Eppure l'era di Cattaneo è finita, e la spiegazione della vicenda è tutta qui. Da un certo momento in poi Berlusconi ha deciso: via Cattaneo, dentro Meocci. Alfredo Meocci, che nell'antichità conduceva per il Tg1 di mezza sera, è un giornalista Rai in aspettativa dagli anni Ottanta. Fece una campagna elettorale per il Ccd, a Verona, e finì consigliere comunale. Diventò parlamentare, poi andò all'Authority per le telecomunicazioni. E' stato lì che si è conquistato la stima del premier: stima inossidabile.
Nelle ultime settimane, in colloqui riservati, Follini ha messo in chiaro che se si fosse arrivati alla sua nomina non sarebbe stata da mettere nel conto Udc: Meocci è uomo di Berlusconi, non suo. Per far passare Meocci, però, ci voleva un presidente di centrosinistra: in caso contrario non avrebbe avuto la maggioranza di voti in consiglio. Serve Petruccioli per far passare Meocci, dunque. Questo l'arcano.
Nel frattempo la stella di Cattaneo a destra si è spenta. Ultimamente lo hanno difeso il braccio destro di Rutelli Gentiloni, in privato timidamente Fassino. E' diventato amico di Sandro Curzi, si è innamorato delle qualità artistiche di Sabrina Ferilli. Ha imposto Fazio al posto di Bonolis mettendosi contro il vecchio amico Del Noce che già da tempo non si fa più vedere con lui. Ha scritto ai giornali: "Io lavoro solo per gli interessi della Rai e non sono un politico, ma un manager orgoglioso di aver difeso l'azienda, di averla portata a grandi successi. È questo forse un tentativo di riposizionamento?".
L'Unità lo loda. Ha strappato a Mediaset i diritti per la Champions league e alla fine anche quelli per i Mondiali a cifre folli, e questa Berlusconi non gliel'ha perdonata. Spiega un alto dirigente Rai, persona moderata e attenta: "Cattaneo ha avuto tre fasi in azienda. Nella prima ha lavorato bene: ha comprato il format di Affari tuoi e dell'Isola dei famosi, ha preso Bonolis. Poi è entrato nel trip della quotazione in Borsa: c'è stato un calo di investimenti per fare utili ma in Borsa non siamo andati. Era l'epoca in cui Berlusconi gli aveva promesso l'Enel, l'Eni, qualunque posto volesse. Doveva però mollare Bonolis, difatti l'ha mollato. Si ricorda quando Bonolis diceva 'ho cercato per mesi di parlare con Cattaneo e non ci sono riuscito?'. Ecco, erano quei giorni lì. Poi la nomina non è arrivata: né all'Enel, né alla Terma. Sì, la Terma. Una società collegata: lui ci scherzava sempre, stai a vedere che finisco alla Terma". Terza fase, recente.
"Cattaneo ha capito che Berlusconi gli aveva fatto il bidone. Ha detto in giro 'se non stanno attenti io parlo'. Berlusconi ha cominciato a considerarlo nemico. Lui ha recuperato il format di Affari tuoi e con un certo spirito di rivalsa su Mediaset si è preso la Champions. Ora si dice che lo metteranno alla Sipra: ha un contratto a tempo indeterminato, da qualche parte devono ricollocarlo".
Altre possibilità non ne ha. Fini non l'ha mai amato, e nel giro di un fine settimana Cattaneo ha perso anche i suoi sponsor: Gasparri e La Russa, fatti fuori dai vertici di An per quelle due chiacchiere al bar. Follini voleva Leone. Così Berlusconi ha dovuto convocare i due alleati, al vertice dell'altra sera, e far loro una promessa: in cambio dell'ok a Petruccioli-Meocci qualche vicedirettore generale, qualche bella nomina. Tranquilli, parola di premier.
http://www.repubblica.it/2005/f/sezi...nchitarai.html