La seconda storia infinita
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Discussione: La seconda storia infinita

Cambio titolo
  1. #1
    Mvesim
    Ospite

    La seconda storia infinita

    Ebbene si... come ho già detto in un altro thread (che però parlava degli attentati contro il funerale del Papa) ho sentito una vibrazione della Forza.

    Oggi Luca Camminatore Celeste mi ha chiamato e mi ha detto: "Mvesim, tu ti stai annoiando e per questo tu riaprirai la seconda storia infinita alla faccia di tutti coloro che non capiranno queste mie parole" e così io feci.

    Si reinizia quindi con la grande opera che ha coinvolto migliaia (è un numero approssimativo) di utenti.

    Di cosa si tratta per gli utenti di nuova concenzione!
    SEMPLICE!!!

    Si tratta di una storia dove inizia un utente e subito dopo prosegue un'altra con le poche regole che seguiranno (metà delle note in parentesi sono inventate di sana pianta, compresa questa):

    1- Per scrivere bisognerà prenotarsi (l'altra volta abbiamo avuto un casino di utenti che volevano partecipare quindi è nata una rissa che cmq non ha compromesso il lavoro).

    2- La parte del racconto dovrà citare il capitolo del precedente, scrivere in rosso, in un italiano corretto e senza eliminare fatti scritti da altre persone. (quindi se io scrivo che Jack ha incontrato John l'utente dopo non potrà dire ch'è stato tutto un sogno).

    3- Il dialogo è importante e ogni pezzo sarà discusso fra gli utenti che parteciperanno al progetto per creare la storia migliore possibile.

    4- Nessuno potrà cmq imporre una trama sua perchè si è dimostrato che la scelta di una trama troppo dura porta sempre allo scioglimento del progetto.

    5- Per i dialoghi si usano le virgolette ", per i pensieri si delimita il tutto con i trattini -.

    ALTRI AVVERTIMENTI!!!
    - "La storia infinita" è solo un titolo provvisorio iniziale poichè la storia prima o poi dovrà portare ad una conclusione!
    - Questo esperimento è già stato proposto più volte in Agorà e a volte ha avuto successo (vd. prima storia infinita) altre volte NO! (vd. Libri dell'Agorà). Quindi tutti i detrattori di questo thread sappino che abbiamo dei precedenti.

    Regole aggiuntive (consigliate da Dexter89, così sapete chi ammazzare):
    -Prima di scrivere, prenotatevi: la prenotazione durerà 60 minuti, a meno che non ci sia nessuno che sta scrivendo in quel momento (se vi mettete a scrivere alle 3 di notte, quindi, non dovrete preoccuparvi di suddetta regola );
    -In caso scriviate un flash-back (un evento del passato rivissuto dal protagonista riguardante lui stesso o altri), usate il magenta;
    -Introducete sempre la storia con il n. del capitolo scritto in grassetto, in caso non vi venga in mente nessun titolo glielo si potrà dare successivamente;
    -Se non vi crea disturbo, scrivete prima di postare in Word o con qualsiasi altro programma di scrittura, tanto per evitare fastidiosi errori di battitura o peggio ancora orrori grammaticali come sopra, che rallentano la lettura del capitolo (provate a leggere il capitolo di Medius: fluido, corretto e senza periodi esageratamente lunghi);
    -Al termine di un tot di capitoletti si potrà decidere di riunirli in un unico capitolo, come facevamo ai tempi della prima S.I.. Il ciò sarà a discrezione del sommo et potente et geniale et omniveggente et quoque a little stupid responsabile dell'editor (indovinate un pò chi sarà................. Ok, ok, ora potete smettere con gli applausi! );
    -Evitate di scrivere bordate di parolaccie (vanno bene in determinate occasioni come forti arrabbiature o per meglio caratterizzare un personaggio, non sempre!);
    -Evitate abbreviazioni come "x" (per), "cmq" (comunque), "xkè" (perché).

    Ovviamente inizio io la storia!


    CAPITOLO 1: Il trasloco

    Era una calda mattinata di settembre e il primo pensiero di Gery Woodston fu: -Perchè la scuola deve iniziare proprio oggi?-
    Questo ragazzotto di 16 anni s'era appena trasferito nella misera cittadina di Farlaton, vuoi per il lavoro del padre, vuoi per liberarsi del terribile inquinamento di Londra.
    Gery, preso dal trasloco, non s'era potuto per niente godere il periodo estivo e aveva visto passare sotto gli occhi una città deserta che pian piano si animava con la riapertura delle scuole.
    La cittadina di Farlaton, contante circa un migliaio di anime (animali esclusi), era infatti un piccolo centro industriale costruito agli inizi degli '70 a causa del boom industriale di quell'anno, ma con la crisi del '98 molte industrie furono chiuse e da mini-city, Farlaton, si trasformò in una little-town.
    I genitori di Gery erano fuori casa, Gery si preparò pigramente un panino al burro, si sistemò i capelli come poteva e quindi aprì la porta... un leggero vento caldo lo colpì in pieno viso.
    Salì in groppa alla sua bicicletta e quindi si diresse verso la scuola, curioso dei ragazzi che avrebbe trovato a scuola; sapeva che probabilmente non sarebbe stato accolto a braccia aperte.
    -Un cittadino che visita la campagna?- pensò fra se e se -Probabilmente dovrò lottare per ottenere rispetto!-
    Mentre pian piano componeva nella sua mente i vari metodi per accattivarsi le simpatie di qualche ragazze, un secondo problema gli si conficcò nel cervello: "Azz... ma io non so dove si trova la scuola!"
    Nella sua mente si formava così un'immagine di un omino con le sue fattezze che prendeva a testate un muro; "Cominciamo bene!" fu il suo terzo pensiero intorpidito della giornata.


    La mia idea iniziale era fare una lotta di bande scolastiche... cmq vediamo come proseguirà il mio successore!

    Ultima modifica di Mvesim; 8-04-2005 alle 18:00:14

  2. #2
    Bannato L'avatar di Satan666
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    CAPITOLO 2: epilogo.

    Passarono tre mesi, era il 22 dicembre 2012, il cielo si oscurò, la terra implose su se stessa e la vita sul nostro pianeta finì, come narrava la profezia.

  3. #3
    Mvesim
    Ospite
    Citazione Satan666
    CAPITOLO 2: epilogo.

    Passarono tre mesi, era il 22 dicembre 2012, il cielo si oscurò, la terra implose su se stessa e la vita sul nostro pianeta finì, come narrava la profezia.
    Ecco... questo è un ottimo esempio di come NON deve essere fatta la storia. Grazie Satan666.


  4. #4
    Bannato L'avatar di Satan666
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    Citazione Mvesim
    Ecco... questo è un ottimo esempio di come NON deve essere fatta la storia. Grazie Satan666.

    prego, era per mostrare all'utenza le controindicazioni del topic.
    Comunque devi ammettere che come finale è stupendo
    Pubblichiamolo, faremo milioni!!!

  5. #5
    Mvesim
    Ospite
    Citazione Satan666
    prego, era per mostrare all'utenza le controindicazioni del topic.
    Comunque devi ammettere che come finale è stupendo
    Pubblichiamolo, faremo milioni!!!
    Lo prenderò in considerazione... dopottutto il nostro protagonista potrebbe trovare anche i dodici libri del portale dell'Apocalisse e portare a ciò che hai detto.

    Cmq, per favore, vorrei mantenere questo thread esente dal flood quindi reintriamo nei ranghi del thread... se vuoi partecipare sei il benvenuto!


  6. #6
    Togo L'avatar di Bucciamarcia
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    Salò
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    Sembra un progetto divertente, quindi mi piacerebbe partecipare. Solo che non posso stare tutti i giorni sul forum ma farò comunque del mio meglio.



    Citazione Mvesim
    CAPITOLO 1: Il trasloco

    Era una calda mattinata di settembre e il primo pensiero di Gery Woodston fu: -Perchè la scuola deve iniziare proprio oggi?-
    Questo ragazzotto di 16 anni s'era appena trasferito nella misera cittadina di Farlaton, vuoi per il lavoro del padre, vuoi per liberarsi del terribile inquinamento di Londra.
    Gery, preso dal trasloco, non s'era potuto per niente godere il periodo estivo e aveva visto passare sotto gli occhi una città deserta che pian piano si animava con la riapertura delle scuole.
    La cittadina di Farlaton, contante circa un migliaio di anime (animali esclusi), era infatti un piccolo centro industriale costruito agli inizi degli '70 a causa del boom industriale di quell'anno, ma con la crisi del '98 molte industrie furono chiuse e da mini-city, Farlaton, si trasformò in una little-town.
    I genitori di Gery erano fuori casa, Gery si preparò pigramente un panino al burro, si sistemò i capelli come poteva e quindi aprì la porta... un leggero vento caldo lo colpì in pieno viso.
    Salì in groppa alla sua bicicletta e quindi si diresse verso la scuola, curioso dei ragazzi che avrebbe trovato a scuola; sapeva che probabilmente non sarebbe stato accolto a braccia aperte.
    -Un cittadino che visita la campagna?- pensò fra se e se -Probabilmente dovrò lottare per ottenere rispetto!-
    Mentre pian piano componeva nella sua mente i vari metodi per accattivarsi le simpatie di qualche ragazze, un secondo problema gli si conficcò nel cervello: "Azz... ma io non so dove si trova la scuola!"
    Nella sua mente si formava così un'immagine di un omino con le sue fattezze che prendeva a testate un muro; "Cominciamo bene!" fu il suo terzo pensiero intorpidito della giornata.
    Gery si fermò improvvisamente rischiando di cadere dalla bici tanto era sconvolto dal pensiero, e relaizzò immediatamente che non poteva nemmeno chiedere a nessuno dove fosse la scuola poichè la strada era completamente deserta. Inoltre, essendosi appena trasferito, non aveva nemmeno idea di come raggiungere il centro della cittadina rapidamente. La cosa più conveniente da fare secondo lui era di andare in discesa: -andando in discesa, andrò più veloce- pensò, ma purtroppo per lui si stava sbagliando di grosso. Seguendo la strada, si ritrovò di fronte ad una vecchia discarica maleodorante. -Di certo qui non potrò chiedere niente a nessuno- disse fra se e se, e di certo non aveva torto. Guardò prima la salita che doveva fare per tornare al punto di partenza, poi guardò il suo orologio e realizzò che non avrebbe mai potuto raggiungere la scuola in tempo.

    Non c'era molto da fare comunque: si mise a pedalare più forte che poteva pensado parole che è meglio non riportare e dopo mezz'ora di salita trovò finalmente un'anziana signora che gli disse che la squola era in cima alla piccola collina, a poco meno di quattro chilometri di distanza. -Poco male- pensò Gery, -poteva anche andare peggio. Quindi si fiondò a massima velocità sul ripido pendio che lo separava dalla scuola.

    Arrivò tutto sudato che stava per finire la prima ora. -ma dove sono i miei libri?- pensò.

    Allora, come sto andando?

  7. #7
    FILOSOFO DEI 2 MONDI L'avatar di exuder
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    Come potrebbe mancare il mio apporto?
    Partecipo pure io essendo anche reduce della prima storia infinita
    Dimmi amore,
    che ne sarà del nostro dolore,
    quando colpito al cuore, non ne resterà che l'onore? O forse solo l'onere?
    Al dì che mai sovviene è facile voltare lo sguardo altrove.
    Ma quando sopraggiunge, che fare? Sorridere....sorridere......dilaniarsi dentro.......sorridere.
    EXUDER

  8. #8
    FILOSOFO DEI 2 MONDI L'avatar di exuder
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    Citazione Bucciamarcia
    Sembra un progetto divertente, quindi mi piacerebbe partecipare. Solo che non posso stare tutti i giorni sul forum ma farò comunque del mio meglio.





    Gery si fermò improvvisamente rischiando di cadere dalla bici tanto era sconvolto dal pensiero, e relaizzò immediatamente che non poteva nemmeno chiedere a nessuno dove fosse la scuola poichè la strada era completamente deserta. Inoltre, essendosi appena trasferito, non aveva nemmeno idea di come raggiungere il centro della cittadina rapidamente. La cosa più conveniente da fare secondo lui era di andare in discesa: -andando in discesa, andrò più veloce- pensò, ma purtroppo per lui si stava sbagliando di grosso. Seguendo la strada, si ritrovò di fronte ad una vecchia discarica maleodorante. -Di certo qui non potrò chiedere niente a nessuno- disse fra se e se, e di certo non aveva torto. Guardò prima la salita che doveva fare per tornare al punto di partenza, poi guardò il suo orologio e realizzò che non avrebbe mai potuto raggiungere la scuola in tempo.

    Non c'era molto da fare comunque: si mise a pedalare più forte che poteva pensado parole che è meglio non riportare e dopo mezz'ora di salita trovò finalmente un'anziana signora che gli disse che la squola era in cima alla piccola collina, a poco meno di quattro chilometri di distanza. -Poco male- pensò Gery, -poteva anche andare peggio. Quindi si fiondò a massima velocità sul ripido pendio che lo separava dalla scuola.

    Arrivò tutto sudato che stava per finire la prima ora. -ma dove sono i miei libri?- pensò.

    Allora, come sto andando?
    -Capitolo 3:Gli ragazzi della scuola Madlock
    Gery arrivo davanti alla porta della sua nuova classe e,nonostante si fosse reso conto di essersi dimenticato i libri a casa x la fretta,busso alla porta con un certo timore tipico di chi non sà cosa gli aspetti.
    Una squillante voce di donna disse:"Avanti!!!"
    Sempre più insicuro entrò nell'aula e,dopo un primo momento di smarrimento x l'abbagliante luce che veniva dalla finestra di fronte a lui,mise a fuoco il luogo e potè notare un gruppo di 16 ragazzi tutti dell'età sua che lo guardavano con curiosità e una piccola e gracile signora davanti alla lavagna che spiegava algebra elei con un tono imperioso gli disse:
    -"E lei chi è?Aspetti non mi dica che lei è il nuovo ragazzo che sarebbe dovuto venire oggi x la prima volta?E' un pò in ritardo,non sà che le lezioni qui iniziano alle otto?Cmq sia io sono Miss PocketSmile,piacere!!!
    -Gery:"Mi scusi x il ritardo ma non trovavo la scuola cmq io Sono Gery Woodston,piacer.......
    -"Si certo certo prendi un banco e mettiti seduto"disse la prof.
    Preso alla sprovvista dalla reazione della signora prese di corsa un banco e anche se non aveva neanche un libro inizio a seguire la lezione con molta attenzione senza badare ai compagni che lo circondavano.
    Dopo 10 minuti di arduo impegno capi che l'algebra non erà x lui e inizio ad osservare le persone che aveva intorno;la classe era ampia,forse troppo x 16 ragazzi,tra i quali spiccavano figure alquanto curiose coeìme un energumeno di qusi due metri che non riusciva nemmeno ad entrare bene nel banco,vi era un ragazzo che dondolava sulla sedia e con aria molto persa guardava nel vuoto masticando qualcosa,forse solo aria,vi era davanti a tutti un ragazzo basso con gli occhiali che scriveva come un forsennato sul quaderno(Il classico secchione) e anche tutti gli altri sembravano persone normali con i tipici ruoli della classe fino a quando non vide lei.
    era Mora con gli occhi azzuri e quando si giro verso di lui x prendere qualcosa nello zaino i loro occhi si incrociarono x un secondo e lei guardandolo gli sorrise,era bellissima e Gery si sentii due secondi allo sbando poi quando torno lucido ormai lei si era di nuovo girata.
    All'improvviso suono la campanella,era giunta l'ora di conoscerli e di affrontarli.
    Ultima modifica di exuder; 5-04-2005 alle 23:12:33
    Dimmi amore,
    che ne sarà del nostro dolore,
    quando colpito al cuore, non ne resterà che l'onore? O forse solo l'onere?
    Al dì che mai sovviene è facile voltare lo sguardo altrove.
    Ma quando sopraggiunge, che fare? Sorridere....sorridere......dilaniarsi dentro.......sorridere.
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  9. #9
    Io SO! Tu impara, quindi L'avatar di iamalfaandomega
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    "Cominciamo bene!" fu il suo terzo pensiero intorpidito della giornata.
    E fu anche l'ultimo: il proiettile calibro 9 che gli trapassò l'encefalo fece un ottimo lavoro, spegnendo all'istante la sua vita; non sentì nemmeno il leggero rumore dello sparo, attutito da un silenziatore.
    Giovanni dette una rapida serie di occhiate lungo la strada, poi prese il cadavere e, trascinandolo per le gambe, lo portò all'interno del furgone, da cui tirò fuori un sacco di sabbia che sparse sull'asfalto insanguinato. La bicicletta venne anch'essa caricata sull'automezzo, dopodiché tornò ad occuparsi della macchia: con un soffiatore utilizzato per ripulire i giardini Giovanni sparse la maggior parte della fine macinatura di pietra nell'aria, mentre quella appesantita dall'assorbimento del sangue, sparsosi dove il ragazzo aveva battuto la testa cadendo, formò una specie di crosta larga circa 40 centimetri. Gli anfibi dell'italiano calpestarono la massa indurita, i cui pezzi vennero stavolta aspirati dal macchinario. Finito, l'uomo si guardò nuovamente intorno.
    Nessuno aveva notato nulla, in un piccolo paese come quello tutti erano o già al lavoro o ancora a letto, e la posizione decisamente periferica (per non dire isolata) in cui si trovava avevano favorito l'operazione. Soddisfatto, tornò al furgone, salì al posto del passeggero e disse: "vai".
    L'inglese alla sua destra (non si sarebbe mai abituato alla guida dell'isola, Giovanni, lo sapeva) partì tranquillamente, un'espressione serena dietro gli occhiali scuri, con quell'apparenza da operaio che la salopette e il cappellino da idraulico, indossati anche da Giovanni, gli davano.
    Solo un attento osservatore si sarebbe accorto che era strano, per un furgone con una pubblicità da idraulico sui fianchi, dirigersi fuori città a quell'ora... sopratutto contando che in città non c'era nessuna azienda con quel nome, Tondenin & Son, e che i due alla guida tutto sembravano fuorchè padre e figlio; Giovanni Certice era alto poco più di un metro e ottanta, sulla trentina, capelli corti neri leggermente brizzolati, fisico segaligno, uno sguardo nervoso che saettava continuamente in ogni direzione. Il suo compagno era pressapoco della stessa età, ma gli occhi nascosti dalle lenti nere, la faccia scurita dal sole, la sua altezza leggermente inferiore alla media compensata da un'apertura di spalle da scaricatore di porto, lo staccavano nettamente da qualunque possibilità di appartenenza al ceppo familiare dell'assassino che gli era seduto a fianco.
    La strada è sicura? - chiese Giovanni, senza guardare direttamente il guidatore.
    Certo, e poi il camion con il laboratorio ci aspetta a neanche due miglia da qui -. Sebbene avesse risposto in un italiano quasi privo di accento, l'inglese non aveva potuto esimersi dall'esprimere la distanza nell'unità di misura a lui più congeniale.
    A Giovanni Lewis non piaceva: lo conosceva da poco, ma sentiva che quell'uomo non sarebbe mai potuto essere un vero compagno, nemmeno dopo anni; e lui lo avrebbe mollato di lì a poco, una volta concluso il trapianto d'organi per cui gli era stata commissionata quella "ricerca di un donatore", come il suo cliente l'aveva chiamata. Di lì a poco il furgone su cui erano loro si sarebbe incontrato con un camion che nascondeva un laboratorio medico ben attrezzato, che avrebbe prelevato gli organi necessari dal corpo del ragazzo ed avrebbe poi cancellato ogni resto del cadavere, così come il piccolo furgone dei due finti idraulici sarebbe stato prima dato alle fiamme e poi passato in pressa in una discarica poco lontano.
    Lavoro breve, pulito, senza intoppi.
    Giovanni sapeva che lavori del genere non esistevano, non nel suo mestiere almeno; qualcosa sarebbe andato storto, e secondo lui, Lewis era una di quelle cose.

    Azz, avevano già postato altri. Vabbè...
    Ultima modifica di iamalfaandomega; 5-04-2005 alle 23:26:48
    I am Alpha and Omega, the Beginning and the End, the First and the Last

    Né dei, né giganti

  10. #10
    Togo L'avatar di Bucciamarcia
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    Citazione exuder
    -Capitolo 3:Gli ragazzi della scuola Madlock
    Citazione exuder

    Gery arrivo davanti alla porta della sua nuova classe e,nonostante si fosse reso conto di essersi dimenticato i libri a casa x la fretta,busso alla porta con un certo timore tipico di chi non sà cosa gli aspetti.

    Una squillante voce di donna disse:"Avanti!!!"

    Sempre più insicuro entrò nell'aula e,dopo un primo momento di smarrimento x l'abbagliante luce che veniva dalla finestra di fronte a lui,mise a fuoco il luogo e potè notare un gruppo di 16 ragazzi tutti dell'età sua che lo guardavano con curiosità e una piccola e gracile signora davanti alla lavagna che spiegava algebra elei con un tono imperioso gli disse:

    -"E lei chi è?Aspetti non mi dica che lei è il nuovo ragazzo che sarebbe dovuto venire oggi x la prima volta?E' un pò in ritardo,non sà che le lezioni qui iniziano alle otto?Cmq sia io sono Miss PocketSmile,piacere!!!

    -Gery:"Mi scusi x il ritardo ma non trovavo la scuola cmq io Sono Gery Woodston,piacer.......

    -"Si certo certo prendi un banco e mettiti seduto"disse la prof.

    Preso alla sprovvista dalla reazione della signora prese di corsa un banco e anche se non aveva neanche un libro inizio a seguire la lezione con molta attenzione senza badare ai compagni che lo circondavano.

    Dopo 10 minuti di arduo impegno capi che l'algebra non erà x lui e inizio ad osservare le persone che aveva intorno;la classe era ampia,forse troppo x 16 ragazzi,tra i quali spiccavano figure alquanto curiose coeìme un energumeno di qusi due metri che non riusciva nemmeno ad entrare bene nel banco,vi era un ragazzo che dondolava sulla sedia e con aria molto persa guardava nel vuoto masticando qualcosa,forse solo aria,vi era davanti a tutti un ragazzo basso con gli occhiali che scriveva come un forsennato sul quaderno(Il classico secchione) e anche tutti gli altri sembravano persone normali con i tipici ruoli della classe fino a quando non vide lei.

    era Mora con gli occhi azzuri e quando si giro verso di lui x prendere qualcosa nello zaino i loro occhi si incrociarono x un secondo e lei guardandolo gli sorrise,era bellissima e Gery si sentii due secondi allo sbando poi quando torno lucido ormai lei si era di nuovo girata.

    All'improvviso suono la campanella,era giunta l'ora di conoscerli e di affrontarli.




    CAPITOLO 4: Conoscenze

    "Come al solito quello str*nzo di prof. di italiano sarà in ritardo come al solito" Disse quello che pareva essere il bullo della classe ed alto due metri, e subito uscì con fare disinvolto sbattendo la porta. Gery lo vide andare alla macchinetta del caffè e prendere un espresso mentre guardava con aria di superiorità tutti gli altri studenti che passavano, i quali stavano ben attenti a non avvicinarsi troppo. -Melgio che stia lontano da quello- pensò giustamente Gery, e si mise a dare un'occiata a tutti gli altri compagni di classe. Tutti sembravano ingorarlo mentre parlavano con i compagni a parte il solito secchione che riordinava gli appunti della lezione appena conclusa. Gli si avvicinò ad un tratto un ragazzo che pareva essere uno tranquillo, grande quasi come il bullo alla macchinetta ma con un viso decisamente più amichevole. "Ciao sei nuovo vero?", gli chiese, "sì", rispose Gery un po' impacciato, "come minimo la profe di mate ti ha già segnalato alla preside, ma non ti preoccupare, sei nuovo e non ti faranno niente", "Beh... Grazie, ho sentito da quello alla macchina del caffè che adesso c'è italiano", "Non me ne parlare, quel profe oltre che ad essere una noia mortale a spiegare non ti dice nemmeno cosa devi studiare per la verifica e non a caso metà classe ha l'insufficienza, ma per fortuna abbiamo un italiano in classe che si è trasferito da poco e grazie a lui riusciamo a capire qualcosa", "Fate italiano come lingua stranera?", "Sì, spero che anche tu lo conosca un po'", "no, mai sentito", "Allora sei messo male, ha una grammatica difficilissima".

    "Ma ca**o è già arrivato quello li", interruppe il ragazzo con il caffè in mano, e difatti il profe entrò in classe, pronto ad iniziare la lezione.

  11. #11
    LUNA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! L'avatar di POLLO 10+
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    bravo buccia di banana

  12. #12
    Utente L'avatar di Mario Astariti
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    Si deve istituire un sistema preciso per la prenotazione dei capitoli, come nella prima storia infinita, sennò vedete che succede un macello.

    E' vero che non è vero?

  13. #13
    Mvesim
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    Citazione Bucciamarcia



    CAPITOLO 4: Conoscenze

    "Come al solito quello str*nzo di prof. di italiano sarà in ritardo come al solito" Disse quello che pareva essere il bullo della classe ed alto due metri, e subito uscì con fare disinvolto sbattendo la porta. Gery lo vide andare alla macchinetta del caffè e prendere un espresso mentre guardava con aria di superiorità tutti gli altri studenti che passavano, i quali stavano ben attenti a non avvicinarsi troppo. -Melgio che stia lontano da quello- pensò giustamente Gery, e si mise a dare un'occiata a tutti gli altri compagni di classe. Tutti sembravano ingorarlo mentre parlavano con i compagni a parte il solito secchione che riordinava gli appunti della lezione appena conclusa. Gli si avvicinò ad un tratto un ragazzo che pareva essere uno tranquillo, grande quasi come il bullo alla macchinetta ma con un viso decisamente più amichevole. "Ciao sei nuovo vero?", gli chiese, "sì", rispose Gery un po' impacciato, "come minimo la profe di mate ti ha già segnalato alla preside, ma non ti preoccupare, sei nuovo e non ti faranno niente", "Beh... Grazie, ho sentito da quello alla macchina del caffè che adesso c'è italiano", "Non me ne parlare, quel profe oltre che ad essere una noia mortale a spiegare non ti dice nemmeno cosa devi studiare per la verifica e non a caso metà classe ha l'insufficienza, ma per fortuna abbiamo un italiano in classe che si è trasferito da poco e grazie a lui riusciamo a capire qualcosa", "Fate italiano come lingua stranera?", "Sì, spero che anche tu lo conosca un po'", "no, mai sentito", "Allora sei messo male, ha una grammatica difficilissima".

    "Ma ca**o è già arrivato quello li", interruppe il ragazzo con il caffè in mano, e difatti il profe entrò in classe, pronto ad iniziare la lezione.
    Questo è l'ultimo capitolo buono... d'ora in poi prima di scrivere fate un post in cui vi prenotate per il capitolo successivo!


  14. #14
    Citazione Bucciamarcia



    CAPITOLO 4: Conoscenze

    "Come al solito quello str*nzo di prof. di italiano sarà in ritardo come al solito" Disse quello che pareva essere il bullo della classe ed alto due metri, e subito uscì con fare disinvolto sbattendo la porta. Gery lo vide andare alla macchinetta del caffè e prendere un espresso mentre guardava con aria di superiorità tutti gli altri studenti che passavano, i quali stavano ben attenti a non avvicinarsi troppo. -Melgio che stia lontano da quello- pensò giustamente Gery, e si mise a dare un'occiata a tutti gli altri compagni di classe. Tutti sembravano ingorarlo mentre parlavano con i compagni a parte il solito secchione che riordinava gli appunti della lezione appena conclusa. Gli si avvicinò ad un tratto un ragazzo che pareva essere uno tranquillo, grande quasi come il bullo alla macchinetta ma con un viso decisamente più amichevole. "Ciao sei nuovo vero?", gli chiese, "sì", rispose Gery un po' impacciato, "come minimo la profe di mate ti ha già segnalato alla preside, ma non ti preoccupare, sei nuovo e non ti faranno niente", "Beh... Grazie, ho sentito da quello alla macchina del caffè che adesso c'è italiano", "Non me ne parlare, quel profe oltre che ad essere una noia mortale a spiegare non ti dice nemmeno cosa devi studiare per la verifica e non a caso metà classe ha l'insufficienza, ma per fortuna abbiamo un italiano in classe che si è trasferito da poco e grazie a lui riusciamo a capire qualcosa", "Fate italiano come lingua stranera?", "Sì, spero che anche tu lo conosca un po'", "no, mai sentito", "Allora sei messo male, ha una grammatica difficilissima".

    "Ma ca**o è già arrivato quello li", interruppe il ragazzo con il caffè in mano, e difatti il profe entrò in classe, pronto ad iniziare la lezione.
    partenza buona ma il topic si sta gi ammosciando.
    provo a risollevarlo inserendo un bel colpo di scena!

    Capitolo 5 – Storia

    L’ora di lingue straniere trascorse sorprendentemente in fretta. Tuttavia, Gery si sorprese più volte ad osservare il vecchio orologio a muro le cui lancette scandivano pigramente le ore che passavano. La lezione successiva era quella di Storia.
    L’insegnante, una giovane donna che portava sul petto una grossa spilla della Chiesa dell’Unica Fede, parlava con dolcezza e trasporto, scandendo le parole ad una ad una. “Dopo la Grande Depressione del ’26, tutti pensavano che l’Europa non si sarebbe mai ripresa. Come sapete, dopo che la Coalizione Occidentale ebbe forzato l’embargo dei paesi produttori di petrolio occupando Gerusalemme e Damasco, i governi terroristici che appoggiavano la guerriglia locale tentarono di distruggere le grandi democrazie dell’occidente. Roma e Vienna furono bombardate con ordigni nucleari, ma noi, il Popolo Eletto del Signore” i suoi occhi luccicarono. “Distruggemmo gli Empi. La crisi che ne seguì…” a questo punto Gery perse interesse per la lezione. D’altronde, non c’era molto altro da aggiungere.
    Il mondo del ‘105 era diverso da quello del ’26. Più di cinquant’anni di crisi e guerre avevano distrutto tutto quanto l’uomo aveva creato nel secolo precedente.
    Aveva sentito parlare del mondo prima del ’26: automobili ovunque, computer (una volta ne aveva visto uno, ad una fiera: un grosso e buffo apparecchio pieno di valvole che sbuffava e ticchettava in continuazione). C’era grande speranza per il futuro: la crisi aveva spazzato via tutto.
    La guerra scoppiata in quegli anni con i paesi produttori di petrolio era costata la vita a undici milioni di persone nei primi tre giorni di conflitto. Roma e Vienna erano state rase al suolo, le grandi città erano state abbandonate da folle in preda al panico a causa dei minacciati attacchi missilistici. Qualcuno di questi attacchi si era verificato: Liverpool, Barcellona, Anversa e un’altra dozzina di centri minori erano scomparsi dalla carta geografica.
    Ai produttori di petrolio era andata peggio: dalle loro parti, la terra era stata sterilizzata per qualche migliaio di anni e ridotta ad una distesa desertica e radioattiva. Una profonda crisi aveva colpito le nazioni industrializzate: private delle risorse necessarie, le grandi industrie erano entrate in crisi. Erano seguiti milioni di licenziamenti, seguiti da rivolte popolari, disordini, violenze inaudite commesse dall’esercito ai danni della popolazione inerme e viceversa.
    Sorprendentemente, Londra aveva resistito meglio di altre capitali europee: mentre Parigi veniva saccheggiata, gli Inglesi si rimboccavano le maniche e requisivano ogni materia prima che potesse venir usata e la concentravano nei grandi docks sul Tamigi.
    Quando la situazione si fu calmata, il governo riprese il controllo e iniziò la conta dei danni.
    Ci vollero quindici anni prima che l’agricoltura tornasse a produrre abbastanza cibo per gli abitanti dell’isola: ovviamente, “abbastanza” per chi poteva permetterselo. Gli altri, molti, furono lasciati al loro destino. Quello che non fecero la fame e gli stenti, toccò alle epidemie falciare gli ultimi residui di un’umanità allo sbando. Negli anni ’50 la popolazione inglese si ridusse a meno di venti milioni di abitanti e continuò a scendere fino alla fine del decennio successivo, stabilizzandosi sui 15 milioni alla fine degli anni ’80.
    In Europa e nel resto del mondo non andava meglio: l’Europa occidentale era in ginocchio, sprofondata in una sorta di medioevo dove bande organizzate di predoni si combattevano usando le armi di 80 anni prima. Nessuno sapeva cosa fosse successo in Cina: dalle poche notizie pervenute, la popolazione era stata falcidiata da epidemie di vario genere finché non si era ritirata nell’entroterra: il governo locale manteneva però il controllo delle grandi città. Gli Stati Uniti si erano frazionati in una miriade di stati e staterelli che alla fine degli anni ’60 si erano staccati dall’Unione con plebisciti e rivolte popolari guidate da sedicenti capi.
    L’Inghilterra, infine, dopo alcuni decenni di turbolenza, aveva ritrovato l’unità sotto la guida del Reverendo Cromwell, un ex-fattorino della Global Express che negli anni ’30 aveva creato la Chiesa dell’Unica Fede. Imponendosi grazie al suo carisma e ai suoi sermoni dai quali colpiva inesorabilmente gli scellerati governanti che avevano condotto il mondo e la Santa Inghilterra in quella disastrosa situazione, era prima stato eletto alla camera dei Comuni e poi si era proclamato Reggente durante gli anni di crisi, ricevendo l’appoggio di gran parte della popolazione sopravvissuta, felice che qualcuno indicasse loro i colpevoli. Cromwell additò tra i colpevoli gli scienziati e gli uomini di ingegno che, con le loro nefaste invenzioni, avevano distrutto il pianeta. Ci furono delle esecuzioni pubbliche, le università – o quello che ne rimaneva – furono chiuse e riaperte solo dopo che tutte le materie scientifiche furono epurate dai Sacerdoti dell’Unica Fede.
    Quando Cromwell morì nel 2086, si dice a causa della sifilide, la Chiesa perse il suo leader spirituale e gran parte della sua forza. La vecchia chiesa anglicana e quanto rimaneva delle istituzioni laiche tornarono a farsi sentire, aprendo un ventennio di contrasti con la chiesa dell’Unica Fede.
    “Hai sentito?” sentì dire da alcuni studenti alla fine delle lezioni, mentre tutti si dirigevano in fila alla mensa per ricevere la loro razione di cibo. “Sembra che l’Esercito stia reclutando dei volontari per una missione sul continente”.
    “Tre pasti al giorno. Con vera carne” disse l’altro.
    “Cercano linguisti” riprese il primo. “sai, per trattare con la gente del continente. Nessuno di loro conosce l’inglese e a noi tocca imparare francese, spagnolo, italiano e tedesco”.
    “Ho sentito che alcuni di loro sono ridotti alla barbarie” intervenne un terzo ragazzo, ma si azzittì quando uno studente dall'aria spaesata si avvicinò a loro.
    I tre si allontanarono insieme parlottando.
    Non riuscì a carpire altro da quella discussione.

  15. #15
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    Il quarto capitolo non mi piace x niente,non sò perchè ma è come se avesse mandato a farsi friggere i capitoli precendenti e riscritto una nuova storia.......certo fate come volete ma a me non mi esalta neanche un pò questa nuova deviazione
    Dimmi amore,
    che ne sarà del nostro dolore,
    quando colpito al cuore, non ne resterà che l'onore? O forse solo l'onere?
    Al dì che mai sovviene è facile voltare lo sguardo altrove.
    Ma quando sopraggiunge, che fare? Sorridere....sorridere......dilaniarsi dentro.......sorridere.
    EXUDER

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