PREMESSA: Scrivo questo post poichè FFIII è l'episodio meno conosciuto di tutta la saga di FF, pertanto una discussione non farebbe affatto male, soprattutto per chi vuole avere delucidazioni in merito. Di conseguenza, inviterei i moderatori a non spostare la discussione per i seguenti motivi:
- "Redattori per gioco" è frequentata poco (innegabile), inoltre non avrei tempo per seguirla poichè scrivo solo in questa sezione del forum.
- La breve recensione è solo un aspetto marginale, infatti il thread serve principalmente per commentare il gioco in questione.
Qualcuno potrebbe dire che il topic è troppo generico, ma risponderei così:
1 Da quando sono iscritto non ho mai visto discussioni su FFIII.
2 Posso sempre offrire spunti di discussione. Ad esempio: perchè suddetto gioco non è mai giunto in Europa?
Inoltre potremmo sempre scrivere news sul remake per DS.
Bene, confidando nella clemenza dall'alto (Marko dove sei?!), inauguro questo thread su FFIII.
A proposito di FFIII...
Final Fantasy III
Prodotto in Giappone negli anni '90, FFIII, è l'ultimo episodio disponibile per il Nintendo Famicom. Purtroppo, a differenza dei primi episodi, che successivamente vedranno la luce in occidente, questo gioco rimase confinato nella terra del Sol Levante e gli unici a poterne beneficiare furono i giapponesi. Ed è un vero peccato, soprattutto se consideriamo che questo è il più completo jrpg a 8bit della storia. Quindi la freccia Square ha nuovamente centrato il bersaglio? Di più, perchè il nostro bersaglio è stato abbattuto e FF si riconferma tranquillamente campione.
Dunque, dove eravamo rimasti? In FFII avevamo guidato Firionel nelle profondità del Pandemonium, per sconfiggere la più potente entità maligna. Ma sembra che Square sia tornata sui suoi passi: lo stile di FFIII ricalcherà il modello prestabilito del primo episodio. E' paradossale, ma a FFII si rimproverava proprio la scarsa innovazione ed effettivamente i legami col prequel erano troppi. Fortunatamente, FFIII non soffre di questo problema, anzi, in termini di giocabilità è capace di rappresentare una grandissima svolta per questo genere. Tuttavia il lavoro Square parla chiaro: niente più astrusi sistemi di apprendimento abilità, ma addio anche a veri protagonisti e storia di spessore. Avete capito benissimo, infatti ecco che ritornano i personaggi fittizi del primo episodio con la solita trama pretestuosa basata sulla leggenda di antichi cristalli. Questo potrebbe essere interpretato come un passo indietro, ma posso assicurare che non è affatto così, perchè laddove FFII pecca questo FFIII eccelle e riesce facilmente a bissare il successo dei suoi predecessori. Tutte le più grandi lacune della serie sono state finalmente colmate e questo gioco sfiora davvero la perfezione.
Iniziata una nuova partita, sarete nei panni di alcuni avventurieri, precisamente quattro Onion Kids - ma se permettete preferirei sorvolare su di un eventuale traduzione nostrana - destinati ad entrare nella leggenda. Nel primo dungeon, già particolarmente ostico a dir la verità, il gruppo dovrà affrontare la tremenda Landturtle per far luce sul mistero dei cristalli. A quanto sembra, il naturale equilibrio degli eventi è in pericolo, il mondo stesso rischia la rovina e voi siete gli unici che possano impedire che accada il finimondo. Certo, il pretesto è assai banale e non spicca certo per l'originalità. Ma ecco il colpo di genio: il job system. Può essere rischioso integrare la trama alla giocabilità, ma FFIII ci riesce alla grande. In pratica, grazie alle misteriose forze che governano i cristalli, i protagonisti possono cambiare la propria classe. Ma il bello è proprio l'eccezionale vastità del job system, decisamente fuori dal comune: si passa dal classico Fighter di FF, alla forza bruta del Monk, per la simpatia del Viking (LALI-HO!), fino alle devastanti tecniche del Ninja. E durante l'avventura sarà possibile entrare in possesso di nuovi jobs (21 in tutto), come il Summoner che è capace di evocare potenti spiriti particolarmente utili in battaglia; fanno la loro apparizione il demone Ifrit, il signore dei fulmini Ramuh, la regina del ghiaccio Shiva, il padrone della terra Titan, il mostro marino Leviathan, il cavaliere Odin e guest star come il Chocobo (da FFII) e addirittura il dio dei draghi Bahamut direttamente dal primo episodio. Tutte le summons sono condite da incredibili animazioni che rendono il tutto più emozionante. Ma sarebbe stato troppo facile passare dal Monk al Summoner per fare la festa al boss di turno, vero? FFIII è un gioco durissimo con un livello di sfida assai elevato. Ogni boss richede la sua particolare strategia e se non seguirete i consigli dei png (acronimo che indica i personaggi non giocanti) adattandovi di conseguenza e sfruttando il job più indicato, sappiate che la scritta GAME OVER vi attenderà a braccia aperte. Il vero inconveniente è l'impossibilità di cambiare classe ogni qual volta lo si desidera. Ogni personaggio, in battaglia guadagna degli speciali punti classe che servono appunto a cambiare jobs. Ad esempio, se il mio Knight vuole provare l'ebrezza di essere un Summoner, basterà controllare nel menù quanti punti occorrono e conquistarli in battaglia. E' indispensabile conoscere a fondo le caratteristiche di ogni singolo job per poter affrontare al meglio tutti i mostri e non trovarsi impreparati dinnanzi agli implacabili boss.
FFIII punta tutto sulle quests, presentando una struttura quasi a missioni, ma bada, per nulla forzata. Anzi, questo gioco è l'apoteosi della libertà e difficilmente correrete il rischio di annoiarvi. Ci sono tutti gli ingredienti per divertirsi: dal popolo schiavizzato da un malvagio Jinn, dai nani alle prese con mostri marini, dal guardiano degli inferi Cerberus per poi concludere con un boss battle di tutto rispetto che non ha nulla da invidiare ai suoi predecessori. Occupano un ruolo particolarmente rilevante i png, tutti discretamente caratterizzati, utili per il proseguimento dell'avventura. Sarà infatti a loro che dovrete ricorrere per superare gli enigmi più intricati o i boss più ostici. Vi innamorerete della principessa Sara del regno di Sasoon - a proposito, il suo nome è un tributo alla principessa rapita da Garland nel primo FF - in guerra col Jinn, del generoso Desh dall'animo nobile, di Cid grande ingegnere di Canaan (le citazioni si sprecano), di Allus di Salonia, fino alla misteriosa Unne. In diversi punti della storia, alcuni di questi personaggi entreranno a far parte del vostro gruppo e voi dovrete aiutarli affrontando le quests più improbabili. Inutile dirne che il gameplay e la longevità globale (praticamente infinito) ci guadagnano tantissimo. Molto belle le malinconiche musiche che accompagnano il mondo di FFIII, tutte orecchiabili, specialmente il triste tema della world map. Nota di merito anche al mitico Amano, a cui si deve tutto lo splendore artistico dei jobs disponibili.
In definitiva, FFIII è un gran gioco, forse il più grande jrpg a 8bit e penso sia un gran peccato non averlo disponibile per il mercato europeo. Fortunatamente è previsto un remake su DS e conoscendo Nintendo, avremo sicuramente un gioco all'altezza delle aspettative e magari una traduzione italiana (decente?). Il mio giudizio è molto positivo.
/!\IMPORTANTE/!\
FFIII non è FFVI. Spesso si crea parecchia confusione, ingiustificata a mio avviso per il semplice fatto che FFIII è per NES, mentre FFVI è un jrpg a 16bit per SNES. Tutta la confusione deriva dal fatto che FFII è stato importato relativamente tardi in America, così come FFV. Quindi i FFIV e VI giapponesi sono divenuti rispettivamente FFII e FFIII per gli americani.