"Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sč, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, nč quando nč da dove,
t'amo direttamente senza problemi nč orgoglio:
cosģ ti amo perchč non so amare altrimenti
che cosģ, in questo modo in cui non sono e non sei,
cosģ vicino che la tua mano sul mio petto č mia,
cosģ vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno."
Pablo Neruda, da "Cento Sonetti damore", XVII.
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Questo sonetto, racconta un modo d'amare profondo; che supera la semplice passione, arrivando a descrivere una totale ed incondizionata condivisione dell'esistenza. Tanto da perdere noi stessi nell'altro e viceversa..
E' forse una poesia da leggere con gli occhi dell'innamorato... Io l'ho letta in molte occasioni; sia sotto l'incantesimo dell'amore, che nella ruvida solitudine, e l'emozione che mi ha trasmesso č stata sempre la stessa...
Conforto e volontą di crederci, ancor pił profondamente.
Vorrei sapere l'effetto che fa a voi, innamorati e non, e se vi ritrovate, come chi vi sta scrivendo, in questo modo d'amare assoluto.