Arriva un momento in cui due diverse dimensioni vengono a collidere l'una con l'altra.
i poli opposti si attraggono, non puo' esistere il bene senza il male, ed il bianco senza il nero. ma ne siamo davvero sicuri? io no. esistono sfumature di grigio, esistono i compromessi. lo stesso concetto di male e di bene risulta essere un po' un fuoco fatuo, poiche' nessuno e' in grado oggettivamente di definire quando una cosa e' sbagliata e quano e' giusta.
cosi', noi, miseri mortali, continuiamo a vivere nell' autoconvinzione che questi luoghi comuni esistano pur sospettando che in realta' non sia cosi'.
che paura.
cosa facciamo dunque? una cosa tanto semplice e soprattutto normale per la nostra natura: continuiamo a vivere accavallando gambe, stili di vita, interessi, hobby, opinioni, idee, abitudini e concetti che sulla carta non potrebbero coesistere ma che noi riusciamo ad ammalgamare gli uni con gli altri attraverso mille e piu' sotterfugi. Ah, pecrame , pecrame...
Ma non finisce qui.
Voi vi starete chiedendo cosa c'entra tutto cio' con i videogiochi.....
Molto piu' di cio' che pensate.
Vi faccio alcuni esempi:
consumismo:
esistono persone che lo condannano a priori ed in maniera violenta, inneggiando al ritorno delle piccole cose ed evidenziando quanto stupido esso sia con un occhio di riguardo per coloro che invece sanno comprendere quali siano i veri "valori" della vita.
ok, fino a qui il parere di questa pesrona puo' essere condivisa o meno.... ma cosa succede quando la stessa persona arriva a casa, dal babbo, si fa dare la mancetta (in vari casi spropositata, soprattutto al giorno d'oggi), esce con gli amici e un po' di dighe, va a bere in qualche pub come un pazzo (anche piu' del dovuto), esce, va in un negozio di vesiti, si compra indumenti che costano il prodotto interno lordo del burundi per cm di stoffa e poi magari quando arriva a casa discute a tavola del male del consumismo?
niente di strano.
si parla spesso di chi predica in un modo e poi razzola nell'altro, ma fidatevi: e' la prassi.
nessuno, e ripeto nessuno di noi sara' mai in grado di concepire e portare avanti, dimostrandolo con i fatti un totalitarismo mentale senza compromessi.
E qui viene ad essere toccato, se vogliamo, l'argomento videogiochi.
non credo di sbagliare , quando affermo che probabilmente (come nel mio caso) , esssi rappresentino un elemento cardine fondamentale della vita di alcuni di noi.
puo' essere davvero possibile tutto cio'?
possiamo affermarlo?
forse no.
perche' l'oscuro manto del dubbio tutto ottenebra, ivi compresa questo mio ultimo pensiero.
Voglio dire: se ci pensate, quando siamo li', di fronte al monitor, (e qui parlo dei giocatori piu' "hardcore" credo), spira, hyrule, midgar, il regno dei funghi, ryo hayabusa, ryu, ken, e soci dentro di noi
esistono veramente.
non prendetemi per pazzo, ma continuate a leggere: a prescindere dall'immersivita' del gioco in questione o dalla predisposizione del videogiocatore nel lasciarsi coinvolgere da esso, credo che davvero vi sia una trasposizione mentale del nostro io verso una realta' altenativa,o sbaglio?
e poi , se ci pensate, ryu e ken, zelda e mario, pur essendo meri cumuli di pixel in un certo senso ESISTONo, se no, io di cosa sto parlando? il fatto che siano tangibili o meno e' relativo. voglio dire:
la felicita' la tocchiamo? no, eppure "esiste".
e da cio' si arriva al succo finale del discorso:
non prendete alla leggera la contrapposizione tra videogioco e vita reale.
leggo spesso di gente che si chiede quanto importanti essi siano rispetto altri elementi del vissuto "reale", e la mia risposta e' TANTO... altrimenti non se ne parlerebbe. Anche i videogiochi ESISTONO, e dobbiamo prenderne atto davvero. e non esiste un giusto peso da dare alla cosa, poiche' tutto e' relativo , per ciascuno di noi, basti vedere l'esempio di prima, ovvero il tizio consumista che condanna il consumismo (ecco il perche' di quella "parentesi iniziale"!).
Voi che ne pensate?
Spero di non avervi annoiato o imparanoiato, ma penso che sia davvero il momento di giungere a questa tappa della nostra carriera di videogiocatori, perche' se davvero credete nel videogioco, allora esso credera' in voi, e tutto assumera' una dimensione diversa, dimensione che magari non avete mai notao perche' esso era rispetto a voi troppo vicino o troppo lontano.