leggete questo articolo,secondo me e' impossibile che si verifichi una cosa del genere,ma la notizia e' allarmante.....
Se la notizia fosse confermata ufficialmente, ci troveremmo di fronte ad uno scocciante precedente, che potrebbe cambiare gli equilibri dell'industria videoludica. Stando a quanto riferito da il sito www,spong.com, un sito che si occupa di videogiochi, la Valve avrebbe stretto un accordo con la produttrice delle schede GeForce secondo il quale il nuovo episodio delle avventure di Gordon Freeman sarebbe disponibile solo per i possessori di schede nVidia.
La dichiarazione arriva direttamente da fonti interne alla nVidia medesima, che rincarano la dose affermando che questo sarà solo il primo di una lunga serie di accordi in esclusiva di questo tipo. «Assisterete ad un radicale cambiamento nell'industria dei giochi per PC nei prossimi mesi, con la prima serie di annunci all'E3; non si parlerà più di giochi per PC, ma di giochi per nVidia o ATi, come si fa già adesso per Sony e Nintendo». Un annuncio che, alle mie orecchie, suona più che altro come una minaccia...
Inutile dire che una simile notizia, qualora si rivelasse vera (e non c'è motivo, purtroppo, per cui non debba esserlo), costituirebbe un grosso passo indietro nell'industria, altro che "radicale cambiamento". La forza dei PC sta proprio nella loro modularità, e creare discriminanti sulla base di un componente che viene installato al suo interno non fa altro che rinnegare questa "elasticità". Così a caldo mi frullano per la testa più o meno duemila problemi legati a questa decisione. I computer OEM comprati in negozio, per esempio: quanta gente saprà che, acquistando una macchina fatta e finita, si "condanna" automaticamente a giocare alcuni titoli e non altri? E ancora: quanti "emulatori" di GeForce per schede ATi (e viceversa) usciranno nei prossimi mesi? E se la mia scheda madre dà problemi di incompatibilità con la GeForce 4 e fossi costretto a mettere una ATi? Per questo devo rinunciare a dei giochi?
Non so, tutto ciò mi sa di discriminatorio, una brutta strategia commerciale che tende ad escludere, "emarginare" chi fa scelte diverse, e non è certo una bella cosa...