La Santa Alleanza (dei Bigotti)
  • In diretta da GamesVillage.it
    • News
    • -
    • In Evidenza
    • -
    • Recensioni
    • -
    • RetroGaming
    • -
    • Anteprime
    • -
    • Video
    • -
    • Cinema

Pag 1 di 7 1234 ... UltimoUltimo
Visualizzazione risultati da 1 a 15 di 101

Discussione: La Santa Alleanza (dei Bigotti)

Cambio titolo
  1. #1

    Sorrisone La Santa Alleanza (dei Bigotti)

    dio li fa e l'intolleranza li unisce

    http://www.liberazione.it/giornale/050327/IS12D6B3.asp

    Gerusalemme 2005,
    Orgoglio e pregiudizio



    «Il primo bacio fu durante una festa haredi al centro di Gerusalemme. Io e lui ce ne stavamo in un angolo oscuro del vicolo, da una finestra arrivava la musica felice dei religiosi che celebravano un bar mitzva (quando un ragazzo giunge all'età adulta, 13 anni ndr). Noi, abbracciati, mostravamo la nostra "perversione" nella strada, facendo una cosa che gli abitanti di Gerusalemme dovrebbero trovare disgustosa. Quello che le tre religioni chiamano, unite, il peccato: baciare la persona che amo».
    "Being Gay in Jerusalem", Or Goren

    Il tam tam millenarista è iniziato appena si è sparsa la voce. Il World Pride, la manifestazione che una volta ogni cinque anni riunisce gay, lesbiche, bisessuali e transessuali in un appuntamento mondiale, quest'anno si farà a Gerusalemme. Dopo l'edizione di Roma 2000 - in 100mila spensero le polemiche dei cattolici integralisti che contestavano la parata gay nella città che ospita il Papa - il movimento per i diritti dei gay ha scelto di nuovo un luogo di grande valore religioso. Anzi, la città simbolo del monoteismo.

    Gerusalemme, dove la storia ha incastrato e fatto convivere (si fa per dire) cristianesimo, ebraismo e islam. Dove il millenarismo non è una seduzione lontana, ma condotta di vita e realtà quotidiana. E, apriti cielo, la notizia ha sollevato un polverone. Così, mentre la data fatidica si avvicina (l'evento è previsto tra il 18 e il 28 agosto), i tamburi di guerra del partito che non vuole i gay nella «città di Dio» diventano assordanti. Ma c'è già un miracolo, e un paradosso. Per la prima volta nei quattro anni e mezzo dell'ultimo conflitto israelo-palestinese il partito anti-gay è riuscito a mettere uno accanto all'altro i rappresentanti delle tre religioni.

    Al centro della Gerusalemme israeliana (Ovest), all'imbocco del quartiere degli ebrei ultra-ortodossi di Mea Shearim ("cento porte") e nei vicoli intorno a Zion square sono comparsi (e subito rimossi) alcuni poster firmati da estremisti kahanisti, il gruppo underground del conservatorismo più tradizionalista già protagonista in passato di provocazioni e di attentati anti-arabi. «Madre, ho sentito che la gente cattiva che violenta e sodomizza i bambini sta organizzando una parata - recitano i manifesti - Padre, madre, non lasciate che vadano fuori nelle strade, aiutatemi!». Al coro si sono uniti, con toni e tempi diversi, quasi tutti i grandi rabbinati ortodossi in Israele e Stati Uniti, vari patriarcati cattolici e ortodossi della città, potenti congregazioni evangeliche, associazioni islamiche e uno dei leader musulmani più anziani e rispettati. Voci pesanti, se si tratta di Gerusalemme, città dove gli ebrei ortodossi sono circa la metà della popolazione israeliana, mentre nella parte palestinese quelli che si definiscono credenti sono molti di più, anche se l'integralismo islamico non ha mai attecchito granché tra gli abitanti di Gerusalemme Est.

    Eppure proprio a due passi da dove sono stati rinvenuti i minacciosi poster, lungo la zona pedonale di Ben Yehuda, un'arcobaleno che sventola discreto segna l'entrata della Open House, la casa dei gay di Gerusalemme. Nel portone entrano rapidamente soprattutto giovani israeliani "mainstream" secolarizzati, ma anche omosessuali palestinesi che fuggono dai pregiudizi della società araba, qualche religioso con lo yarmulke (la kippah), persino alcuni ultraortodossi direttamente dalle yeshivot (le scuole religiose) di Mea Shearim. Israele è stato storicamente all'avanguardia per i diritti dei gay: tra i primi Paesi ad abolire la legge sulla sodomia, le unioni di coppie gay sono riconosciute e a dicembre il procuratore generale ne ha (quasi) equiparati i diritti a quelli delle coppie eterosessuali (in materia di proprietà, eredità e tassazione). E Tel Aviv, con le sue saune, i locali e i punti di ritrovo gay, è considerata una Mecca omosex.

    Ma Gerusalemme, moschee, chiese, conventi, rabbinati, sinagoghe e praticamente più religiosi che civili, è tutta altra cosa. Il lavoro della Open House è iniziato tanti anni fa e oggi è una realtà importantissima nel Medio Oriente dove il razzismo contro i gay fa leva sulla robusta corteccia dei pregiudizi religiosi. Hagai El-Ad, il direttore, precisa ad esempio che i gay palestinesi sono «solo uomini». «Se l'omosessualità maschile provoca l'eccitato disgusto della società araba, l'omosessualità femminile è impensabile persino come tabù nell'immaginario di purezza e missione familiare assegnato alle donne». Per i giovani omosessuali palestinesi che poi attraversano Haifa street (l'ex linea verde del cessate-il-fuoco 1967 e attuale confine Onu) alla ricerca della propria normalità, il pregiudizio è doppio. Spiega ancora El-Ad: «Parecchi vengono arrestati e umiliati dalla polizia finendo con il vivere un'esistenza da invisibili, nascosti dalle autorità israeliane e impossibilitati a tornare a casa».

    Nel passato già tre volte la parata gay ha attraversato le strade di Gerusalemme, ma si trattava di eventi locali con qualche migliaio di persone. Anche allora però decine di giovani ultra-ortodossi accolsero gli omosessuali con insulti e piccoli atti di vandalismo. E stavolta è World Pride, ovvero la manifestazione mondiale. Per dieci giorni Gerusalemme ospiterà workshop, un film festival gay, feste serali a tema e, alla fine, la parata e la festa di strada.

    Tra i più attivi oppositori della marcia un pastore californiano, Leo Giovinetti. Secondo il predicatore, celebre in tutti gli States per il seguitissimo programma radiofonico di vangelo e politica (trash), ospitare il World Pride potrebbe portare ad «una vendetta divina contro la città di Gerusalemme come già accaduto contro Sodoma e Gomorra». «Non odiamo gli omosessuali» ha precisato Giovinetti: «Ma se qualcuno venisse a casa vostra e sputasse su vostra madre non sareste pronti a combattere?». La stessa filastrocca risuona tra i membri del Jerusalem Prayer Team, un gruppo cristiano di destra filo-israeliano che definisce il World Pride «abominio morale» e sta raccogliendo «un milione di firme» per chiedere al sindaco di fermare l'evento. «Non odiamo i gay, sappiamo che sono vittime», puntualizza il fondatore Mike Evans, che (letterale) chiosa: «la gran parte di loro è affetta dall'Aids o usa droghe. Altri hanno subito abusi da piccoli».

    «Ci siamo abituati» risponde ridendo Hagai El-Ad dalla Open House. «Ma uno dei messaggi fondamentali del Pride è che nessuno ha il monopolio per interpretare la parola di Dio. E poi neanche se il sindaco volesse potrebbe fermarci. Viviamo in una democrazia, non in una teocrazia». Eppure proprio il sindaco, Uri Lupoliansky, a sua volta ultra-ortodosso (askhenazi, del partito Torah Unita per il Giudaismo), fino ad ora ha liquidato le critiche e le pressioni rispondendo con una semplice constatazione: «Ognuno ha la sua parata. Per quanto riguarda il sottoscritto, beh. Io marcerei in un'altra parata».

    La presa di posizione del sindaco, però, non è andata giù ai fanatici religiosi che lo hanno votato in massa. Su tutti il rabbino Yehuda Levin, direttore del gruppo Ebrei per la Moralità, che ha impugnato carta e penna e gli ha indirizzato una lettera pubblica. «Sindaco, so che sei stato eletto con una maggioranza scarsa che include molti membri secolarizzati del Likud e devi assecondarli. Ma c'è un limite, non puoi diventare parassita. Gerusalemme è il Palazzo di Hashem (Dio ndr). Questa parata è contro la Torah, è una orribile tumah (contaminazione ndr) per la città più santa del mondo».

    Nella zona araba della città l'evento è avvertito quasi come estraneo, la parte Ovest è lontana e riguarda comunque "gli altri". Eppure non solo le autorità religiose islamiche hanno definito l'evento «osceno e provocatorio», ma contro il Pride si sono mobilitati anche gli irriducibili del boicottaggio contro Israele. E' nata addirittura una "Coalizione per il boicottaggio del World Pride" che in una lettera «alle lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, intersessuali e gruppi Queer» assicura di «sostenere l'Open House», ma chiede di annullare l'evento sostenendo che «andando in Israele legittima l'occupazione e l'apartheid contro i palestinesi».

    Tuttavia neanche questo tentativo "politicista" ha fatto breccia tra gli organizzatori dell'evento. Anzi la risposta è stizzita: «il nostro è un messaggio di rispetto, amore, fratellanza. La richiesta di boicottare il Pride a causa delle guerra è strumentale. Al nostro interno convivono anime e sensibilità politiche diverse, ma non si capisce perché dovremmo subordinare la lotta per i nostri diritti ad altre istanze completamente separate. Gerusalemme non si esaurisce nel conflitto israelo-palestinese».

    La Gerusalmme secolarizzata, invece, attende l'evento con «un misto di curiosità e orgoglio per un evento comunque di portata mondiale», come spiega Ori Goldstein, docente universitaria e intellettuale attivissima nell'organizzare eventi in città. «Io credo che la parata sarà una festa per tanti, sempre che alla fine si faccia. Del resto sai come si dice in Israele? Che quando Brad Pitt annuncia il suo arrivo nel Paese per il 28 marzo, tutti già sanno che il 25 cancellerà la visita».

    Alla fine, con tutta probabilità, il Pride si farà. L'ultima volta un oratore lesse ad alta voce una lettera, scritta quattro anni fa da un omosessuale israeliano. Si chiamava Alan Beer, era ripudiato dalla famiglia ortodossa e dalla comunità religiosa, ma rivendicava «orgoglio» per le sue «tante identità».


    «Sono un gerusalemita, un omosessuale, un ebreo ortodosso e un sionista. Si può essere liberi e anche sacri». Beer dovette aspettare la tomba per scoprire la sua "normalità" di ebreo-israeliano e di abitante del Medio Oriente. Vittima di un attacco suicida al bus 14, trovò la morte come la trovano tanti altri palestinesi e israeliani nella terra contesa. Il conflitto, quando divora, non fa distinzione di identità.
    _________________________________________________________

    beh, che bello: ebrei, cristiani e musulmani tutti uniti contro gli omosessuali.

  2. #2
    Utente
    Registrato il
    09-04
    Località
    Roma
    Messaggi
    21.027
    Citazione medius
    beh, che bello: ebrei, cristiani e musulmani tutti uniti contro gli omosessuali.
    Sono discordi su tantissime cose però su questa sono tutti d'accordo.
    TI HO ALZATO LA COPPA IN FACCIA !

  3. #3
    Paladino del Nord
    Ospite
    Il Medioevo ahimè impera...

  4. #4
    Utente L'avatar di Mario Astariti
    Registrato il
    03-05
    Località
    Provincia di Roma
    Messaggi
    56
    Citazione medius
    dio li fa e l'intolleranza li unisce
    -
    beh, che bello: ebrei, cristiani e musulmani tutti uniti contro gli omosessuali.
    E' un articolo di *****, scritto dal solito non-ricchione finto comunista che si accanisce contro le religioni e la gente che non vuole la liBBertà e la società aperta.

    E' vero che non è vero?

  5. #5
    Bannato
    Registrato il
    04-05
    Messaggi
    5
    ***** che brutta che sta diventando l'italia piena di comunisti e di froci

  6. #6
    Citazione Serialkool
    ***** che brutta che sta diventando l'italia piena di comunisti e di froci
    Segnalato.
    Due post e due violazioni.
    Sei sicuro di non essere un fake?
    "Il sonno della ragione genera mostri"

  7. #7
    Piccola ma chiara sintesi delle sezioni rilevanti del regolamento per il partecipante al thread che non l'avesse letto con sufficiente attenzione:
    Citazione Gorman
    Avete rotto i coglioni con queste storie. Adesso parliamo chiaro. Non voglio fascismo in questo forum, non voglio cazzate razziste, non voglio esternazioni contro omosessuali, persone di colore, persone di culture differenti dalla nostra.

    Se vi sta bene, bene. Altrimenti, rispondete a questo thread dicendolo che vi cancello l'account così almeno non vi dovete più disturbare a venir qui senza poter dire le vostre stronzate. Spero di essere stato chiaro.
    "Il sonno della ragione genera mostri"

  8. #8
    Bannato
    Registrato il
    04-05
    Messaggi
    5
    quando c'era il duce certe cose nn si pensavano e l'italia andava meglio, non c'erano i comunisti...

  9. #9
    Citazione Serialkool
    quando c'era il duce certe cose nn si pensavano e l'italia andava meglio, non c'erano i comunisti...
    Ti comporti in modo patetico, francamente.
    Torno a dire che le modalità d'accesso a Agorà dovrebbero cambiare, e figuri come questo ne sono la riprova.
    Articolerò qualcosa e presto la posterò nel forum del forum.
    "Il sonno della ragione genera mostri"

  10. #10
    Utente L'avatar di cerberus
    Registrato il
    01-03
    Località
    Salaria Sport Village
    Messaggi
    18.301
    Citazione Melchior
    Ti comporti in modo patetico, francamente.
    Torno a dire che le modalità d'accesso a Agorà dovrebbero cambiare, e figuri come questo ne sono la riprova.
    Articolerò qualcosa e presto la posterò nel forum del forum.
    Propongo un bel questionario per l'ingresso USA Style...

    -Sei un fake SI NO
    -Hai un qi sufficientemente elevato per articolare un post di senso compiuto SI NO
    -Hai intenzione di flooddare/flammare SI NO
    -Odi i Gay SI NO
    -Odi i Comunisti SI NO
    -Sei fascista SI NO
    -Sei comunista SI NO
    -Sei Leghista SI NO
    ...

    Engineers do it better
    "Lo scienziato non studia la natura perché è utile, ma perché ne prova piacere e ne prova piacere perché è bella. Se la natura non fosse bella, non varrebbe la pena studiarla e la vita non varrebbe la pena di essere vissuta”.( Henri Poincaré )
    "Scientists discover the world that exists; engineers create the world that never was."

  11. #11
    Bannato
    Registrato il
    04-05
    Messaggi
    5
    Citazione cerberus
    Propongo un bel questionario per l'ingresso USA Style...

    -Sei un fake SI NO
    -Hai un qi sufficientemente elevato per articolare un post di senso compiuto SI NO
    -Hai intenzione di flooddare/flammare SI NO
    -Odi i Gay SI NO
    -Odi i Comunisti SI NO
    -Sei fascista SI NO
    -Sei comunista SI NO
    -Sei Leghista SI NO
    ...

    tralasciano i primi punti che sembrano offese (e poi un FAKE cos'è??):
    - ODIO I GAY
    - SONO FASCISTA

  12. #12
    Citazione Serialkool
    tralasciano i primi punti che sembrano offese (e poi un FAKE cos'è??):
    - ODIO I GAY
    - SONO FASCISTA
    Quindi verrai bannato, dato che le affermazioni derogatorie contro gli omosessuali qui non sono tollerate e che la legge dello stato vieta di elogiare l'operato di Mussolini come fai tu.
    Ciao ciao.
    "Il sonno della ragione genera mostri"

  13. #13
       L'avatar di Ghost85
    Registrato il
    05-03
    Messaggi
    46.467
    @Serialkool
    mha, guarda ti avrei bannato io direttamente, ma ho il dubbio che lex si incaxxi lo stesso, quindi per adesso sei segnalato in attesa del ban

  14. #14
    AttrattoreStrano
    Ospite
    Citazione Serialkool
    tralasciano i primi punti che sembrano offese (e poi un FAKE cos'è??):
    - ODIO I GAY
    - SONO FASCISTA
    sicuramente allora sei un genio bye, bye.

  15. #15
    Paladino decaduto L'avatar di -steve-
    Registrato il
    10-02
    Località
    Catania
    Messaggi
    15.538
    Citazione Serialkool
    tralasciano i primi punti che sembrano offese (e poi un FAKE cos'è??):
    - ODIO I GAY
    - SONO FASCISTA
    Che tu sia fake o no, sei bannato.

Pag 1 di 7 1234 ... UltimoUltimo

Regole di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •