Il Tesoro: l'economia italiana esce formalmente dalla recessione
Istat: Pil nel secondo trimestre 2005 a +0,7%
Si tratta dell'incremento maggiore dal primo trimestre 2001, cioè da prima dell'11 settembre. Pezzotta: movimento ancora modesto
ROMA - Economia italiana in ripresa nel secondo trimestre del 2005. Il Pil italiano, destagionalizzato e corretto per giorni lavorativi, è salito infatti nel secondo trimestre 2005 dello 0,7% rispetto al primo trimestre dell'anno. Si tratta dell'incremento maggiore dal primo trimestre 2001, cioè da prima dell'11 settembre. Lo annuncia l'Istat precisando che in base alle stime preliminari il Pil è salito dello 0,1% rispetto allo stesso trimestre del 2004.
LA NOTA DEL TESORO - La stima dell'Istat sul pil del secondo trimestre segna l'uscita dalla recessione. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze sottolinea in una nota che «il dato del Pil trimestrale comunicato oggi dall'Istat riflette, al di là delle aspettative, i segnali positivi già ricordati dal Ministro Domenico Siniscalco sia in Parlamento sia all'assemblea dell'ABI, quando aveva affermato - già un mese fa - che l'Italia era uscita dalla recessione.
Il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco (Emblema)
Tiene la domanda interna, aumentano le esportazioni. L'accentuata varianza della serie statistica del Pil - prosegue la nota di via XX Settembre - pone in luce una mutata natura del ciclo, con alti e bassi più accentuati che in passato. È interesse di tutti consolidare questi andamenti e trasformare il dato trimestrale, che è il più elevato dal 2001, in una tendenza positiva. Il Governo proseguirà - rafforzandola - la linea di politica economica», conclude la nota del minsitero.
BERLUSCONI SODDISFATTO - Il positivo dato sul Pil comunicato dall'Istat ha prodotto commenti di soddisfazione da parte di diversi esponenti della maggioranza di governo. Primo fra tutti il premier Silvio Berlusconi per il quale «Il dato sul prodotto interno lordo smentisce le Cassandre del "tutto va male" e dimostra che l'economia tiene, che gli italiani sanno reagire e stanno reagendo». « I segnali di ripresa - aggiunge il premier - ci sono ed inducono a ristabilire quel clima di fiducia che è essenziale per le famiglie e per le imprese. La svolta c'è stata e la crescita appare a portata di mano nonostante il quotidiano tentativo di una sinistra catastrofista e distruttrice di creare un clima pessimista, con il supporto di molti media e con il risultato di frenare i consumi e gli investimenti».
GLI ALTRI COMMENTI - Il dato Istat sulla crescita del Pil nel secondo trimestre suona come «campane a morto per le Cassandre del declinismo» sottolinea il ministro per l'Innovazione Tecnologica Lucio Stanca. «Il dato dell'andamento del Pil - continua il ministro - è molto positivo soprattutto in relazione all'ampiezza del recupero rispetto ai mesi precedenti. Questo è un segnale che l'economia italiana è viva». Secondo Stanca «sono 3 i settori che in questo momento limitano la nostra capacità di crescita economica: tessile, calzaturiero e l'auto. Ma molti altri comparti presentano segni di grande vitalità».
«C'è piena soddisfazione. Questi buoni dati, nonostante le polemiche politiche del nostro Paese, sono il riscontro dell'azione del Governo. Questo significa che le iniziative strutturali che abbiamo intrapreso danno fiducia e rendono i mercati più affidabili» aggiunge il ministro della Funzione Pubblica, Mario Baccini.
«Siamo usciti dal tunnel della recessione» spiega il vice ministro alle Attività produttive Adolfo Urso. «I dati Istat smentiscono le cassandre del catastrofismo. Sicuramente, sono numeri incoraggianti, superiori alle aspettative, che segnano una significativa e importante inversione di tendenza, supportata anche dalla sensibile crescita delle esportazioni».
I SINDACATI - Ma al contrario del centrodestra il fronte sindacale invita alla prudenza. «I dati del Pil non mi riempiono di entusiamo nè di altro. E' ancora un movimento molto modesto per dire che siamo ad una svolta dell'economia italiana» sottolinea il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta. «Non si può sempre parlare della situazione economica italiana guardando ai dati congiunturali che variano rapidamente, ma ai problemi strutturali sui quali bisogna intervenire: vale a dire affrontare il divario nord-sud, il reddito dei lavoratori, la politica energetica».
«Mi sembra che dal Tesoro si facciano professioni di ottimismo fuori luogo. La situazione economica è gravissima e spargere cloroformio non serve a niente se non a far morire il paziente» aggiunge Paolo Pirani, segretario confederale della Uil. Secondo Pirani «il problema è tornare a produrre ricchezza» e per fare questo «occorrono misure decise e precise da parte del Parlamento».
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Credo sia un'ottima notizia,finalmente esistono dei dati di una ripresa dell'economia italiana.E' un dato importante anche perchè è il maggior incremento dall'11 settembre.
Spero sia soltanto l'inizio e di riuscire a vedere in positivo anche i tre settori di cui parla Stanca nell'articolo..
Adesso tocca a voi,che ne pensate?