Meryl89
By Meryl
METAL GEAR SOLID
Adesso lo guardiamo da lontano, è superato, ormai. La grafica ci fa un po’ sorridere, ora sappiamo che Solid Snake ama la barba incolta e ha gli occhi verdi. Eppure l’ inizio di tutto non fu Outer Heaven, tanto meno sul Tanker Discovery, dove per la prima volta abbiamo visto il vero volto in 3D del nostro eroe. L’ inizio di tutto fu Shadow Moses. Era il 1997, su questo Metal Gear si diceva di tutto, sembrava che dopo il suo avvento tutti gli altri videogames dovessero divenire insulsi. Ed in un certo senso fu così. «Sarà il gioco del 1998» recitavano le riviste dell’ epoca, roba di oramai un millennio fa. Mai alcuna frase fu più sensata. Alla fine il benedetto Tactical Espionage Action Metal Gear Solid vide la luce. Ed il mondo dovette inchinarsi innanzi al genio di un uomo dell’ Est. Questa volta non era il grande Hironobu Sakaguchi che aveva già stupito tutti col suo Final Fantasy VII, no. Era l’ impareggiabile maestro Hideo Kojima. Mettiamo le cose in chiaro: Metal Gear Solid non fu un caso videoludico. Fu un evento nella storia dei videogames. Un evento unico. Rivoluzionò il modo di concepire l’ idea di videogame nel mondo, divenne il punto di riferimento di tutti coloro che inutilmente cercarono di imitarlo e fece nascere un genere: lo stealth game. Venne imitato spudoratamente, palesemente copiato dalla 989 Studio col suo Syphon Filter, ma nessuno osò mai nemmeno avvicinarsi al suo intoccabile trono. Fu con Metal Gear Solid che il mito di Solid Snake assunse un vorticoso livello mondiale. Il nostro eroe, dopo Zanzibar Land, si ritirò a vivere in Alaska. Ma una nuova crisi mondiale non attendeva nient’ altro, e Snake è costretto stretto ad accettare una disperata missione: un gruppo militare chiamato Fox - Hound ha subito una rivoluzione terroristica e, dopo essersi impadronito del centro di stoccaggio nucleare sull’ isola di Shadow Moses, in Alaska, minaccia di lanciare un missile se le sue richieste non verranno accolte dalla Casa Bianca. Ma cosa vogliono i terroristi? Questi richiedono 1 miliardo di dollari e il DNA di Big Boss, il più grande soldato del XX Secolo. Inoltrate le richieste, i terroristi concedono un ultimatum di 24 ore alle autorità Statunitensi, o colpiranno, attraverso il carro armato bipede con capacità nucleare chiamato Metal Gear REX, un missile atomico in un punto non meglio precisato del pianeta. I tempi sono disperati e Snake deve compiere della azioni disperate: il suo compito è quello di penetrare nella base, liberare i due ostaggi dei terroristi, Donald Anderson e Kenneth Baker, e, una volta verificate le reali capacità di lancio dei nemici, dovrà fermarli. In più, il suo comandante, il Colonnello Roy Campbell, chiede a Snake un favore personale: salvare sua nipote Meryl Silverburgh, prigioniera dei terroristi e recluta del corpo speciale Next Generation. Tutto qui? Assolutamente no: quanto appena detto è solamente la punta dell’ iceberg che costituisce la trama di Metal Gear Solid. Chi si aggira per la base passando da parte con una spada il torace dei terroristi? E perché i personaggi di lusso vengono stroncati proprio davanti a Snake da un apparente infarto? E com’è possibile che il capo dei terroristi, Liquid Snake, sia assolutamente identico a Solid? Mentre il mistero s’ infittisce e la trama prosegue all’ ombra di tradimenti e di colpi di scena a dir poco drammatici, il giocatore rimane commosso dalla bellezza e dallo spessore di ogni singolo personaggio. Perché Metal Gear ha un enorme pregio: nessun personaggio fa parte del cast per caso. L’ intreccio delle storie dei protagonisti è tanto profondo da mettere i brividi. Personaggi del genere non possono non restare nel cuore di ogni singolo videogiocatore. Solid Snake, l’ eroe solitario e risoluto che porta dentro sé un rimorso incredibile; Meryl Silverburgh, figlia di un soldato morto sul campo di battaglia, disposta a tutto pur di capire suo padre; Hal Emmerich, ingegnere capo del progetto REX, costretto a lavorare sul terribile carro armato bipede e dalla famiglia distrutta proprio dalle armi nucleari. Per quanto riguarda, invece, il gameplay, la natura di gioco principale è, ovviamente, quella che tende più al pensiero che all’ agire. Metal Gear Solid, infatti, non è uno spara - tutto, ma un Tactical Espionage Action, come dice il titolo stesso, cioè un videogame che in sé comprende la tattica, lo spionaggio e l’ azione. Di conseguenza, la natura di gioco predilige che Solid Snake eviti il contatto diretto con i nemici che, una volta individuato il nostro soldato, faranno scattare l’ allarme e convocheranno rinforzi. L’ allerta dura poche decine di secondi nel caso riusciate a nascondervi a dovere dopo esservi fatti scoprire, mentre perdurerà fino a quando non ucciderete tutti i nemici se rimarrete in bella vista innanzi agli occhi dei terroristi. Tuttavia, nonostante, come detto, la natura di gioco prediliga lo stealth, il giocatore è totalmente libero di scegliere secondo quale istinto agire, andando anche a cercare il contatto diretto col nemico per poi infiltrarsi solo dopo aver eliminato tutti i terroristi di pattuglia. La libertà che in MGS vige nella scelta dell’ agire perdura anche durante gli scontri con i boss, vale a dire gli elementi più importanti dei terroristi, anche questi, così come gli alleati, caratterizzati ottimamente: Liquid Snake, spietato comandante assetato di vendetta contro Solid; Revolver Ocelot, terribile pistolero russo dalle spiccate capacità di tortura; Vulcan Raven, enorme sciamano dall’ animo ironico e dall’ intaccabile codice d’ onore; Sniper Wolf, mortale e bellissima tiratrice scelta di nazionalità curda; Psycho Mantis, russo sfigurato in volto dai poteri psico - cinetici. Ogni avversario ha la sua strategia di battaglia che può essere piegata secondo quella che noi prediligiamo: parlando dell’ ultimo scontro con Vulcan Raven, per esempio, si può scegliere tra diverse strategie: possiamo minare i corridoio con delle Claymore o con del C4 sperando che il gigante caschi nella trappola, possiamo lanciargli contro dei missili Nikita teleguidati in maniera tale da sorprenderlo alle spalle oppure colpirlo, come fosse un aereo, con i missili Stinger. La giocabilità, quindi, lascia una libertà prima d’ allora mai vista nel mondo dei videogames. Inoltre, come se tutto questo non bastasse, il gioco offre anche due finali alternativi, visualizzabili a seconda di una scelta del giocatore in una scena all’ esatta metà della storia. Una volta terminato il gioco, sarà possibile salvare la partita per poi iniziarne un’ altra con, nell’ equipaggiamento, i bonus appena ottenuti. Ovviamente, finali differenti uguali a bonus differenti. Con una storia unica nel mondo dei videogames, dei personaggi capaci di divenire indiscussi idoli di ispirazione, delle esperienze di gioco a dir poco irripetibili, un sonoro eccellente, un doppiaggio in italiano (esatto, proprio come un film, senza il bisogno di dover sempre leggere i fastidiosi sottotitoli) non sempre ottimo ma comunque prevalentemente di buon livello, un’ ambientazione unica disegnata dal maestro Shinkawa, un’ intreccio coi precedenti capitoli, non conosciutissimi, che Kojima è riuscito ugualmente a far comprendere, un finale eccezionale, una modalità di addestramento mai vista prima e un sistema di contatto coi superiori a dir poco originale, MGS rimane ancora, dopo tanti anni, sulla cima dell’ Olimpo dei videogames. Metal Gear Solid non è un videogame: è un sogno eterno.
GRAFICA 8
LONGEVITA' 8
GIOCABILITA' 9
SONORO 10
STORIA 10
GLOBALE 10+
Il miglior gioco mai creato. Nemmeno il rinnovo di TTS è riuscito a replicarne l’ unicità. Un mito che rimane nella storia e nell’ anima.
Meryl