tommygama
Sembra strano, ma a volte provo nostalgia a causa di una cosa che non ho mai visto, e probabilmente non vedrò mai. Avere 13, essere malati di calcio e rimpiangere un era calcistica mai vissuta. Ecco il mio triste caso. Il calcio come lo viviamo noi oggi, è assurdamente troppo diverso dai racconti che quotidianamente sento da mio padre, o dalla tv. Il calcio dei valori, dell' attaccamento alla maglia e delle belle giocate, si è lentamente trasformato negli ultimi anni, in un vortice infinito di proteste, processi e condanne, un vortice colmo di tristezza. E quando sento parlare del bel calcio di una volta, vorrei essere nato cinque, dieci, anche venti anni prima. Così facendo, mi sarei goduto quei begli anni calcistici che non torneranno più. Avrei visto dal vivo le meravigliose giocate di Maradona, avrei partecipato all' ultimo trionfo azzurro, addirittura avrei applaudito i goal di quello che tutt'ora considero, dopo le visioni di numerose videocassette ( targate ovviamente gazzetta dell sport), il più grande calciatore dopo Maradona e Pelè: Marco Van basten. Io, milanista sfegatato, avrei trionfato nei campi di mezza europa insieme ai mitici "Invincibili" (anche se di questo non posso lamentarmi, visto che adesso ci sono i "Meravigiosi"). Ma, mettendo da parte il cuor mio colmo di rammarico per un era mancata, riflettendo profondamente, credo che come ogni era debba avere i suoi eroi, ogni tempo debba avere il suo calcio, bello o brutto che sia. E il calcio, questo lo sappiamo bene, nonostante le sue tristi vicissitudini, è in grado, sempre e comunque, di divertirci e di farci sorridere.
Da nostalgico, crco di sperare in un futuro simile al passato, anche se forse non è giusto