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IL MILAN SECONDO RUI...
Alza il sipario sul Milan e su se stesso: le dichiarazioni di Manuel
Rui Costa, con i classici modi semplici di chi ha sempre fatto della professionalità e del lavoro la sua palestra di vita, si getta in una nuova avventura con le stesse motivazioni di sempre, forti, intense, da rossonero vero. Riparte il calcio che conta e il portoghese con quel numero perfetto stampato sulla maglia vuole essere protagonista: ‘Riparto dalla qualità del gioco che ho espresso nella passata stagione, il mio obiettivo era quello ed è stato centrato, ora vorrei solo aumentare la quantità del gioco, ma questo potrà dirlo solo il campo e il mio impegno che naturalmente non mancherà’.
Manuel Rui Costa di questo Milan è ormai uno dei senatori, conosce i segreti dello spogliatoio e soprattutto gli equilibri che rendono un gruppo vincente: ‘Siamo in tanti e lo sappiamo, normale che tutti vogliano giocare, ma dopo la passata stagione ognuno di noi ha responsabilità sempre più alte, per questo è obbligatorio adeguarsi’.
Si guarda al Milan e si pensa alla rosa di grandi campioni che Carlo Ancelotti possiede, con tutte le possibili difficoltà legate al turn-over, ma anche in questo senso Manuel non ha dubbi: ‘Ci sarà bisogno di tutti, tutti dovranno saper accettare le decisioni, io credo comunque che il mister non avrà problemi a gestire il gruppo, e poi il continuo ricambio farà bene anche ai titolari, li costringerà a non mollare mai perché sapranno che un altro grande campione sarà pronto a rendere al meglio’.
Inizia dunque una stagione di grandi responsabilità, una dura cavalcata nella quale il Milan sarà costretto a dimostrare qualcosa di importante, per se stesso e per i tifosi, cambiando anche naturalmente il proprio modo di stare in campo: ‘In ogni stagione deve esserci una presa di coscienza che qualcosa non va e deve essere migliorato. Noi per esempio dovremo essere più bravi a leggere le partite e cambiarle. Una grande squadra deve sapersi adeguare alla situazione del campo, saper cambiare ritmo nelle diverse contingenze’.
Manuel Rui Costa sicuro protagonista, ma il portoghese è pronto a scommettere anche sulla voglia e la classe di Alberto Gilardino, un ragazzo che a detta del campione ha iniziato con il piede giusto: ‘Mi piacciono i giovani campioni che arrivano in una grande squadra in punta di piedi, che cercano di adattarsi alla situazione in silenzio, ma poi in campo danno tutto. Questo è Gilardino, un po’ come era stato Kakà nella passata stagione e il risultato è sotto l’occhio di tutti. Credo che il Gila ci darà grandi soddisfazioni’.
Un assist per il compagno, da vero specialista del settore…
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bho!
eccovi le splendide parole di Nelson Dida!
DIDA: 'I portieri brasiliani sono all'altezza di quelli europei'
09/08/2005
MILANO - Con l'arrivo del connazionale Julio Cesar all'Inter, Nelson ha parlato del ruolo del portiere in Brasile: 'Taffarel ha fatto un po' da apripista per noi portieri brasiliani in Europa. Ora nel vostro continente ci siamo io, Julio Cesar e Gomes estiamo dimostrando di essere all'altezza. L'arrivo di Julio Cesar all'Inter mi rende felice perchè ancora una volta potremo dimostrare che noi brasiliani non siamo solo attaccanti. Io mi auguro che lui possa fare davvero bene, non conta la squadra in cui gioca, io ho sempre grande rispetto dei miei amici e dei miei avversari, chiaro penso alla mia squadra, ma il rispetto è sempre tanto'.
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Lugano?? Ci giocava behrami.Leopor
Julio Cesar è molto più forte di Tolto imho
e Dida lo è molto più di Buffon
-Sei mai stato giudicato in tribunale?
-Si, una volta. Eravamo in tre.
-E di cosa sei stato accusato?
-Invasione del Messico.
Non ci vuole tanto ad essere meglio di Toldo
La vita sinistra tra i rovi dell'umana disperazione, i prescelti conoscono...perchè non di disperazione si sopravvive, ma di forza si vive...
abbiamo rifiutato 70 milioni per Shevchenko
e il riccone se lo piglia nel deretano
-Sei mai stato giudicato in tribunale?
-Si, una volta. Eravamo in tre.
-E di cosa sei stato accusato?
-Invasione del Messico.
ma te sei pazzoLeopor
-Sei mai stato giudicato in tribunale?
-Si, una volta. Eravamo in tre.
-E di cosa sei stato accusato?
-Invasione del Messico.