Da buon fan della serie, questo episodio non poteva mancare nella lista dei miei giochi finiti, anche se con molto ritardo rispetto alla sua uscita.
Sentire parlare di questo gioco fa subito storcere il naso a molta gente, a causa della cattiva fama che hanno subito appiccicato adosso a questo sesto episodio, realizzato con innegabili problemi tecnici e non all'altezza grafica di altre produzioni dell'era in cui appartiene. Tomb Raider Angel Of Darkness, però, non è per questi motivi un gioco che risulta ingiocabile. Certo, è assolutamente il meno bello della saga, ma chi è almeno un appassionato delle avventure della bella Lara sà trovare ancora quei piccoli elementi che rende unica l'atmosfera della serie.
Il gioco purtroppo dà subito una brutta impressione di sè a causa di una introduzione che fà saltare all'occhio le imprecisioni dei commandi nelle situazioni più rischiose (tipo salti di precisioni da altezze mortali). La prima parte del gioco inoltre risulta molto monotona a causa di uno svolgimento della trama che prova a creare una tensione che non c'è, il tutto inutilmente sottolineato da un'incalzante e ripetitiva colonna sonora.
Questo è purtroppo il caro prezzo iniziale che un giocatore deve pagare per poter andare avanti nel gioco, dove di seguito inizieranno finalmente le prime sezioni di gioco degne di un Tomb Raider, anche se a tratti può sembrare un fallito tentativo di imitazioni di uno stealth game. Quando poi si comincia ad esplorare i primi sotterranei scoprendo così storici templi e luoghi oscuri, il gioco raggiunge il suo picco massimo per quanto riguarda giocabilità e atmosfere classiche della saga.
Parlando di giocabilità, capiterete ancora purtroppo in alcune, ma per fortuna poche, situazioni in cui dovrete ripetere molte volte un'azione, costringendovi a salvare spesso nella riuscita di una di queste. Questo a causa del sistema di controllo non sempre funzionale quando necessario. Per il resto, prendere la mano a far eseguire con semplicità tutti i movimenti che Lara ha a disposizione, è abbastanza facile. Le cose da fare sono le classiche di un Tomb Raider: esplorare, saltare, arrampicarsi e aprire porte, con qualche semplice nemico da uccidere ogni tanto. Peccato che sono di più le ambientazioni di metropoli e vecchi fabbricati anzichè templi sperduti e luoghi di questi generi che hanno reso celebre la saga nel primissimo episodio, tuttora il migliore.
In via definitiva, cosa c'è che non và con questo Tomb Raider Angel of Darkness? Come ho già detto all'inizio, è innegabile i diffetti tecnici che il gioco ha, ma oltre a questo va aggiunto che la serie è dal terzo episodio che ha cominciato ad avere un declino di gradimento, a causa dei contenuti in fatto di giocabilità ripetuti, senza un minimo di innovazione (maledetta innovazione se mi permettete). E la ciliegina sulla torta amara è una grafica che non raggiunge il livello tecnico che si aspettava sulle console dell'attuale generazione che sta arrivando al capolinea.
Mi dispiace, ma questi non sono elementi sufficienti per gettare fango ad occhi chiusi su questo gioco. Angel of Darkness può benissimo essere giocato fino alla fine, anche perchè non richiede nessun impegno. Le unica cosa che resta difficile per l'apprezzamento di questo gioco è la mentalità di oggi: graficone e innovazione.
Scusate se ho tirato troppo lungo a scrivere, ma ci tenevo a dire che Tomb Raider Angel Of Darkness non è un brutto gioco, ma soltanto il meno bello della serie.