Recensione Resident Evil Outbreak
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Discussione: Recensione Resident Evil Outbreak

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  1. #1
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    01-05
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    Recensione Resident Evil Outbreak

    Un nuovo episodio è arrivato
    La saga Resident Evil (Biohazard in Giappone) è una delle più famose ed acclamate degli ultimi 10 anni del mondo videoludico, propulsore di un genere che si era fermato (il survival-horror, infatti, non è nato con Resident Evil bensì con Alone in the Dark) e che grazie a uno spettacolare primo episodio (uscito per PSOne, PC e Saturn) riuscì a recuperare quell’aura di protagonismo che aveva acquisito precedentemente. In seguito al mega-crack derivato dall’inquietante avventura nella magione nei sobborghi di Raccoon City, gli uomini della S.T.A.R.S. fecero il loro ritorno con una seconda parte che perfezionò ulteriormente lo sviluppo cinematografico della prima parte. <br> L’uscita del terzo episodio, il cui evolversi risultò un tantino monotono alla lunga, fece ribassare il livello d’assuefazione del pubblico, assuefazione che ritornò agli standard di sempre grazie all’ottimo Code Veronica e, soprattutto, grazie ad un impressionante remake del primo episodio per Gamecube, seguito a ruota dal prequel denominato Resident Evil Zero (sempre per Gamecube). <br> Arrivati ai nostri giorni, in attesa di una quarta parte (in funzione della cronologia del gioco) che presenterà dei drastici cambiamenti rispetto alla prassi della serie, Capcom ci riconduce all’interno della spirale demoniaca che l’Umbrella Corporation scatenò nella povera Raccoon. Resident Evil Outbreak arriva nei territori PAL con un handicap molto rilevante per quanto concerne la sua attrattiva potenziale: l’assenza dell’opzione per giocare on-line (possibilità inclusa nelle versioni giapponesi e americane). Sinceramente non riesco a trovare un nesso logico che riesca a spiegare questa scelta, difatti, giusto per citare qualche esempio di titoli con opzione multigiocatore on-line, abbiamo a disposizione delle accoppiate realizzatore/gioco del calibro di Sony/Socom II, Ubisoft/Rainbow Six, Criterion/Burnout 3, EA Sports/FIFA, Codemasters/Colin McRae Rally 2005; Capcom, invece, ci ha lasciato a bocca asciutta. Ragioni tecniche? Può essere, ciò nonostante i fatti dicono che noi giocatori europei, degni di rispetto come ogni altro utente del globo terrestre, non potremo sfruttare RE Outbreak come lo hanno fatto (e lo stanno facendo) i nostri colleghi nipponici e yankies. Temo non serviranno a molto le scusanti del tipo “le lingue europee sono diverse” (non vi era un headset sulla PS2?), oppure “l’avvicendarsi di varie difficoltà tecniche” (altre compagnie presentano giochi con opzioni on-line e credo debbano far fronte più o meno agli stessi problemi). <br> Nondimeno, fermo restando che questa sorta di “discriminazione” mi ha lasciato l’amaro in bocca, devo dire che RE Outbreak è un gioco niente male. Non è un Resident Evil DIVERSO, tuttavia risulta evidente che la meccanica di gioco è orientata quasi completamente al gioco in linea e questo, viste le vicissitudini nominate in precedenza, non fa altro che aumentare la sensazione di rammarico che colpisce ogni fans del Vecchio continente. <br> Parlando della trama, RE Outbreak non riprende gli eventi di nessuno degli episodi della serie, tantomeno riesuma i vecchi, intramontabili protagonisti di sempre come Albert Wesker, Chris Redfield, Jill Valentine e via dicendo. Questa volta i personaggi principali saranno quelli che una volta erano gli NPC (Not Playable Characters / Personaggi non controllabili), vale a dire un giornalista, una cameriera, un medico… i protagonisti “trasparenti” dei titoli anteriori, che spesso e volentieri ricoprivano il ruolo di vittime nelle truculente sequenze in CG (Computer Grafica), ora avranno la possibilità di prendersi la loro rivincita occupando un ruolo centrale. Il gioco prende il via nel bel mezzo dei terribili eventi che hanno trasformato Raccoon City in una legione di zombie infettati dal T-Virus (dunque la sua collocazione temporale dovrebbe essere tra il primo e il secondo episodio); il nostro obiettivo sarà quello di sopravvivere passando per 5 scenari nei quali sarà fondamentale lo spirito di gruppo, sia nelle fasi d’azione più concitate che in quelle d’esplorazione o di risoluzione dei puzzle, da vivere sempre e comunque con i nervi ben saldi. <br> Attenzione: questo gioco contiene scene di esplicita violenza e sangue… vediamo un po’ se è veramente così .

    Grafica
    RE Outbreak arriva nei nostri negozi con una conversione davvero ben curata: selettore di Hz, ottima localizzazione in italiano… sicuramente una delle migliori conversioni per quanto concerne la serie. I menu sono, come sempre, abbastanza scarni, segno evidente (a mio parere) che Capcom vuole regalare al giocatore quella sensazione tipica dei B-movie. La prassi è seguita anche dai menu “in-game”, modificati leggermente soltanto per l’implementazione delle nuove opzioni. Una volta entrati nel gioco, saremo testimoni di un’introduzione in CG tra le più eleganti e cinematografiche mai viste fino ad ora, caratterizzate da un disegno spettacolare e da titoli di credito davvero ben introdotti. <br> Il motore grafico di RE Outbreak risulta brillante in linee generali: a differenza degli altri titoli della serie (eccezion fatta per Code Veronica ed il prossimo RE4), l’engine è completamente in 3D, riuscendoci a mostrare degli scenari e dei personaggi dettagliatissimi. Questi ultimi si muovono in maniera fluida e con animazioni ben assistite nel complesso (ognuno degli otto personaggi disporrà di animazioni speciali), anche se il loro avvicendarsi è spesso eccessivamente brusco. Le texture degli scenari (questi ultimi possono essere interni ed esterni) sono variate e abbastanza ben curate, dico abbastanza perché quando l’inquadratura effettua delle zoomate su una particolare locazione, la loro risoluzione risulta un tantino bassa, anche se durante l’avventura nel suo complesso, le sensazioni destate dalle ambientazioni sono ottime, tanto in geometria, quanto in dettaglio, modellatura e texturizzazione. Il tutto completato da ottimi effetti particellari (nebbia, fumo..) e di luce. <br> Non potevamo non parlare dei nemici di sempre, i cari amici zombie (una moltitudine di modelli per questa categoria), i licker, gli hunter, i ragni giganti, tutti prodotti dell’immaginazione dei disegnatori di Capcom che, oltre ad essere presenti in grande quantità, presentano una raggiante realizzazione, con texture più che decenti e delle animazioni ben implementate. <br> Ovviamente ci sono anche delle cose che non mi sono piaciute: innanzitutto dobbiamo dire che il gran livello di dettaglio raggiunto sia nella realizzazione dei protagonisti che degli scenari ha i suoi lati negativi, non ultimo la grande quantità di “loadings” a cui dovremo far fronte durante l’attraversamento di ogni porta. Questi tempi di caricamento, purtroppo, non sono cortissimi e dopo poco tempo qualche giocatore potrebbe iniziare a perdere la pazienza, soprattutto considerando che la tipologia di gioco implica larghe fasi d’esplorazione. D’altra parte l’effetto “clipping” è evidente, infatti ci capiterà abbastanza regolarmente di attraversare il corpo del nostro compagno d’avventura o quello del nemico di turno. Una migliore ottimizzazione del motore di collisione, probabilmente, avrebbe eliminato questo fastidioso handicap. <br> Riassumendo, dunque, RE Outbreak ci offre uno spettacolo visuale degno della saga, oltretutto in 3D. Le eccellenti animazioni, i modelli e le texture, più la varietà degli zombi, dei mostri e delle armi, ci danno come risultato un comparto grafico più che vistoso. Il rovescio della medaglia sta nei tempi di caricamento, numerosissimi ed interminabili, e in un effetto clipping che quando fa la sua apparizione risulta molto evidente. Nel complesso, però, non possiamo certo lamentarci.

    Musica e sonoro FX

    Soltanto per il tema dell’intro, questo reparto meriterebbe un 9 pieno, ciò nonostante anche il resto delle melodie svolge alla grande la sua mansione, non per niente è risaputo che l’ambientazione sonora dei Resident Evil si è sempre meritata eccellenti giudizi da parte della critica specializzata. <br> Le voci dei personaggi sono in inglese e il loro livello d’interpretazione è più che accettabile, così come il resto degli FX, tali come i gemiti e le urla dei mostri e il rumore derivato dall’utilizzo delle armi. Anche per questo reparto siamo su livelli superiori alla norma.

    Giocabilità

    Il metodo di controllo non varia dagli altri RE, ma include alcune novità dovute al suo orientamento online e multigiocatore. RE Outbreak eredita il controllo tanto odiato e criticato nei suoi predecessori, con l'aggiunta, però, di nuovi comandi come l'esecuzione di ordini, la possibilità di comunicare con gli altri giocatori o lo scambio di oggetti tra i personaggi.Le azioni basilari presenti negli altri capitoli, sono presenti anche in RE Outbreak, vale a dire i classici movimenti per spostare oggetti o, aggiunta particolare, la possibilità di nascondersi sotto un letto o bloccare momentaneamente una porta.
    Oltre a qualche piccolo accorgimento nel sistema di controllo, dobbiamo evidenziare la presenza di due indicatori: quello tipico dell'energia e quello del T-Virus nel nostro organismo. Per la prima volta in un RE, viene mostrato in maniera più realistica l'incidenza del virus sul nostro corpo mediante un grafico posto nella parte inferiore-destra dello schermo: quest'ultimo ci indicherà il grado di infezione raggiunto dopo essere stati morsi da una creatura portatrice del virus. Il virus avanzerà nel nostro sistema sanguigno fino a portarci inevitabilmente alla morte e trasformarci in zombie. Per mantenere la percentuale di questo indicatore ai livelli meno elevati possibile, dovremo usufruire delle varie cure che troveremo durante il corso della partita (erbe di varia cromatura, spray…). <br> Un altro dettaglio che sicuramente fa aumentare la tensione del giocatore è la gestione degli items. Negli altri RE, infatti, accedere all’inventario significava garantirsi dei momenti di relativo relax, dal momento che potevamo gestire gli oggetti senza che nessun mostro potesse attaccarci. Ora le cose sono diventate un tantino più complicate, dal momento che la gestione dell’inventario sarà in tempo reale, senza pause nell’azione, per cui sarà meglio sfruttare al meglio ogni secondo di gioco se ci teniamo alla pelle.

    Modalità online
    Anche se noi giocatori europei non potremo disporre della suddetta modalità (lo ripeterò fino alla nausea), vale comunque la pena spendere due parole sul suo funzionamento. <br>Il gioco ci mette nei panni di vari personaggi residenti in Raccoon City quando c'è stata la strage del virus-T e, come già evidenziato in precedenza, il nostro obiettivo principale sarà quello di sopravvivere e scappare. Da un piccolo bar della città fino ai complessi tecnologici dell'Umbrella, questi saranno gli scenari (5 in tutto) dove dovremo dimostrare la nostra perizia e il lavoro di squadra. Ogni scenario rappresenta un livello con un inizio e una fine (rappresentata dal classico Final Boss), così che nelle partite online ci uniremo fino a 4 amici e proveremo a sopravvivere in questo inferno. Come negli altri RE troveremo zombie, puzzle, items.. ma la cosa fondamentale è il lavoro di squadra. Per esempio: mentre uno dei giocatori sta cercando una chiave per una porta, gli altri giocatori cercheranno di fare una barricata per evitare l'avanzamento degli zombie e chissà, un quarto giocatore cercherà di mettere in salvo un personaggio importante per il proseguo del gioco. Si ci avventureremo da soli, oltre a complicarci la risoluzione di alcuni enigmi, sarà molto più difficile superare le orde di zombie e per orde intendo ORDE con lettere maiuscole. Tutto è basato sulla cooperazione. <br>Uno dei dettagli più curiosi e sorprendenti della modalità online, sarà la possibilità di controllare il nostro personaggio in stato di zombie quando il Virus-T nel nostro sangue arriverà al 100%. In questo caso controlleremo il personaggio per un breve periodo di tempo con le abilità di uno zombie, ad esempio la grande invulnerabilità e una forza sorprendente (la spiegazione al fatto di poter controllare uno zombie sta nel fatto che il virus non è ancora riuscito ad annullare del tutto il nostro cervello e per questo non ci sposteremo solo per l'ansia di trovare carne umana). In questo stato potremo prendere due decisioni: aiutare i nostri compagni e sperare che qualcuno trovi velocemente una cura contro il virus oppure fare semplicemente "lo zombie" e attaccare i compagni… scegliete voi quale sia la scelta più divertente.

    Modalità offline
    Le variazioni con il gioco online saranno poche, le necessarie per giocare da soli a casa senza connessione. La principale di queste variazioni è rappresentata dal fatto che mentre noi continueremo a controllare un personaggio, gli altri 2 o 3 saranno controllati dalla CPU. Questi NPC (Not Playable Characters) non saranno attivi e intelligenti come un giocatore normale è chiaro, ma effettueranno comunque varie azioni come raccogliere items, difendersi dagli zombie o aiutarvi quando sarete in difficoltà. L'unica cosa che non faranno sarà risolvere gli enigmi e può anche capitare che si trasformino in zombie. Quindi per evitare che i vostri compagni di avventura vi lascino prima del dovuto vi conviene comunicare con essi dandogli degli ordini del tipo "seguimi", "aiuto" o "prosegui per di là". Loro risponderanno ai nostri ordini e spesso chiederanno aiuto… tutto ciò rende l'esperienza offline non molto lontana da quella online (almeno teoricamente). Oltre a questo, infatti, avremo gli stessi scenari, stessi puzzle e tanti ma tanti zombie.



    La peculiarità della trama
    Una particolarità che ho riscontrato in questo Resident Evil Outbreak è la mancanza di un trama generale che serva da trait d’union agli eventi dei 5 scenari. Una delle caratteristiche migliori della serie era proprio la presenza di una trama ben strutturata su una base generale. Gli scenari di RE Outbreak, invece, possiedono degli obiettivi e delle storie indipendenti che, molto sinceramente, non aiutano molto la continuità dell’emozione di gioco, favorita in genere dai momenti culminanti, spesso drammatici, che caratterizzavano i predecessori.

    La longevità è sufficiente?
    I 5 scenari che dovremo attraversare ci obbligheranno a realizzare una moltitudine di azioni, ciò nonostante ogni area può essere tranquillamente superata in un intervallo di tempo che varia tra i 60-80 minuti approssimativamente. Un gioco poco longevo? Si, lo è, però l’assenza dell’opzione online toglie moltissimi punti alla sua longevità potenziale. Anche in queste condizioni, però, i vari extra presenti ci garantiscono una vita utile quanto meno accettabile.



    Commento finale

    L’idea base di Resident Evil Outbreak è ottima: cooperare tra vari personaggi per uscire indenni da Raccoon City. E quale migliore maniera di espletare questo concetto di gioco se non facendolo online? Peccato che in Europa ciò non è stato reso possibile, per cui il titolo di Capcom perde gran parte della sua attrattiva e la sensazione finale è quella destata dalla maggior parte degli altri RE. Del resto, a parte qualche piccola innovazione, gli elementi di base sono gli stessi e la longevità non è certo un punto forte. <br> Il comparto grafico, sebbene sia caratterizzato da una realizzazione completamente in 3D e da dettagli a dir poco superbi, presenta dei tempi di caricamento eccessivi, i quali fanno diminuire il tasso d’assuefazione. <br> Per carità non è un cattivo gioco, TUTT’ALTRO, purtroppo, però, la principale innovazione della versione NTSC è, in antitesi, il principale handicap della controparte PAL. Con un’opzione di gioco on-line, infatti, la valutazione data al gioco sarebbe stata totalmente diversa.

    Il meglio


    - Il comparto grafico è brillante
    - I 5 scenari sono abbastanza estesi
    - Lo spirito di squadra


    - Il controllo leggermente migliorato

    Il peggio- Niente opzione di gioco on-line
    - I tempi di caricamento
    - Nessuna modalità per due giocatori alla Obscure
    - L’IA degli NPC non è proprio il massimo

  2. #2
    Bello&Maledetto L'avatar di Egon
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    lo spirito di squadra?????
    e dove?....se devi passare tutto il tempo a rincorrere i tuoi amici che vanno a farsi massacrare dagli zombi, e' una delle cose poco riuscite del gioco

  3. #3
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    Effettivamente sono proprio imbranati :P

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