Di recente ha provato il free online Enemy Territory. Come in tutti i campi della vita quando s’inizia una cosa nuova ci si ritrova di fronte ad una marea di problemi che solo l’esperienza può aiutarti a risolvere; la cosa assurda è la difficoltà a farla a causa dell’ostilità dimostrata, nei confronti dei novellini, dagli avviati del determinato gioco.
Se si dovesse avere l’insana idea di lamentarsene ci si ritroverebbe a ricevere la classica risposta da caserma "...ehi ragazzo tutti ci sono passati..." il che dovrebbe significare (più o meno) che bisogna fare la gavetta, ma ciò comprende anche l’essere umiliati? Non parlo del giocare in se che sarebbe comprensibilissimo, ma del continuo sfottò, della campagna di derisione verbale messa in piedi dai cosiddetti veterani.
Al limite, questa sorta di nonnismo, potrei anche arrivare a capirla e forse ad accettarla, se non andasse a cozzare con la mia principale convinzione (forse semplice illusione) che la comunità di viodeogiocatori sia una sorta di confraternita dove è la complicità fra i membri a farla da padrone. Nel videogioco offline mi è sempre parsa così: una rapida occhiata alla sezione FF di questo forum e si scopre che anche per questi videogiochi vecchiotti e quindi strapieni di gente arrivata, un nuovo adepto trova l’aiuto che li occorre, così come è capitato (altro esempio) per il quasi online Morrowind.
La mia domanda è questa: sarò stato sfortunato a capitare in zone stracolme d’idioti? I giocatori dell’online sono caratterialmente così diversi da quelli dell’offline? Dove sta il problema?
Per non essere frainteso, ci tengo a precisare che con questo post non intendo fare la vittima (conto di cavarmela senza tante lagne se decidessi di proseguire l'esperienza) ma solo discutere con chi ci è già dentro, con chi ha intenzione di entrarci o ne sta volutamente fuori, per cercare di capire come stanno le cose.