Cina: chiuse pompe per caro-benzina
La crisi nei rifornimenti carburante rischia di estendersi
(ANSA) - PECHINO, 16 AGO - Chiuse per scarsità di benzina oltre la metà delle stazioni di servizio di Shenzhen, nuova città industriale della Cina meridionale. La crisi nei rifornimenti di carburante, col l'ascesa del prezzo del petrolio che ha raggiunto i 67 dollari al barile, minaccia di estendersi: i primi segni di scarsità di energia sono stati denunciati anche nella metropoli costiera di Shanghai. Secondo la stampa cinese, la crisi stava montando da almeno tre settimane in tutta la provincia del Guangdong.
Uno dei principali motivi per i quali il Giappone attaccò l'America a Pearl Harbor fu la scarsità di petrolio (per via dell'embargo statunitense) e con la situazione Iran, secondo produttore dell'OPEC dopo l'Arabia Saudita con contratti di centinaia di miliardi con Pechino, che si sta facendo ormai incandescente (si è appena insediato il nuovo governo ultra-conseratore a Teheran, che ha iniziato a riprendere l'arricchimento dell'uranio a scapito delle trattative con l'UE ormai in via di fallimento, e Bush ha dichiarato di prendere sempre più in considerazione l'ipotesi dell'uso della forza militare senza contare che la data in cui nascerà la borsa del petrolio di Teheran ed inizierà l'era del petrol-euro si avvicina..)...