Sarà che nel ‘
94 ricorreva il 50° anniversario di Via col vento, o che il buon Zwick voleva ripetere il successo di Glory, fatto sta che Vento di passioni riportò a Hollywood quell’alone di epicità melodrammatica che trovò nel capolavoro di Fleming la sua massima espressione. Il film di Zwick è un po’ romanzo storico (la Ia Guerra Mondiale, la nuova frontiera americana), racconto di formazione (la crescita dei tre fratelli Ludlow, così diversi ma accomunati dall’amore di un’unica donna), ritratto olografico (le praterie del Montana) e melodramma a forti tinte. Zwick purtroppo dimostra di preferire solo il lato estetico della vicenda, con cadute in toni da soap opera, ma la bellissima fotografia, la musica e i personaggi azzeccati (su tutti il selvaggio Tristan-Pitt), allontanano l’odore stantio del tipico polpettone hollywoodiano.
Cmq lo visto un migliaio di volte, il film nn è male, in certe scene è davvero memorabile