[narrazione e videogioco] cantastorie digitali
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Discussione: [narrazione e videogioco] cantastorie digitali

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  1. #1
    POPolarmente imPOPolare L'avatar di theblackpages
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    [narrazione e videogioco] cantastorie digitali

    Salve bella gente.

    Che ne pensate del videogioco come narrastorie?

    Pensate che il gioco possa essere inteso quale medium narrativo?

    Nel momento in cui vi cimentate in una performance ludica particolarmente spettacolare, cosa state realizzando? Una storia più avvincente (cioè qualcosa di simile ad una scena di un film ricca di movimento ed effetti speciali), oppure semplicemente un'azione 'bella' da vedere e più graficante in quanto frutto dei vostri sforzi e dimostrazione dell'abilità da voi acquisita nel gioco (come avviene ad esempio nei giochi calcistici, in cui, oltre a vincere la partita, ci si impegna a costruire azioni più appaganti dal punto di vista coreografico; cosa che può riguardare lo sport anche nella realtà)?

    Grazie anticipate per le eventuali risposte.

    Un saluto.

    tbp
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  2. #2
    δώρο επουράνιος L'avatar di gardos
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    forse entrambe le cose sicuramente più la seconda visto che giocare nel miglior modo possibilè è appunto la sfida del videogiocare che porta di conseguenza al divertimento
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  3. #3
    rЭP(X,Y) L'avatar di Blitzer
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    Penso che il videogioco, in questi anni, abbia cercato di proseguire su una strada sempre più propensa al motivare quello che si fa, eliminando quindi lo "sparare senza sapere". Tralasciando le simulazioni sportive quindi, ogni gioco cerca di avere uno scopo ormai, scopo che si trasmette attraverso una trama. Perchè ormai il videogiocatore vuole il videogioco come una forma di TV interattiva. E qui ecco spiegate le simulazioni in primis, ed anche tutta quella trama costruita sopra qualsiasi gioco. Esiste, tra l'altro, un gioco che viene definito il film interattivo per eccellenza (sto parlando di MGS e relativi seguiti), gioco che comunque, con l'uscita del capostipite della serie, ha dimostrato come una trama eccellente possa sposarsi alla perfezione con un gameplay (simil) action. E ora come ora, il mondo dei videogiochi si sta muovendo molto bene in questo senso. Vedo sempre più titoli, al giorno d'oggi, fatti per trasmettere un messaggio. Un messaggio che si trasmette in vari modi, spettacolari o meno, ma che ormai è onnipresente. Per cui io quando mi "immergo" nel videogiocare voglio sapere perchè lo faccio. Voglio avere un obiettivo, un motivo di fare quello che faccio. E qui si spiega anche perchè non apprezzo troppo la maggior parte delle simulazioni.

  4. #4
    δώρο επουράνιος L'avatar di gardos
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    Citazione Blitzer
    Penso che il videogioco, in questi anni, abbia cercato di proseguire su una strada sempre più propensa al motivare quello che si fa, eliminando quindi lo "sparare senza sapere". Tralasciando le simulazioni sportive quindi, ogni gioco cerca di avere uno scopo ormai, scopo che si trasmette attraverso una trama. Perchè ormai il videogiocatore vuole il videogioco come una forma di TV interattiva. E qui ecco spiegate le simulazioni in primis, ed anche tutta quella trama costruita sopra qualsiasi gioco. Esiste, tra l'altro, un gioco che viene definito il film interattivo per eccellenza (sto parlando di MGS e relativi seguiti), gioco che comunque, con l'uscita del capostipite della serie, ha dimostrato come una trama eccellente possa sposarsi alla perfezione con un gameplay (simil) action. E ora come ora, il mondo dei videogiochi si sta muovendo molto bene in questo senso. Vedo sempre più titoli, al giorno d'oggi, fatti per trasmettere un messaggio. Un messaggio che si trasmette in vari modi, spettacolari o meno, ma che ormai è onnipresente. Per cui io quando mi "immergo" nel videogiocare voglio sapere perchè lo faccio. Voglio avere un obiettivo, un motivo di fare quello che faccio. E qui si spiega anche perchè non apprezzo troppo la maggior parte delle simulazioni.

    a questo punto però si formano due correnti di videogiocatori perchè molti la pensano come te altri credono che l'essenza del videogame sia ancora il divertimento puro e spensierato basato esclusivamente sul gameplay,in molti infatti affermano di fregarsene della trama e dei personaggi di un vg
    dunque,come stabilire chi ha ragione?
    personalmente credo che la chiave stia in quello che noi crediamo essere il videogioco se appunto un gioco(senza discriminazioni nel termine)oppure la più avanzata forma di intrattenimento ovvero qualcosa che trasmette come un film ma ha l'incredibile elemento dell'interattività che immerge(se il risutato complessivo è buono)completamente il videogiocatore in un'avventura di fantasia
    personalmente apprezzo entrambe le categorie ma ritengo che alla base di un vg con una bella trama e dei personaggi carismatici debba,per forza di cose,esserci un gameplay solido,il resto viene dopo
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  5. #5
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    Sono d'accordo con i vostri interventi.

    La storia sottostante all'azione è cresciuta in importanza cogli anni, senza dubbio.

    Difatti, anche un genere un tempo privo di sostrato narrativo come il rompicapo, si è oggi arricchito di qualche accenno di trama, volto a giustificare le proprie azioni. Spunti 'drammatici' interessano perfino il genere calcistico, per antonomasia avulso alla narrazione (mi riferisco a Libero Grande).

    Ma il fulcro del topic è un altro. Nel momento che si esegue una particolare azione, essa ha a che fare con la realizzazione dell'opera ludica dal punto di vista narrativo, o ci troviamo ancora nell'ambito dell'interattività? Di certo si parla di azione più bella, e si rientra nel campo estetico. Ma l'appagamento ad esso legato, ha a che fare col gameplay (un'azione più spettacolare è più gratificante perché celebra la nostra abilità, ci fa 'sentire più bravi'), oppure, indossando per un attimo i panni dell'autore, stiamo creando una scena più avvincente, agendo e migliorando quindi la storia (o meglio, il discorso) offerto dal gioco?

    Altra questione: il gioco si può considerare un medium narrativo?
    Se sì, perché? Se no, perché?
    Ultima modifica di theblackpages; 15-05-2005 alle 21:01:29
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  6. #6
    Mvesim
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    Cantami o Nintendo l'ira funesta del Miyamoto Mario
    Che tanti lutti aflisse ai Goomba

    Nè più mai scorderò le sacre console
    ove il mio corpo fanciulletto giacque
    Coin-op mio che ti tingi nell'acque del di Gino bar
    e fea Sony fecondo col suo prio sorriso

    Nel mezzo di cammin di nostra vita
    mi ritrovai in una X-Box oscura
    dove la diritta via era smarrita

    Eh si!!! Qua l'arte e il gioco s'incontrano in connubio unico mai visto prima!

    PS: A più tardi con un commento più serio!


  7. #7
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    Citazione Mvesim
    Cantami o Nintendo l'ira funesta del Miyamoto Mario
    Che tanti lutti aflisse ai Goomba

    Nè più mai scorderò le sacre console
    ove il mio corpo fanciulletto giacque
    Coin-op mio che ti tingi nell'acque del di Gino bar
    e fea Sony fecondo col suo prio sorriso

    Nel mezzo di cammin di nostra vita
    mi ritrovai in una X-Box oscura
    dove la diritta via era smarrita

    Eh si!!! Qua l'arte e il gioco s'incontrano in connubio unico mai visto prima!

    PS: A più tardi con un commento più serio!

    Complimenti per la ludopoesia! Vi ritrovo qualche allusione consolwarica, ma vabbeh ^___^.

    Ti ricordo però che qui si dovrebbe discutere della narrazione nel videogioco, a prescindere quindi da qualsiasi riferimento ad un eventuale valore artistico. Altrimenti, si allarga troppo il campo del dibattito e non se ne esce più ^___^.
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  8. #8
    Mvesim
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    Citazione theblackpages
    Complimenti per la ludopoesia! Vi ritrovo qualche allusione consolwarica, ma vabbeh ^___^.

    Ti ricordo però che qui si dovrebbe discutere della narrazione nel videogioco, a prescindere quindi da qualsiasi riferimento ad un eventuale valore artistico. Altrimenti, si allarga troppo il campo del dibattito e non se ne esce più ^___^.
    Grazie per i complimenti, per la console war non preoccuparti, ho dato a tutti e tre le console pressapoco lo stesso spazio proprio per evitare il confronto fra di loro.

    Per quanto riguarda la storia personalmente reputo i videogiocatore divisi in due grandi fazioni:

    -gli intuivisti: che vanno ad intuizione e desiderano solo il divertimento senza avere una grandissima trama; ovviamente con un minimo d'obiettivo.

    Per fare un esempio d'intuivista si può prendere il giocatore di Super Mario 64 in cui la trama era solo una flebile illusione per dare un obiettivo e l'obiettivo singolo era prendere le stelle.

    L'intuivista DOV rimane cmq sempre per ora il giocatore di tetris.
    Altri intuivisti, che non necessitano di una grande storia, sono ovviamente tutti i giocatori di videogame sportivi.

    -i narrativi: coloro che oltre al divertimento intuitivo, esigono che la loro fantasia venga stimolata da una trama riuscendo a fare vivere un'avventura completa che difficilmente si potrebbe pensare in maniera intuitiva.

    Classici esempi sono ovviamente MGS e FF.
    Ovviamente i giocatori di RPG sono i narrativi DOC.

    Ma il fulcro del topic è un altro. Nel momento che si esegue una particolare azione, essa ha a che fare con la realizzazione dell'opera ludica dal punto di vista narrativo, o ci troviamo ancora nell'ambito dell'interattività? Di certo si parla di azione più bella, e si rientra nel campo estetico. Ma l'appagamento ad esso legato, ha a che fare col gameplay (un'azione più spettacolare è più gratificante perché celebra la nostra abilità, ci fa 'sentire più bravi'), oppure, indossando per un attimo i panni dell'autore, stiamo creando una scena più avvincente, agendo e migliorando quindi la storia (o meglio, il discorso) offerto dal gioco?

    Altra questione: il gioco si può considerare un medium narrativo?
    Se sì, perché? Se no, perché?
    Tornando a questo punto... direi di SI! (per i giochi di tipo narrativo ovviamente).

    Se lo scopo è quello di narrare una storia e di far entrare il giocatore nella storia con determinati personaggi è chiaramente un mezzo per entrare nel continuum spazio-temporale del videogioco. (ciò non è ironico, ma è solo il termine più adeguato per far capire che tramite il videogioco il giocatore si può immedesimarsi perfettamente non solo nel personaggio, ma anche nel tempo e nel luogo dove il tutto si ambienta)


  9. #9
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    Il cinema è un medium narrativo.

    E' quello lo scopo che tacitamente si prefissa ogni film: narrare una storia.

    Il videogioco in sé, a prescindere dal genere, nella sua totalità, si può considerare un medium narrativo?

    Esistono certo, come dici te, esempi di titoli fondati su una trama. MGS non sarebbe lo stesso gioco senza quella particolare storia, senza i suoi personaggi così psicologicamente caratterizzati. Ma stiamo parlando di eccezioni.

    E per il resto della produzione? Non si può forse prescidere dalla trama e godersi lo stesso il gioco?
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  10. #10
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    Citazione theblackpages
    Resta una questione aperta.

    Il cinema è un medium narrativo.

    E' quello lo scopo che tacitamente si prefissa ogni film: narrare una storia.

    Il videogioco in sé, a prescindere dal genere, nella sua totalità, si può considerare un medium narrativo?

    Esistono certo, come dici te, esempi di titoli fondati su una trama. MGS non sarebbe lo stesso gioco senza quella particolare storia, senza i suoi personaggi così psicologicamente caratterizzati. Ma stiamo parlando di eccezioni.

    E per il resto della produzione? Non si può forse prescidere dalla trama e godersi lo stesso il gioco?

    non in primo luogo, può essere un'arricchimento ma la base resta quella dell'interattività ludica a cui consegue il divertimento
    diciamo che è un raffinato e pregiato(sempre che sia ben realizzato)optional
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  11. #11
    Mvesim
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    Citazione theblackpages
    Resta una questione aperta.

    Il cinema è un medium narrativo.

    E' quello lo scopo che tacitamente si prefissa ogni film: narrare una storia.

    Il videogioco in sé, a prescindere dal genere, nella sua totalità, si può considerare un medium narrativo?

    Esistono certo, come dici te, esempi di titoli fondati su una trama. MGS non sarebbe lo stesso gioco senza quella particolare storia, senza i suoi personaggi così psicologicamente caratterizzati. Ma stiamo parlando di eccezioni.

    E per il resto della produzione? Non si può forse prescidere dalla trama e godersi lo stesso il gioco?
    Se si parlasse di eccezione ce ne sarebbero sin troppi casi: i giochi RPG, i vari MGS, tutte le avventure puntaeclicca... Molti videogiochi sono un ottimo medium narrativo, non tutti, ma molti si!

    Dire di no sarebbe limitativo.


  12. #12
    Utente L'avatar di Marko
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    Il videogioco è un medium narrativo a tutti gli effetti.
    Anzi, dirò di più. Io considero un videogioco come meritevole di lode se e solo se è (anche, o solo) un medium narrativo.
    La grande possibilità dei vg è quella di narrare storie a due livelli, di cui uno esclusivo:
    1) Sfruttamento immagini, filmati e suoni (cosa comune all'industria cinematografia ma non a quella cartacea).
    2) Sfruttamento dell'interazione (livello esclusivo).

    Siamo tutti d'accordo che l'interazione in un VG è comunque fittizia: non è infatti il giocatore a creare una storia ma anzi si limita a ripercorrere quella predefinita dagli sviluppatori. Ma anche solo questo "percorso guidato" rende partecipe l'essere umano in maniera decisamente più profonda rispetto a quello che può fare un film, anzi, ha anche la funzione di distrarlo e/o divertirlo rendendo quindi il gioco un'esperienza completa a 360°.
    Tuttavia, questa parte di "distrazione" è solo secondaria alla narrazione. Il gioco vero e proprio, il momento in cui premiamo tasti e muoviamo levette, è assolutamente schiavo della storia. Per carità, è utile, è importante, serve a rendere l'esperienza migliore, ma è comunque secondario.

    Qualcuno potrebbe obiettare che il libro è un mezzo d'interazione ancora più completo e realmente interattivo poiché lascia spazio all'immaginazione costruita, per forza di cose, solo parzialmente dalle parole scritte. Beh, forse è vero, ma io detesto questo tipo di sforzo mentale. Sì, preferisco la "pappa pronta", preferisco emozionarmi per scene concrete e riguardabili o per un sonoro reale piuttosto che per la mia immaginazione (se ne avessi, scriverei direttamente le mie opere anziché usufruire di quelle altrui).

    Ma considererò tutta la vita giochi come la serie di Metal Gear Solid superiore a quella di Splinter Cell. Nel secondo si gioca di più e magari anche con maggiore appagazione, è vero. Ma il secondo sa narrare, sa meravigliosamente narrare, sa rendere partecipi di qualcosa di veramente veramente grande tali sono i temi trattati e il modo in cui vengono trattati.

  13. #13
    Mvesim
    Ospite
    Citazione Marko
    Il videogioco è un medium narrativo a tutti gli effetti.
    Anzi, dirò di più. Io considero un videogioco come meritevole di lode se e solo se è (anche, o solo) un medium narrativo.
    E tetris?
    E campo minato?
    E i giochi di calcio?
    E i giochi sportivi in generale?

    Naaa... ci sono troppi giochi senza filo narrativo, il discorso non regge!

    PS: E non dirmi che il raggiungimento di un obiettivo è uno scopo narrativo perchè è semmai viceversa.

    PS2: Dopo leggo meglio il tutto, per ora mi basta criticare questa tua frase... ora vado a studiare storia.


  14. #14
    Utente L'avatar di Marko
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    Citazione Mvesim
    E tetris?
    E campo minato?
    E i giochi di calcio?
    E i giochi sportivi in generale?
    Per me non sono veri e propri videogiochi. Sono passatempi.
    Non rappresentano al massimo il concetto di videogioco.
    Possono piacere, ma per me sono paragonabili a delle automobili senza ruote o senza motore.

    PS: E non dirmi che il raggiungimento di un obiettivo è uno scopo narrativo perchè è semmai viceversa.
    Raggiungere un obiettivo significa proseguire con la narrazione.
    Ultima modifica di Marko; 16-05-2005 alle 17:42:19

  15. #15
    Mvesim
    Ospite
    Citazione Marko
    Il videogioco è un medium narrativo a tutti gli effetti.
    Anzi, dirò di più. Io considero un videogioco come meritevole di lode se e solo se è (anche, o solo) un medium narrativo.
    La grande possibilità dei vg è quella di narrare storie a due livelli, di cui uno esclusivo:
    1) Sfruttamento immagini, filmati e suoni (cosa comune all'industria cinematografia ma non a quella cartacea).
    2) Sfruttamento dell'interazione (livello esclusivo).

    Siamo tutti d'accordo che l'interazione in un VG è comunque fittizia: non è infatti il giocatore a creare una storia ma anzi si limita a ripercorrere quella predefinita dagli sviluppatori. Ma anche solo questo "percorso guidato" rende partecipe l'essere umano in maniera decisamente più profonda rispetto a quello che può fare un film, anzi, ha anche la funzione di distrarlo e/o divertirlo rendendo quindi il gioco un'esperienza completa a 360°.
    Tuttavia, questa parte di "distrazione" è solo secondaria alla narrazione. Il gioco vero e proprio, il momento in cui premiamo tasti e muoviamo levette, è assolutamente schiavo della storia. Per carità, è utile, è importante, serve a rendere l'esperienza migliore, ma è comunque secondario.

    Qualcuno potrebbe obiettare che il libro è un mezzo d'interazione ancora più completo e realmente interattivo poiché lascia spazio all'immaginazione costruita, per forza di cose, solo parzialmente dalle parole scritte. Beh, forse è vero, ma io detesto questo tipo di sforzo mentale. Sì, preferisco la "pappa pronta", preferisco emozionarmi per scene concrete e riguardabili o per un sonoro reale piuttosto che per la mia immaginazione (se ne avessi, scriverei direttamente le mie opere anziché usufruire di quelle altrui).

    Ma considererò tutta la vita giochi come la serie di Metal Gear Solid superiore a quella di Splinter Cell. Nel secondo si gioca di più e magari anche con maggiore appagazione, è vero. Ma il secondo sa narrare, sa meravigliosamente narrare, sa rendere partecipi di qualcosa di veramente veramente grande tali sono i temi trattati e il modo in cui vengono trattati.
    Ora mi sono letto il tuo testo e prima di fare qualsiasi voglia concetto aggiungo la seconda parte:

    Per me non sono veri e propri videogiochi. Sono passatempi.
    Non rappresentano al massimo il concetto di videogioco.
    Possono piacere, ma per me sono paragonabili a delle automobili senza ruote o senza motore.
    PERFETTO!!!

    Vedi io mi troverei d'accordo con te se non avessi una visione completamente opposta della visione di un videogioco: tu giudichi la qualità del videogioco dalla storia, io giudico il videogioco dalla storia.

    Se i giochi fossero solo MGS, giochi di ruolo o giochi puntaeclicca, in cui la tua tesi è perfetta, sarei d'accordo; ma esistono giochi arcade, sparattutto, rompicapo, strategia e tant'altro in cui la trama storica non esiste punto e basta.

    Sono perfettamente d'accordo che il giocatore in ogni qualsivoglia schema (anche tetris) è limitato dal mondo creato dal programmatore; ma questo spesso e volentieri non vuol dire la creazione di una storia quanto la creazione di un'ambientazione.

    Giochi quali Age of Empires, Serius Sam, Starcraft, Unreal, Super Mario, Mario Kart, Pro Evolution Soccer, Tetris, ecc... sono giochi che sono liberamente giocabile anche senza conoscere un filo della trama e sono quindi puramente intuitivi in cui l'unica limitazione è l'ambientazione decisa dal programmatore ma non la storia.

    MGS, Final Fantasy, Monkey Island, ecc... sono invece giochi che oltre all'ambientazione sono bloccati dal fattore storia; questa è la differenza che voglio far intendere.

    Una cosa è quindi l'ambientazione in cui il protagonista può poi creare la propria storia, una cosa è la storia in cui spesso e volentieri il protagonista è "impigliato".

    Ultima modifica di Marko; 16-05-2005 alle 17:42:09

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