Benito Mussolini - Pag 2
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Discussione: Benito Mussolini

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  1. #16
    Veterano dell'Inferno L'avatar di Born to Kill
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    MUSSOLINI Benito - Politico e giornalista

    (Dovia di Predappio 1883 - Giulino di Mezzegra 1945).
    Il suo nome è strettamente legato alle vicende storiche italiane del periodo intercorrente dagli anni appena precedenti la prima guerra mondiale fino a quelli della fine della seconda guerra mondiale. Nato da un fabbro, Alessandro, e da una insegnante elementare Rosa Maltoni,
    assorbì dall'ambiente della terra romagnola quei fermenti progressisti e rivoluzionari derivanti dalle teorie socialiste di emancipazione proletaria che si andavano allora diffondendo, e se ne fece fin dall'adolescenza, ardente propugnatore. Divenuto a sua volta maestro elementare, fu costretto dopo breve tempo ad emigrare in Svizzera (1902), perchè ritenuto in patria elemento indesiderabile, e a dedicarsi all'umile mestiere del muratore, aiutato da quelle cooperative operaie. Espulso dalla Svizzera per le sue accese manifestazioni agitatorie, passò nel Trentino, allora austriaco, dove diede inizio all'attività di giornalista (1909) e di attivista politico al servizio del Partito socialista. Rientrato in Italia nel 1910, fu nominato nel 1912 direttore del quotidiano Avanti!, quale esponente della frazione più
    estremista di quel partito, e quindi internazionalista, massimalista e addirittura a sfondo anarcoide, in contrapposizione alle tendenze turatiane che, se non meno intransigenti in materia sociale, ispiravano la loro azione a motivi di umanitarismo e di nobiltà morale. Conformemente alle sue idee, allo scoppio della prima guerra mondiale,Mussolini si mostrò neutralista: per questo destò generale stupore il suo repentino mutamento di indirizzo quando, il 20ottobre 1914, lasciò la direzione dell'Avanti! per fondare un mese dopo l'interventista e ultranazionalista Il Popolo d'Italia. In una memorabile seduta della Sezione socialista di Milano, chiamato a giustificarsi di questa sua conversione e, soprattutto, dell'accusa di aver ceduto tutto il proprio corredo ideologico in cambio della possibilità di una fama gloriosa in quel mondo borghese da lui tanto disprezzato, non seppe opporre che frasi evasive, alle quali la sua innegabile efficacia oratoria, che gli aveva arriso in tante e varie circostanze, non seppe, in quella occasione, attribuire alcuna garanzia di credibilità e, di conseguenza, venne radiato dal partito (23 novembre 1914).

    E' questo un punto tuttora oscuro della vita di Mussolini, che neppure gli apologisti del regime tentarono troppo di approfondire. Se si considera la conversione mussoliniana alla luce di quella che fu poi la sua susseguente esistenza, si potrebbe comunque avanzare l'ipotesi che l'uomo, privo di sicure convinzioni politiche ed etiche, si fosse anche allora rivolto al mezzo più immediato e sicuro al fine di potersi aprire una via verso quel potere da lui tanto ardentemente agognato e perseguito subordinando a quella ogni decisione circa i propri programmi futuri. Certo è che, a questo scopo, tale atteggiamento di salvatore della patria avanti lettera - assecondato dal compiacimento della classe dirigente industriale e capitalista, la quale, a parte la sacrosanta causa della prima guerra mondiale, mirabilmente sintetizzata dal motto turatiano "l'Italia è sul Grappa!", vedeva nel conflitto un Ottimo affare - ebbe a giovargli enormemente per l'avvenire, quando l'ardente interventista, il caporale dei bersaglieri, salutato dal re in persona al suo letto d'ospedale, dove era stato ricoverato per le
    ferite riportate durante una esercitazione in zona di operazioni, iniziò la creazione di quel mito di indispensabilità della sua figura politica che tanta parte doveva avere in seguito nella storia italiana dal 1919, data della fondazione dei "fasci di combattimento", fino al 1945.

    Divenuto deputato al Parlamento con le elezioni del 1921, Mussolini si avvicinò maggiormente alla monarchia (mentre il suo programma originario era di fedeltà agli ideali repubblicani) con il discorso di Udine (20 settembre 1922), attuando un mese dopo la pacifica marcia su Roma, che doveva portarlo alla carica di presidente del Consiglio (31 ottobre 1922). Da quel momento egli mirò a consolidare una particolare forma di dittatura personale che valse al "duce del fascismo", innegabilmente, anche autorevoli simpatie straniere. Il suo spirito di adattamento, la sua tempestività nell'approfittare delle occasioni favorevoli, la sua indubbia capacità organizzativa ebberopresto buon gioco sulla marea di mediocrità di un Parlamento sconnesso e indeciso, tanto da consentirgli di superare momenti piuttosto gravi, come quello dell'uccisione di Matteotti, la responsabilità morale della quale gli venne attribuita. Egli stesso, riprendendo quota dopo quel fatto, che costituì certamente il punto più critico della nascente potenza mussoliniana, nel famoso discorso parlamentare del 3 gennailo 1925, ebbe a dichiarare apertamente di volersi assumere lui solo "la responsabilità politica, morale, storica di quanto era accaduto". Mentre procedeva sempre più ràpidamente al mutamento delle caratteristiche costituzionali della nazione, l'ambizione di identificarsi totalitariamente con la patria stessa, lo induceva a raggiungere un numero di cariche quale forse mai al mondo alcun altro uomo politico aveva avuto: presidente del Gran consiglio del fascismo, presidente del Consiglio nazionale delle Corporazioni, comandante generale della Milizia, collare dell'Annunziata (e pertanto "cugino del re"), capo del governo con prerogative speciali e titolare al tempo stesso di ministeri, che arrivarono fino al numero di otto (Interno, Esteri, Colonie, Guerra, Marina, Aeronautica, Lavori Pubblici, Corporazioni), il tutto adornato da un tripudio di alamari e divise appariscenti, che trasformavano ogni cerimonia in altrettante parate di fasto spagnolesco.

    In politica estera, piuttosto prudente agli inizi, si abbandonò poi a qualche intemperanza nei riguardi di altri grandi stati, in nome di un nazionalismo in parte anche giustificato dall'ingiusto trattamento riservato all'Italia dagli Alleati dopo la prima guerra mondiale. Intanto, dalla polemica con la Società delle nazioni, culminata con il nostro ritiro dalla stessa, Mussolini, per quanto pacifista nei propositi pubblici, sembrò essere a poco a poco posseduto dall'idea che soltanto da una guerra vittoriosa, magari combattuta a buon mercato, potesse occorrergli quel margine di gloria che ancora gli mancava per attingere quelle mete imperiali capaci di far risorgere i fastigi di una superficiale e impossibile romanità. Egli stesso dirà in un discorso di considerare "la pace perpetua come una catastrofe per la civiltà umana". Dal rafforzarsi in lui di questa volontà di riscatto nazionale mediante una politica di dominio - incoraggiata ad un tempo dal servilismo ingenuo dei suoi gregari e dal delittuoso osanna di quanti lo spingevano su quella strada con la certezza di perderlo per liberarsene - si può dire in Sostanza sia cominciata la parabola discendente mussoliniana. La sfida all'Inghilterra ed alla Società delle nazioni nel 1935, la sua apoteosi di "fondatore dell'Impero" e di primo maresciallo (30 marzo 1938), il triste avvicinamento alla Germania hitleriana, e, infine, il comando supremo delle truppe operanti su tutti i fronti (11 giugno 1940) assunto all'inizio della seconda guerra mondiale, non sono infatti che apparenti successi di un uomo ormai privo di misura e abbandonato da quell'intuito che spesso lo aveva soccorso al tempo dei suoi primordi burrascosi.

    E cominciarono così le tappe dolorose: le gravi vicende della guerra, in Grecia (1941) e poi in Egitto (1942), i discorsi tanto più deludenti quanto più disperatamente ottimisti, come quello del "in primavera verrà il bello e verrà in ognuno dei quattro punti cardinali" (23 febbraio 1941) e del proposito di stendere sul "bagnasciuga" i nemici che avessero osato porre il piede sul suolo d'Italia (24 giugno 1943); il voto contrario del Gran consiglio (25 luglio 1943); il suo arresto ordinato dal re Vittorio Emanuele III; la breve prigionia a Roma, a Ponza, alla Maddalena, al Gran Sasso; la sua liberazione audacemente conclusa da Hitler il 12 settembre 1943, che lo volle libero per usarlo ai suoi finì, quale effimero reggitore della Repubblica Sociale Italiana (29 settembre 1943 - 25 aprile 1945), che tanta nefasta influenza esercitò fra gli Italiani divisi in dolorosa guerra civile; la Cattura a Dongo da parte degli insorti e la fucilazione di Giulino di Mezzegra insieme alla inseparabile Clara Petacci - una figura femminile invero memore e grata fino alla morte del favore del dittatore - costituirono il suo calvario.

    Simbolo inquieto di un popolo e di un tempo insoddisfatto, ansioso, scettico, credette invano di dare forma e consistenza a degli ideali staccati dalla realtà, se pure in apparenza massicci, e quindi irrealizzabili, soprattutto perchè basati sulla retorica esteriore più che sulla umana sensibilità. I suoi scritti giornalistici e i suoi discorsi sono raccolti in diversi volumi, che restano di vivo interesse storico, mentre piuttosto diminuito ne appare il valore letterario dopo l'esaltazione dei suoi estimatori, che ne avevano paragonato lo stile a quello del Machiavelli.




  2. #17
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    allora l'America cosa sta portando in Iraq?


    Scusa,tu dici che gli stati uniti hanno sconfitto la dittatura di saddam e ora la stanno portando in iraq..



    Ma lol...



    è meglio essere in un regime dittatoriale piuttosto che essere in uno Stato guerrafondaio che lecca il culo agli americani!

    Questa è bella,pensa e poi scrivi!!!!!!!

  3. #18
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    Mussolini, come tutti i dittatori aveva gravi turbe psichiche, insicurezze e frustrazioni.

    Non sono gente felice, hanno sempre il pallino del potere, il delirio di onnipotenza.

    Mussolini rispetto ad altri è stato meno sangunario, ma ha mandato alla morte milioni di soldati mal equipaggiati.

    La sua politica è stata u nfallimento, dato che il fascismo nn ha forgiato nessuno.
    L'idelae dell'uomo forte che amava la guerra non si addice all'italiano medio.

    L'unico successo di mussolini, acclamato dal popolo è stata la "missione" di pace del '38.

    Invidioso fino al midollo di hitler, si è fatto venire un ulcera che gli ha corroso quel sudicio stomaco trippone fino alla morte, fino a che la PIAZZA non l'ha giustamente ucciso...la fine che dovrebbero fare tutti i dittatori.

    Un fallimento quasi completo per l'italia, sia economicamente che politicamente.

    Le uniche cose buone che ha fatto, sono state spinte dall'ala socialista del giovane benito.

    L'ideale fascista ha solo causato guai, ed è giusto che l'idelae fascista sia bandito dalla costituzione.
    Risparmiamoci le interpretazioni e le balle di stampo partigiano per favore




  4. #19
    Latin lover L'avatar di Brafan
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    Scusa,tu dici che gli stati uniti hanno sconfitto la dittatura di saddam e ora la stanno portando in iraq..



    Ma lol...






    Questa è bella,pensa e poi scrivi!!!!!!!
    Io nn ho detto che la stanno portando in Iraq,le cose le devi capire!.
    Nn sei tu a dirmi a cosa devo pensare! quindi rifletti e nn OFFONDERE e poi scrivi!
    HASTA LA VICTORIA SIEMPRE!

    FORZA JUVE!!!!

  5. #20
    Utente L'avatar di Diddy
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    Io nn ho detto che la stanno portando in Iraq,le cose le devi capire!.
    Nn sei tu a dirmi a cosa devo pensare! quindi rifletti e nn OFFONDERE e poi scrivi!
    scusa ho capito male...


    cosa vuoi dire che sta portando l'america in iraq,cosa sta portando?

    TU preferisci stare in un regime ad esempio di Fidel Castro che essere leccaculo dell'america,mah...

  6. #21
    Utente L'avatar di vegeth85
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    Scusa,tu dici che gli stati uniti hanno sconfitto la dittatura di saddam e ora la stanno portando in iraq..



    Ma lol...






    Questa è bella,pensa e poi scrivi!!!!!!!
    ma lascialo perdere!!!
    “Dunque, la vera e perfetta comprensione del bello nell'arte non può ottenersi se non attraverso la visione degli originali stessi e, più che altrove, a Roma. A tutti quelli che dalla natura sono stati dotati della capacità di comprendere il bello e che a ciò sono stati sufficientemente istruiti, è da augurarsi che facciano un viaggio in Italia. Fuori di Roma bisogna, come molti amanti, contentarsi d'uno sguardo e d'un sospiro, cioè apprezzare il poco e il mediocre.”[J.J.Winckelmann];

  7. #22
    Latin lover L'avatar di Brafan
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    Inviato da vegeth85
    ma lascialo perdere!!!
    piuttosto io lascio perdere voi! Nn mi abbasso ai vostri livelli!
    HASTA LA VICTORIA SIEMPRE!

    FORZA JUVE!!!!

  8. #23
    Utente L'avatar di Diddy
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    piuttosto io lascio perdere voi! Nn mi abbasso ai vostri livelli!
    mi rispondi alla dom. di cosa stanno portando gli USA in iraq...

  9. #24
    io
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    mussolini era un uomo in cerca di potere che non possedeva una mente ed un carattere tale da permettergli di controllare la situazione e da permettergli di non profetizzare la sua idea politica attaccandola a quella di un uomo veramente pazzo:Hitler

    comunque alle sup. ti chiariranno le idee. Non lo considero uno stro.nzo o un pezzo di *****, semplicemente un uomo che aveva idee politiche sbaligate....certo, se mi venite a parlare di adolf è tutta un altr storia...quello è un vero pazzo.

    comunque, riguardo l'america, è una nazione che come tutte le altre mette in primis i suoi caxxi...petrolio in iraq per esempio...ma che fa solo una cosa in più degli altri stati:crede n qualcosa (democrazia) e cerca di portare il suo modello civile in altre parti del mondo...non ci trovo nulla di catastrofico.
    Se io potessi vivere nuovamente la mia vita, nella prossima cercherei di commettere più errori.
    Non tenterei di essere tanto perfetto, mi rilasserei di più, sarei più stolto di quello che sono stato, in verità prenderei poche cose sul serio.
    Correrei più rischi, viaggerei di più, scalerei più montagne, contemplerei più tramonti e attraverserei più fiumi, andrei in posti dove mai sono stato, avrei più problemi reali e meno problemi immaginari.
    Io sono stato una di quelle persone che vivono sensatamente, producendo ogni minuto della vita.
    E' chiaro che ho avuto momenti di allegria.
    Ma, se potessi tornare a vivere, cercherei di avere solamente dei momenti buoni.
    Perché di questo è fatta la vita, solo da momenti da non perdere.
    Io ero una di quelle persone che mai andava da qualche parte senza un termometro, una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute: se tornassi a vivere, viaggerei più leggero.
    Se io potessi tornare a vivere, comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera e continuerei così fino alla fine dell'autunno.
    Girerei più volte nella mia strada, contemplerei più aurore e giocherei di più con i bambini.
    Se avessi un'altra volta la vita davanti ......... ma, vedete, ho ottantacinque anni e non ho un'altra possibilità.
    (Jorge Luis Borges)

  10. #25
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    allora l'America cosa sta portando in Iraq? è meglio essere in un regime dittatoriale piuttosto che essere in uno Stato guerrafondaio che lecca il culo agli americani!
    skusa nn ti pare di essere un po' contraddittorio??
    [MOVE] Joey ti amo ->[/MOVE]

  11. #26
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    Mussolini, come tutti i dittatori aveva gravi turbe psichiche, insicurezze e frustrazioni.

    Non sono gente felice, hanno sempre il pallino del potere, il delirio di onnipotenza.

    Mussolini rispetto ad altri è stato meno sangunario, ma ha mandato alla morte milioni di soldati mal equipaggiati.

    La sua politica è stata u nfallimento, dato che il fascismo nn ha forgiato nessuno.
    L'idelae dell'uomo forte che amava la guerra non si addice all'italiano medio.

    L'unico successo di mussolini, acclamato dal popolo è stata la "missione" di pace del '38.

    Invidioso fino al midollo di hitler, si è fatto venire un ulcera che gli ha corroso quel sudicio stomaco trippone fino alla morte, fino a che la PIAZZA non l'ha giustamente ucciso...la fine che dovrebbero fare tutti i dittatori.

    Un fallimento quasi completo per l'italia, sia economicamente che politicamente.

    Le uniche cose buone che ha fatto, sono state spinte dall'ala socialista del giovane benito.

    L'ideale fascista ha solo causato guai, ed è giusto che l'idelae fascista sia bandito dalla costituzione.
    troppe cazzate tutte insieme!! Gli anziani lo elogiano.. e a scuola fecero una conferenza speciale per la giornata della memoria c'era uno che era andato in guerra!!! Si si.. mussolini l'aveva mandato!!! Lui è sopravvissuto!!! Dopo averlo fatto parlare (non era previsto).. il preside comunista rosso del cavolo gli chiede: cosa pensa dii mussolini?? Non ricorda bene cosa disse ma sicuro disse: il suo unico errore è stato quello di entrare in guerra!!! Quindii.. loro che l'han vissuto dicono così,m tu che non ne sai una virgola dici ste cretinate!!! Mbhà!!!
    Niente spam in firma. Ti invitiamo a leggere il regolamento per non ripetere l'errore.

  12. #27
    <Ganja Girl!!> L'avatar di mistique
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    CONTE, guarda ke è stato hitler a imitare mussolini...
    e poi non è stato ucciso dalla piazza, ma fucilato in presenza di 2 o 3 persone.
    [MOVE] Joey ti amo ->[/MOVE]

  13. #28
    Utente L'avatar di Phoenix
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    troppe cazzate tutte insieme!! Gli anziani lo elogiano.. e a scuola fecero una conferenza speciale per la giornata della memoria c'era uno che era andato in guerra!!! Si si.. mussolini l'aveva mandato!!! Lui è sopravvissuto!!! Dopo averlo fatto parlare (non era previsto).. il preside comunista rosso del cavolo gli chiede: cosa pensa dii mussolini?? Non ricorda bene cosa disse ma sicuro disse: il suo unico errore è stato quello di entrare in guerra!!! Quindii.. loro che l'han vissuto dicono così,m tu che non ne sai una virgola dici ste cretinate!!! Mbhà!!!


    scusate non ho resistito


    He who is not bold enough to be stared at from across the abyss
    is not bold enough to stare into it himself.

  14. #29
    Veterano dell'Inferno L'avatar di Born to Kill
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    troppe cazzate tutte insieme!! Gli anziani lo elogiano.. e a scuola fecero una conferenza speciale per la giornata della memoria c'era uno che era andato in guerra!!! Si si.. mussolini l'aveva mandato!!! Lui è sopravvissuto!!! Dopo averlo fatto parlare (non era previsto).. il preside comunista rosso del cavolo gli chiede: cosa pensa dii mussolini?? Non ricorda bene cosa disse ma sicuro disse: il suo unico errore è stato quello di entrare in guerra!!! Quindii.. loro che l'han vissuto dicono così,m tu che non ne sai una virgola dici ste cretinate!!! Mbhà!!!
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  15. #30
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    scusate non ho resistito
    allora.. visto che secondo me non hai capito: il preside, voleva far dire da quello là, che pergiunta era stato mandato in guerra da mussolini un bordello di cattivere.,. invece quello l'ha preso in contropiede.. e poi... in confronto a quello che è vissuto in quel periodo... voi che ne sapete???
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