[DIF] I rischi di un nuovo 11 settembre
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Discussione: [DIF] I rischi di un nuovo 11 settembre

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    [DIF] I rischi di un nuovo 11 settembre

    Da qualche giorno sono ricorrenti le notizie riportate da vari organi di informazione sul rischio di un "nuovo 11 settembre" con possibili azioni terroristiche su base biologica, chimica o anche nucleare. Il massimo responsabile dell'Interpol in una recentissima intervista, ha denunciato questo pericolo con assoluta chiarezza e trasparenza. Una preoccupazione che sembra, peraltro, essere condivisa da tutti i massimi responsabili della sicurezza mondiale, che tra qualche giorno si riuniranno per affrontare il problema. La possibile utilizzazione per scopi terroristici delle "bombe sporche", ordigni realizzati con esplosivi convenzionali e con aggressivi biologici, chimici o nucleari che all'atto dell'esplosione vengono dispersi nell'ambiente circostante, diventa un pericolo di elevata valenza.
    In passato l'argomento è stato più volte sfiorato ma non in modo palese, come invece sta avvenendo in questi giorni, forse perchè ci troviamo a un bivio dell'evoluzione dei possibili equilibri geostrategici mondiali. Peraltro, recentemente è stata data notizia di un inaspettato ritrovamento in Albania, a pochi chilometri da Tirana, di un deposito in cui dovrebbero essere stoccate tonnellate di aggressivi chimici di fabbricazione cinese. Una scoperta che si aggiunge a quanto già noto, come l'esistenza su un'isola del mare di Aral di un deposito dell'ex Unione Sovietica, in cui sono raccolte armi batteriologice e chimiche prive di qualsiasi adeguato controllo e quindi accessibili a possibili terroristi, che potrebbero agevolmente appropriarsene anche ricorrendo a manodopera della malavita locale.

    Tonnellate di agenti chimici e biologici abbandonati, tenuti in contenitori che ormai non garantiscono più una sicura conservazione del contenuto. Le spore di antrace ancora attive potrebbero essere trasmesse all'uomo se trasportate da topi, tartarughe, lucertole o uccelli provenienti da quell'area. Un'eventualità non troppo fantasiosa, se si ricorda quanto avvenuto nel Medioevo, quando i cadaveri di appestati vennero utilizzati come arma biologica contro l'avversario. Nella metà del quattordicesimo secolo, infatti, durante l'assedio del presidio genovese di Caffa sul Mar Nero, furono catapultati all'interno cadaveri di appestati. La peste colpì il nemico e si diffuse rapidamente anche in Europa, passando da Genova e provocando più di 20 milioni di morti.

    La guerra batteriologica ha quindi origini lontane nel tempo. A metà del diciottesimo secolo coperte infettate con il vaiolo furono distribuite ai pellirosse. Gli inglesi in Nuova Zelanda mandarono tra i Maori gruppi di prostitute infettate dalla lue, provocando ben presto lo sterminio delle popolazioni indigene. In Cambogia e nella Corea del Nord si è fatto ricorso alla "pioggia gialla" ottenuta con una microtossina ricavata dal fungo Fusarium. In Somalia, in tempi anche abbastanza recenti, sono stati utilizzati cadaveri per inquinare i pozzi di acqua potabile e fra la popolazione sono stati diffusi animali da macello infettati con carbonchio.

    Oggi esiste una potenziale riserva di materiali altamente pericolosi, sostanze che miscelate a ordigni convenzionali o disperse nell'ambiente attraverso i normali impianti di condizionamento o introdotte negli acquedotti, rappresentano un pericolo che non può e non deve essere sottostimato. L'evoluzione delle armi biologiche e di tutte quelle che nel linguaggio tecnico sono chiamate "non convenzionali" ha avuto un'accelerazione nel Ventesimo secolo, attirando l'interesse di molti paesi. Fra i possibili aggressivi, i biologici sono forse quelli che per caratteristiche e semplicità di disseminazione possono avere una maggiore probabilità di utilizzazione per fini terroristici e possono rappresentare un "ricatto terroristico" di elevata valenza per l'effetto che esercitano sulla popolazione.

    I moderni strumenti bellici consentono di disperdere nell'ambiente l'aggressivo biologico saturando istantaneamente aree molto vaste. Un missile Scud che trasporti tossine di botulino, è in grado di contaminare un'area di oltre tremila chilometri quadrati. Altrettanto può avvenire ricorrendo alle tradizionali autobomba integrate con sostanze chimiche, biologiche e radioattive. Vaiolo, Antrace o Carbonchio, Botulino, Tularemia, Peste, Febbre emorragica Ebola, Febbre emorragica Marburg, Febbre emorragica Argentina, Febbre di Lassa, Febbre Q, Glanders, Encefalomielite Occidentale, sono gli agenti biologici noti con una elevata letalità e che possono essere trasportati e diffusi facilmente.

    Oltre alla componente biologica, la guerra non convenzionale prevede anche la possibile utilizzazione di aggressivi chimici altamente letali, che possono essere realizzati con semplici cambiamenti delle procedure industriali per la fabbricazione di detersivi o anticrittogamici. La loro reperibilità sul mercato clandestino non è quindi troppo difficile e nel mondo esistono sicuramente siti di stoccaggio di aggressivi chimici a suo tempo studiati e realizzati per scopi militari. Gli agenti chimici possono essere raggruppati in tre "famiglie" a elevata valenza letale: i gas nervini, i gas vescicanti, i gas soffocanti.

    I gas nervini sono i più pericolosi. Potenti inibitori del sistema nervoso periferico, nel momento che vengono assorbiti dall'organismo provocano il blocco del sistema neurovegetativo centrale e periferico. La loro elevatissima letalità, unita alla modesta persistenza sul luogo di impiego, suggeriscono di considerarli fra quelli con elevata probabilità di utilizzazione in caso di attacchi terroristici non convenzionali. Non a caso sono stati utilizzati nella metropolitana di Tokyo e in Kurdistan da Saddam Hussein, provocando istantaneamente migliaia di morti concentrati in un'area ben determinata.

    Il materiale radioattivo completa la gamma dei materiali di possibile utilizzazione per atti terroristici non convenzionali. E' valutabile che in campo radiologico il pericolo maggiore sia rappresentato dalle scorte di materiale fissile conservato ancora nei depositi delle ex grandi potenze nucleari e principalmente dalle scorie radioattive.

    La produzione di scorie radioattive oggi è considerevole. Gli attuali processi di fissione per scopi civili (reattori nucleari ecc) è stimato che producano scorie di "lunga durata", con tempi di esaurimento vicini ai 100.000 anni. Molte di queste sono smaltite con ogni probabilità in paesi del Terzo mondo e stoccate in siti non controllati.

    Questo materiale, unito all'esplosivo convenzionale, permette di realizzare "ordigni sporchi" con la semplice trasformazione di proiettili di normale uso bellico - che oggi sono peraltro facilmente reperibili in aree del mondo ancora "calde" come l'Afghanistan e l'Iraq - o ricorrendo all'impiego di pacchi esplosivi o auto bomba. Polveri radioattive derivate dalle scorie potrebbero essere anche disseminate attraverso gli acquedotti.

    Gli effetti dell'esplosione di una "dirty bomb"sono di natura convenzionale e radiologica. All'atto dell'esplosione, infatti, agli effetti convenzionali si sommano quelli prodotti dalla dispersione nell'ambiente di polveri sottili di natura radioattiva.

    L'uranio impoverito (Du) potrebbe essere uno dei materiali utilizzabili nella realizzazione di una bomba sporca. E' facilmente reperibile sul mercato clandestino e provoca nell'immediato un inquinamento chimico-radiologico di elevata valenza e nel tempo un consistente inquinamento ambientale.

    La disponibilità di materiale biologico, chimico e nucleare, che potrebbe essere utilizzato per attentati terroristici non convenzionali, esiste. Appropriarsene non è difficile, in particolare in alcuni paesi del Medio Oriente, del centro Africa e dell'est europeo. Con altrettanta certezza non manca sul mercato del terrorismo internazionale la disponibilità di esperti per la fabbricazione e l'utilizzazione di ordigni sporchi.

    L'allarme rilanciato in questi giorni trova quindi riscontro nella situazione degli agenti biologici, chimici e nucleari disponibili nel mondo. In questo momento, inoltre, l'eventualità di un atto terroristico di elevata risonanza potrebbe rappresentare una minaccia di elevata probabilità se si considera che le principali fazioni della componente oltranzista del terrorismo internazionale stanno subendo sconfitte sul piano politico, oltre che sul campo. Le elezioni in Afghanistan, quelle in Iraq, quanto sta avvenendo in Libano e le recenti posizioni politiche di Israele di fatto contribuiscono giorno dopo giorno a diminuire la credibilità dell'efficacia di quanto finora si è tentato di affermare attraverso il terrorismo e quindi si potrebbe verificare quello che viene definito il "colpo di coda" con il ricorso all'atto terroristico eclatante.

    Peraltro, potrebbe essere già iniziata la fase di quello che può essere definito "il terrorismo non violento", dal momento che proprio in questi giorni alcuni fra i maggiori paesi produttori di petrolio intendono calmierare il prezzo del mercato degli idrocarburi su una quotazione medio-alta. Recenti stime ci dicono che una simile eventualità potrebbe incidere negativamente sulla crescita dei maggiori paesi industrializzati per circa il 50% della media annuale, con conseguenze che è difficile prevedere.

    Forse è giunto il momento che i paesi a rischio per tale tipo di attentati inizino a imitare Israele quando durante la guerra del Golfo e sotto la minaccia di attacchi non convenzionali di Saddam Hussein, ha informato immediatamente del problema la propria popolazione, aggiornandola giorno dopo giorno con la massima trasparenza e sviluppando vere e proprie campagne di comunicazione sulle predisposizioni da prendere per le possibili misure di difesa.

    Iniziative del genere concorrerebbero sicuramente a ridurre gli effetti che un'azione terroristica sporca potrebbe causare e forse anche favorire la raccolta delle informazioni necessarie per una forma di prevenzione indiretta.

    Il tutto dovrebbe essere sviluppato senza allarmismi, con un approccio intelligente di educazione civile, alla stessa stregua, per esempio, di quanto da anni si sta facendo per la cura e prevenzione dell'Aids. L'informazione sulla malattia, infatti, non ha sicuramente provocato allarmismo né suscitato scene di panico nei destinatari del messaggio. Piuttosto ha radicalmente ridotto i rischi di contagio e ha aiutato a capire meglio l'esatta origine e propagazione del danno da contagio.

    Alla stessa stregua, conoscere quali sono gli effetti o i sintomi di una contaminazione biologica o radiologica in caso di emergenza agevolerebbe le cure a favore dei colpiti e aiuterebbe a contenere le probabilità di contagio. Coinvolgerebbe tutti nella prevenzione attraverso la lettura delle informazioni e la propagazione delle stesse agli organi di sicurezza e sanitari nazionali. Tacere, invece, è molto più pericoloso di ogni possibile reazione emotiva che potrebbe coinvolgere parte della popolazione e che potrebbe essere comunque controllata con adeguata azione comunicativa.

    Sarebbe, quindi auspicabile un'azione preventiva del tipo di quella sviluppata nel settore della "Mine Action" internazionale nei paesi affetti dal pericolo della presenza di mine e ordigni bellici non esplosi sparsi sul territorio dopo un periodo bellico o di guerra civile. In questo caso la pericolosità degli oggetti non viene nascosta alla popolazione, piuttosto sono sviluppate campagne di informazione e sensibilizzazione che nello specifico sono chiamate "Mine Risk Education", affinché la conoscenza della esistenza e della natura del pericolo sia diffusa il più possibile e arrivi a tutte le fasce della popolazione. In questo caso si fa riferimento a qualcosa che ha un riscontro oggettivo e individuato. Nel caso della minaccia terroristica non convenzionale si dovrebbe descrivere da cosa è rappresentata la specificità del pericolo e come ci si possa difendere.

    Le forme comunicative saranno sicuramente diverse rispetto a quanto avviene per le mine e gli ordigni bellici non esplosi, ma l'approccio concettuale potrebbe essere analogo e quindi si potrebbe anche pensare di partire da una base concettuale già consolidata, senza dover sperimentare altre tecniche, ma affinando quelle già applicate in tutto il mondo nel settore della "Mine Risk Education".

    -------------------------------------------------------------------------

    Articolo lungo ma estremamente interessante, ho provato ad evidenziare i passaggi più importanti, che come avrete notato, sono numerosi. L'articolo è senza dubbio di carattere pessimistico e catastrofista, però sono del parere che su questi argomenti non si debba scherzare, e non li si deve prendere alla leggera. Il rischio di attacchi NBC c'è, ed è rilevante. In questo periodo poi il terrorismo sta subendo gravi sconfitte, sia nel campo politico sia sul campo, quindi persiste una certa voglia di "riscattarsi" e dimostrarci il suo potenziale distruttivo.


  2. #2
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    Cosa vuoi che ci sia da dire! La cattiveria e la crudeltà non hanno limiti! Dobbiamo vivere portatori di messaggi d'amore e di integrazione sperando che vada tutto bene o sterminarli tutti una volta x tutte?
    Sono combattuto tra le 2 filosofie: la prima porta alla morte certa di milioni di civili, la seconda di ancora + persone e non si è mai sicuri di quando il "lavoro" sarà veramente finito, dato che spesso anche fra 2 amici non ci si mette d'accordo.

    Morale della favola: morte, lutto e dolore a volontà.
    Vi auguro buona fortuna 8(
    Cosa dire di Ratzinger? Grazie a Dio sono gay.

  3. #3
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  4. #4
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    Lo sò non sarete d'accordo con me e vi farò schifo ma... in questi casi....
    QUANTO SAREBBE UTILE UNA BELLA BOMBA ATOMICA. O na bella tempesta di missili...

  5. #5
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    è uno dei rischi della guerra sì

  6. #6
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    Citazione 'Squall87[ThErEaL
    QUANTO SAREBBE UTILE UNA BELLA BOMBA ATOMICA. O na bella tempesta di missili...
    Porca trota son d' accordo con te.

  7. #7
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    Sarebbe un atto CRUDELE, ma la storia ci insegna che la lotta x la vita è piena di atti crudeli...

  8. #8
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    Si e dove la tirate la bomba atomica? Nella moschea dietro casa vostra? Non è che c'è un nido da distruggere ed hai vinto loro sono ovunque!
    Cosa dire di Ratzinger? Grazie a Dio sono gay.

  9. #9
    Utente L'avatar di Benan Escas
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    Asd e pure c'hai ragione

  10. #10
    Atlus hater L'avatar di Davy
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    gli uomini molto spesso mi fanno skifo

  11. #11
    Troppo Juventino L'avatar di Squall87[ThErEaL]
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    Quello che non capiscono è che loro acquisiscono più potere con la pubblicità che gli fanno coi rapimenti, loro vogliono questo. Sono stupidi fanatici senza cervello. Strumentalizzano il pianto, la paura e il dolore dei rapiti per mandare precisi messaggi ''Noi li ammazziamo tutti uno ad uno, siamo potenti e non ci fermeremo mai davanti a nulla''. Credo che ignorandoli si farebbe innanzitutto un grande passo avanti. Poi, per parlare con un tedesco non puoi parlargli giapponese, puoi parlargli solo tedesco, e quindi con persone che parlano con la violenza non puoi parlargli solo a parole ma devi rispondere con la violenza. E' la dura legge dell'uomo che è radicata nella nostra storia sin dalla preistoria.
    Sono sicuro che con la collaborazione di tutti, e senza falsi pacifismi, con una buona dose di pugno di ferro vedi se avranno vita lunga. E' solo un mio pensiero ovviamente, senza tanti inutili bla bla bla che molti fanno in questi casi.

  12. #12
    Bannato L'avatar di mikino
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  13. #13
    Utente L'avatar di Sniperalexxx
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    Citazione Squall87[ThErEaL]
    Quello che non capiscono è che loro acquisiscono più potere con la pubblicità che gli fanno coi rapimenti, loro vogliono questo. Sono stupidi fanatici senza cervello. Strumentalizzano il pianto, la paura e il dolore dei rapiti per mandare precisi messaggi ''Noi li ammazziamo tutti uno ad uno, siamo potenti e non ci fermeremo mai davanti a nulla''. Credo che ignorandoli si farebbe innanzitutto un grande passo avanti. Poi, per parlare con un tedesco non puoi parlargli giapponese, puoi parlargli solo tedesco, e quindi con persone che parlano con la violenza non puoi parlargli solo a parole ma devi rispondere con la violenza. E' la dura legge dell'uomo che è radicata nella nostra storia sin dalla preistoria.
    Sono sicuro che con la collaborazione di tutti, e senza falsi pacifismi, con una buona dose di pugno di ferro vedi se avranno vita lunga. E' solo un mio pensiero ovviamente, senza tanti inutili bla bla bla che molti fanno in questi casi.
    Abbiamo un filosofo

  14. #14
    Troppo Juventino L'avatar di Squall87[ThErEaL]
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    Citazione Sniperalexxx
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    E' una presa per il culo? Ti avviso dopo le 23.30 di Inverno sto molto nervoso e ragiono poco

  15. #15
    Utente L'avatar di Sniperalexxx
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    Citazione Squall87[ThErEaL]
    E' una presa per il culo? Ti avviso dopo le 23.30 di Inverno sto molto nervoso e ragiono poco
    Io mangio le cappelle
    Cmq no, stavo dicendo seriamente

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