“La mancanza di punti di riferimento chiari, forti e precisi fa sorgere la tentazione che l’unico punto di riferimento diventi l’“IO”: quindi se “IO” decido che questa è un’esperienza da fare, la faccio.”
Oggigiorno non ci sono più dei punti di riferimenti chiari, forti e precisi.
La famiglia resta, in ogni caso, secondo me, ancora uno dei punti di riferimento più forti anche se in questi ultimi tempi, smettendo la gente di comunicare e parlare fra loro, ha portato il gruppo familiare a ridursi e a rendersi sempre più autonomo.
L’economia o il capitalismo, secondo me, potrebbero essere un nuovo punto riferimento, ma non è forte e preciso poiché il continuo cambiare dell’economia e dei mezzi di consumo non permette di stabilizzarsi e bisogna sempre ricercare il meglio per guadagnare di più.
Un punto di riferimento nuovo e innovativo potrebbe essere Internet che permette di comunicare con gente con noi completamente estranea a noi; resta, in ogni modo, un mezzo passivo poiché le persone non riescono a parlare faccia a faccia impedendo, così, un evolversi del confronto fra più persone.
Forti, restano, comunque, i punti di riferimento riferiti a giochi di squadra e gruppi d’amici.
I primi, agonistici, sono, però, instabili e precari perché alla fine di un allenamento o di una partita ecco che la squadra si scioglie e via… come se nessuno si fosse quasi mai visto prima di allora.
Sorge talvolta di creare in sé un nuovo punto di riferimento diventando egocentrici e passivi col mondo esterno, anzi usando gli altri come mezzo per ottenere quello che io voglio.
Questa forma d’egocentrismo, molto egoistico, porta all’isolamento dell’individuo in maniera graduale poiché le persone amiche, non prese in considerazione, cominciano a distanziarsi pian piano e la persona egocentrica si trova pian piano da sola.
Questo può non succedere se però la persona egocentrica aveva in precedenza creato salde amicizie e gli amici fedeli, anche se non prese in considerazione, possono portare aiuto all’“amico traditore”.
La persona egocentrica, quindi, chiusa nel suo IO, crede d’essere capace di fare qualsiasi cosa per la sua grandiosa forza di volontà o potenza che ha raggiunto per raggiungere i suoi scopi usando per se sia i propri nemici sia i propri amici.
Ogni persona resta, lo stesso, in una forma d’egocentrismo perché ognuno cerca di pensare per il proprio futuro e se pensa a quello degli altri non va certo ad aiutare il primo arrivato per strada ma, magari, andrà ad aiutare qualche amico o parente.
Se tutti si mettessero nei panni degli altri si scoprirebbe che il mondo non è composto da solo noi stessi e dalle persone che conosciamo ma da un numero indefinito di persone.
Prendendo, per esempio, gli Stati Uniti: loro, egocentrici, hanno dichiarato guerra all’Iraq, loro nemici, anche se hanno avuto contrasti da tutto il mondo.
Gli Stati Uniti, però, insieme a degli stati alleati, “gli amici fedeli”, hanno ormai ridotto in cenere l’Iraq, danneggiando principalmente la popolazione Irachena.
In Iraq ora creeranno uno stato fantoccio per estrarre petrolio con più facilità.
Le multinazionali americane così potranno vendere ad un prezzo più alto il petrolio e, così, quelli che ci andranno a rimettere, secondariamente, sono gli Europei, vale a dire gli alleati degli Americani, che dovranno comprare il costoso petrolio per mantenere stabile la loro economia.