Tutte le carte in regola
Uno dei giochi più attesi di questo 2003 è sicuramente Enter The Matrix, sviluppato dalla Shiny (gli stessi di Earthworm Jim, Mdk e Messiah) che ha promesso un'esperienza ludica senza precedenti. Combattimenti spettacolari come quelli ammirati nella rappresentazione cinematografica, inseguimenti frenetici, corse automobiliste, e tanta azione per il gioco che dovrebbe lasciarci senza fiato... ma sarà davvero così?
Prima di scrivere questa recensione abbiamo giocato a lungo con Enter The Matrix (da ora in poi ETM) terminandolo e arrivando così alla lunga lista dei crediti finali. Ci sentiamo quindi in grado di esprimere una oggettiva opinione sul gioco che, lo diciamo sin da subito, ci ha notevolmente deluso. Anche qui in redazione siamo tutti appassionati di fantascienza e il film dei fratelli Wachowski uscito nel 1999 ci aveva meravigliato per il riuscito mix tra azione adrenalinica, combattimenti spettacolari e una trama discreta, piena di colpi di scena e mai scontata. Era quindi normale attendere questo gioco con trepidazione, tanto più che in questi ultimi mesi, l'Atari (prima Infogrames) ha contribuito a creare una grande attesa, grazie ad una massiccia campagna pubblicitaria senza precedenti nel mondo dei videogiochi che vedevano tra l'altro una collaborazione assidua tra Hollywood e la stessa Shiney. La storia di ETM è infatti scritta dai fratelli Wachowski, ovvero gli sceneggiatori e registi della trilogia di Matrix.
Era davvero impossibile non attendersi un vero e proprio capolavoro, non è vero?
MA(tri)X Payne
Pessimo gioco di parole (perdonateci) per illustrare il titolo che più si avvicina a ETM, per l'appunto Max Payne. Sì, stiamo proprio parlando di quello sparatutto in terza persona che tanto ha fatto discutere su Pc (nonostante sia stato promosso dalla maggior parte del pubblico) e che ha deluso moltissimo nella sua trasposizione su console.
Il gioco della Atari ha molte affinità con Max Payne a partire dalla visuale che è per l'appunto quella in terza persona. In verità, potremo anche all'allargare l'inquadratura (portandola in prima persona) ma solo per guardarci intorno e spostarci lateralmente.
Altro punto in comune è il bullet time, ovvero la possibilità di rallentare il tempo al fine di scansare i proiettili e colpire con grande precisione i nostri nemici. Anche in ETM troviamo la stessa opzione, qui chiamata “focus” e che dovrebbe rappresentare (insieme ai combattimenti) uno degli elementi più spettacolari dell'intero gioco.
ETM è in definitiva un gioco decisamente simile a Max Payne, che unisce combattimenti corpo a corpo, furiose sparatorie, fughe dagli inesorabili agenti, corse automobilistiche e una trama di stampo cinematografico.
Effetti speciali
Inutile negarlo. Quello che ci si attendeva innanzitutto da ETM era una veste grafica sbalorditiva, capace di meravigliare e sfruttare tutte le potenzialità dell'Xbox. D'altra parte anche l'Atari non ha mai fatto a meno di parlare di “motore particellare”, “look fotorealistico”, “alta interazione con l'ambiente”, ecc, ecc. Eppure i primi minuti che trascorrono, con il joypad in mano, lasciano allibiti. Ma procediamo con ordine e parliamo del motore grafico del gioco. Sin da subito non si può fare a meno di notare come il nostro alter ego (potremo scegliere di impersonare Ghost e Niobe) si muova velocemente e mai in maniera troppo fluida: durante gli spostamenti laterali, per esempio, sarà facile essere assaliti da una sgradevole sensazione di nausea, dovuti ai repentini cambi di inquadratura. Le cose non migliorano procedendo nel gioco e tutti i limiti del motore grafico vengono fuori. Compenetrazioni tra i poligoni, sistema delle collisioni difettoso, gestione delle visuali da dimenticare, sono i primi elementi che balzano agli occhi. Procedendo nei livelli, tanto per fare degli esempi, abbiamo visto cadaveri che, invece di accasciarsi a terra, ruotavano in piedi su se stessi; risulta praticamente inutile il fucile da cecchino: spesso e volentieri, nonostante centrerete con precisione in vostro avversario... non riuscirete a colpirlo e i colpi si infrangeranno sui muri circostanti! Non parliamo poi del sistema di telecamere che per rendere spettacolare ogni azione, zoomerà spesso sul nostro personaggio negandoci così una visione di insieme dell'ambiente. Spesso si morirà perché non riusciremo a vedere un nemico che continuava a spararci alle spalle, o un burrone che si celava appena dietro un muro!
Graficamente il gioco fa sfoggio di texture molto povere e simili tra di loro. Ma il difetto ancora maggiore è riscontrabile nell'uso dei colori che risultano estremamente grigi e monotoni, come se gli sviluppatori non sapessero che potevano contare su migliaia di tonalità differenti! Le cose migliorano solo all'interno del castello dove si raggiungono delle soglie di sufficienza. Siamo rimasti delusi anche dal design dei livelli, tutti piatti, banali e a senso unico. Nessun livello è particolareggiato, ricco di dettagli o appena differente da quello appena superato: tutto appare squadrato, grigio come in un gioco di parecchi anni fa. Anche la tanto sbandierata interazione con l'ambiente si limita alla raccolta delle armi, al premere qualche pulsante e... basta! Abbiamo notato che scagliando qualche pugno su una scrivania o su una libreria, si sposta impercettibilmente qualche oggetto... ma speriamo vivamente che gli sviluppatori non si riferissero a questo, quando hanno parlato di interattività.
Purtroppo non ci sentiamo di salvare nulla dell'aspetto “esteriore” di ETM: il gioco è stato sviluppato in fretta (per sfruttare l'uscita del film) e male: tanto che è impossibile credere di trovarsi di fronte ad una produzione del 2003. I proiettili che si conficcano nel muro non lasciano altro che un foro microscopico, appena visibile. Il nostro personaggio corre e sale le scale in maniera buffa, sgraziata e poco realistica. Potremo continuare a lungo, ma preferiamo fermarci: ETM delude proprio in quello che doveva essere il suo punto di forza.
Combattimenti
I combattimenti avvengono attraverso la pressione di tre tasti: uno adibito ai pugni, uno ai calci e l'ultimo al disarmo del nostro avversario (sempre che possieda un'arma). Non esistono combo o mosse speciali e questo rende i combattimenti corpo a corpo noiosi e banali: basta premere in maniera forsennata un tasto per sconfiggere il proprio avversario che non brillerà mai per astuzia o destrezza. Purtroppo il cavallo di battaglia di ETM, ovvero i combattimenti si dimostrano mal implementati nel gioco: non sono mai spettacolari e purtroppo i continui cambi di visuale li rendono confusi. Inoltre c'è da dire che si utilizzeranno le mani nude solo nei primi livelli di gioco: in seguito i nostri avversari, che saranno dotati di mitragliatori e giubbotti antiproiettile, dovranno essere affrontati, per forza di cose, con delle armi automatiche.
Le evoluzioni con salti sui muri, piroette nei cieli, verranno presto evitate perché è possibile attivarle anche quando non lo si desidera! Qualche volta siamo caduti in un burrone, perché nel tentativo di sfuggire ai nemici, il nostro alter ego ha fatto una piroetta lanciandosi, senza controllo, nel vuoto!
Non entusiasmano neppure i livelli finali in cui dovremo sfuggire ad un gran numero di agenti (imbattibili nello scontro uno contro uno): se tarderemo nel trovare la via giusta di fuga verremo presto intrappolati dagli agenti che ci “incastreranno” contro muro, impedendoci ogni altra via di fuga: un altro grosso difetto del motore grafico.
Almeno il gioco è divertente, no?
Abbiamo paragonato ETM a Max Payne e quest'ultimo, nonostante qualche difettuccio, si è rivelato un gioco appassionante sino alla fine. ETM nonostante delle similitudini, non riesce mai a stupire il giocatore e a coinvolgerlo nella trama, che onestamente non abbiamo proprio compreso! Il gioco è infarcito di filmati digitalizzati e altri, realizzati con il motore grafico del gioco, che danno continuità ad una trama che però pare non avere un inizio e una fine: ci è parso che gli sviluppatori della Shiney abbiamo volutamente “incollato” spezzoni del film, senza preoccuparsi troppo di dare un senso al tutto. A rovinare il divertimento vi è anche un'inesistente intelligenza dei nemici che si limiteranno a correre verso di voi a testa bassa oppure ad aspettarvi dietro una colonna: è facile incorrere in situazioni abbastanza comiche con noi che rincorriamo all'infinito una guardia che si sposta circolarmente dietro una colonna! Non sono neppure rari i momenti in cui le guardie si sbloccano tra i poligoni dell'ambiente o quando, dandoci le spalle, corrono verso un muro, incuranti della nostra presenza.
Tutti questi aspetti contribuiscono a rendere ETM privo di qualsiasi mordente, noioso e ripetitivo in eccezionale misura. Il gioco, inoltre, non è mai troppo impegnativo e potrebbe essere finito in poche ore se non fosse che è impossibile salvare quando lo si desidera: ripeterete alcuni livelli diverse volte (e la cosa non è piacevole!) solo perché siete caduti inavvertitamente in un burrone o avete sottovalutato un nugolo di nemici. Gli sviluppatori, forse rendendosi conto di non aver creato degli avversari particolarmente combattivi, hanno reso il gioco più difficile semplicemente aumentando il loro numero. In tutti i casi siamo riusciti a terminare il gioco in appena 7 ore e questo, per chi spende ben 64.99 euro, non è certo un gran pregio.
Piccole variazioni sul tema
Oltre a dei livelli poco ispirati che hanno come obiettivi: “trova l'uscita”, “premi il pulsante”, “scappa dagli agenti”, ci sono anche alcuni piccoli sotto giochi. Parliamo di un paio di livelli ambientati a bordo di un auto e della nostra astronave. Sinceramente gli sviluppatori potevano risparmiarsi questi livelli differenti: la grafica ricorda quella di giochi con una decina di anni sulle spalle e la giocabilità è davvero inesistente! Il livello finale ambientato nella nostra astronave, mentre si cerca di sfuggire alle “sentinelle” è quasi un insulto. Il sotto gioco consiste nello sfuggire da orde di robot sfrecciando tra stretti cunicoli. Ma appena si preme il tasto dell'accelerazione si sbatte inevitabilmente sulle strette pareti caratterizzate da texture piatte e in bassa risoluzione. Si impara così, ben presto a procedere lentamente, anche perché le sentinelle non rappresentano alcuna minaccia!
Usciamo da Matrix
Chi avrà già sbirciato il globale del gioco non potrà non essere sorpreso dal giudizio inflitto ad uno dei giochi più attesi di questo 2003, ma su Ludus siamo abituati ad essere onesti e imparziali verso quelle persone che spendono cifre non certo basse per un videogioco. Enter the Matrix è un titolo realizzato veramente male sotto ogni aspetto e che non risulta minimamente divertente: è semplicemente un'accozzaglia di idee già sfruttate e mal implementate.
Chissà perché ma neppure noi, che siamo sempre sospettosi, pensavamo che questa produzione videoludica potesse deludere in tal modo. Spendete in maniera migliore i vostri soldi.
questa recensione la ho trovata in rete, ma non dico dove, è la verità ?