacità a dir poco mostruosa (potremo raccogliere quasi un centinaio di oggetti), si è dimostrato facilissimo da utilizzare. Il secondo aspetto si è dimostrato invece più problematico a causa della non sempre facile individuazione degli hot-spot con cui interagire, che spesso tendono a confondersi con gli elementi dello scenario richiedendo perciò molta attenzione e pazienza per essere notati.
    Si tratta comunque di un limite comune a molte altre avventure odierne e in ogni caso riscontrabile solo in pochi frangenti del gioco. Il terzo elemento principale del gameplay è invece quello legato all'interazione tra i vari oggetti e quindi agli enigmi. Con estrema sorpresa abbiamo notato che la maggior parte di essi si svolge proprio all'interno dell'inventario, visto che il più delle volte dovremo combinare diversi oggetti tra loro per creare un manufatto utile a proseguire nel gioco. Si tratta di una scelta non solo estremamente realistica (dopotutto ci ritroviamo su un'isola deserta sprovvisti di tutto), ma anche piacevole e divertente oltreché debitrice di molti classici avventurosi del passato. Erano anni infatti che non vedevano una simile quantità di enigmi legati non solo all'interazione con ambiente esterno, ma anche all'inventario. Stupisce poi la grande logicità degli enigmi, che a parte qualche inevitabile concessione ai puzzle più meccanici (interpretare note, simboli e via dicendo) e a mini-sezioni arcade, si presentano in modo quanto mai intuitivo. Un piccolo esempio potrebbe essere l'accensione di un fuoco tramite una lente ricavata da un vecchio cannocchiale o, più avanti nel gioco, la rimessa in funzione di un mulino, ma si potrebbero portare decine di altri esempi per sottolineare la grande intelligenza e logica legate alla risoluzione degli enigmi

    C'è poi da sottolineare come gli sviluppatori abbiano optato per un andamento tutt'altro che lineare. Non solo infatti potremo risolvere molti enigmi senza per forza sottostare a un preciso ordine cronologico, ma alcune prove possono essere superate in due o tre modi diversi, caratteristica che pochissime avventure odierne possono vantare. E' vero che questo approccio libero rimane adattabile solo a pochi enigmi, ma va comunque apprezzato lo sforzo di Kheops di aver fornito qualche scelta in più in fase di gameplay, fattore che potrà spingere qualcuno a rigiocare l'avventura magari solo per scoprire in quale altro modo poter superare un determinato enigma.
    Ciò ha portato anche a un buon bilanciamento della difficoltà e di conseguenza a una longevità soddisfacente, anche perché nel corso del gioco saremo accompagnati da una scimmietta a cui dovremo impartire alcuni ordini per venire a capo di numerose situazioni "ingarbugliate", cosa che innalza leggermente la difficoltà e apre nuovi spiragli nella risoluzione dei problemi.

    COME TI CREO L'ISOLA PERFETTA
    Tecnicamente parlando, Il ritorno all'isola misteriosa non è certo un capolavoro, ma riesce a fare un buon uso dei fondali prerenderizzati, creando istantanee "da cartolina" molto dettagliate e affascinanti. Come spesso capita in questi casi, si ha la sensazione di avere di fronte scenari sì belli ed evocativi, ma anche statici e non particolarmente vivaci, anche se le animazioni della fauna non sono male e non si avverte così drammaticamente, come in molti altri titoli simili, quel tipico stacco tra sfondi e figure in primo.
    La visuale in prima persona a 360 gradi assicura un buon grado di "immersione" nell'ambiente di gioco, mentre i movimenti tra un punto all'altro delle location avvengono senza alcuna animazione e i filmati di intermezzo sono sostituiti da immagini statiche con bozzetti e schizzi preparatori dei designer del gioco.
    Questo per dire che l'accuratezza e il taglio cinematografico di un Myst IV: Revelation rimangono ancora lontani, anche se gli sviluppatori hanno comunque fornito un reparto grafico estremamente godibile. Lo stesso di casi del sonoro, retto su musiche tra l'evocativo e il minaccioso che ben si allineano alla trama e alle ambientazioni di gioco. Gli effetti sonori si limitano a rumori "naturali" (vento, onde, uccelli e animali vari), mentre il doppiaggio in italiano è diligente, anche se non sempre azzeccato in certi toni.
    Si capisce insomma come Il Ritorno all'Isola Misteriosa non diventerà forse mai un classico del genere, ma nel complesso siamo rimasti più che soddisfatti del plot, dell'atmosfera fanta-avventurosa e della concezione estremamente logica degli enigmi, senza contare che gli amanti dell'opera di Verne troveranno numerosi riferimenti ai suoi scritti. Non vi basta? Allora sappiate che quest'ultima fatica di Kheops rimane quanto di meglio proposto dall'attivissima The Adventure Company, nonchè una delle avventure più divertenti (e soprattutto non frustranti) da molti mesi a questa parte. I fan del genere sono avvisati!Videogame Shop
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    COMMENTO
    Dopo The Black Mirror e Martin Mystere: Operazione Dorian Gray, ecco un altro titolo che a discapito del suo look "mystiano" farà la gioia degli avventurieri di vecchio stampo. L'estrema logicità degli enigmi, il gran numero di oggetti da raccogliere e utilizzare, la difficoltà ben calibrata e l'assenza di puzzle enigmistici (più frustranti che altro) pongono infatti Il Ritorno all'Isola Misteriosa tra le avventure "old-style", dove a dominare sono l'esplorazione, la ricerca degli oggetti e diversi enigmi intuitivi. A tal proposito va sottolineata l'impronta quanto mai libera e per nulla lineare voluta dagli sviluppatori, che hanno congegnato gli enigmi in modo tale da essere risolti in più modi e non necessariamente secondo un unico percorso cronologico. Ciò ha portato anche a una gestione della difficoltà più efficace e realistica e a una longevità più che discreta, tutti fattori che faranno la gioia di chi non ha mai digerito l'approccio più etereo e irrazionale di Myst e delle sue decine di cloni. Tra i difetti segnaliamo qualche puzzle un po' troppo astruso, una grafica raffinata, ma fin troppo "statica" e un finale che lascia perplessi, ma si tratta di peccati veniali che poco tolgono alla validità di un'avventura bella e appassionante caldamente consigliata a tutti gli orfani dei capolavori del passato.
    La tua firma supera il limite massimo di peso (40960 bytes). Ti invitiamo a leggere il regolamento per non ripetere l'errore.

  2. #2
    ★★★★★ L'avatar di Smuggler
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    Reggio Emilia
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    5.188
    Non ho capito bene cosa vuoi.
    E cmq è vietato parlare di siti concorrenti a GR, e lo è ancora di più rubare recensioni.

  3. #3
    Unforgivable L'avatar di Thorin
    Registrato il
    05-03
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    E a noi cosa importa?


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