Poco tempo fa a scuola mi è stato chiesto di scrivere un articolo di giornale su quanto possano essere attuali la poetica realistica del Manzoni e i suoi drammi critici. Io ho scelto di ritrovare i punti di contatto esistenti tra Manzoni e Metal Gear Solid e il paragone non è blasfemo. Infatti questo gioco ha il grande merito di aver portato un messaggio serio all'interno di un grande videogame, come faceva Manzoni nelle sue opere. L'opera di Kojima riesce a far riflettere il giocatore su temi scottanti della guerra fredda quali le armi atomiche, le ricerche genetiche e sul controllo dell'informazione (tema di fondo anche di MGS2: sons of liberty). Forse questo è il segno che l'attenzione degli sviluppatori e delle software house potrebbe spostarsi su videogame dai contenuti più adulti e maturi e rompere per sempre il pregiudizio che essi siano solo giochetti per bambini. Il videogame, grazie anche ad un massiccio uso del gioco online, è un potentissimo mezzo di comunicazione e un suo uso più serio non può che fare bene. Questo non vuol dire che poi il videogame non debba più essere divertente, che è lo scopo per cui è stato creato, infatti MGS è un gioco divertentissimo, dalla trama cinematografica, con una grafica piacevole (per l'epoca), ma è anche in grado di far riflettere il giocatore. E ci riesce con una tecnica molto manzoniana: infatti il poeta e scrittore italiano era solito interrompere le scene maggiormente emotive o dense d'azione dei suoi drammi coi dei cori a scopo riflessivo e in maniera simile il geniale Kojima interrompe l'azione con i dialoghi via codec.
Mi auguro quindi che il futuro dell'intrattenimento elettronico ci riservi delle belle sorprese soprattutto per quanto riguarda i contenuti.