Premetto che delle riflessioni da me scritte appena mezzora fa nel mio fidato WordPad (non mi fido di Word, ogni tanto si chiude da solo dandomi errore e senza farmi salvare...8(), tornato a casa dopo aver visto Matrix Reloaded, ne sconsiglio la lettura a chi ancora non ha visto il film, visto che potrebbe rovinare la sorpresa su quali argomenti vengono trattati nella pellicola.
Premetto inoltre che sono le riflessioni di un credente, se volete controbattere fatelo restando nei limiti dell'argomento, perchè se a qualcuno venisse in mente di degenerare nello scontro religioso, spero che vada a dibatterne nel topic apposito de Il Conte. Spero che mettere le mani avanti serva a qualcosa
Ok basta con le premesse (azzo come sono prolisso stanotte )
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Il dubbio che la scelta possa avere realmente luogo nella mente umana è una questione molto affascinante.
Tuttavia, e forse anche per questo la si può considerare ancor più crudelmente affascinante, questa domanda non ha risposta alcuna sul piano meramente empirico, che, come ben sappiamo (a parte per le questioni di fede), è l'unico realmente attendibile.
non ha alcuna risposta semplicemente per il fatto che non possiamo verificare cosa sarebbe successo se avessimo effettuato scelte differenti.
Purtroppo o per fortuna la realtà è unica, non esistono ulteriori campi di prova, dobbiamo accettarla per quello che è, senza chiederci cosa sarebbe successo se avessimo agito in modo differente, perchè la realtà è una così complessa combinazione di eventi, che con la nostra semplice mente umana, non saremmo in grado di cogliere a pieno tutte le conseguenze delle azioni che avremmo eseguito diversamente nell'ipotetica realtà che immaginiamo.
Ma da qui nasce l'ulteriore dubbio: e se tutte le scelte che prendiamo fossero già predeterminate?
La parola di dio regala ai credenti la consolazione che l'essere umano possegga il libero arbitrio, ma come possiamo esserne certi se ci viene detto da un essere estemporaneo, da un essere che, nella nostra limitata concezione, dovrebbe conoscere la realtà nella sua totalità assoluta?
Dove starebbe quindi il merito o la colpa delle nostre azioni se tutto è già stato scritto/raccontato?
E se non c'è merito e non c'è colpa, la nostra individualità, la nostra identità esistono davvero?
E allora che senso avrebbe il progetto divino?
A quale scopo tutto ciò, se l'essere supremo già sa come andrà a finire?
So già che tutte queste domande che mi sto ponendo non hanno alcuna risposta e che sono molto stupide, visto che la mente di dio di sicuro non è vincolata dalla concezione umana di causa ed effetto.
> passo successivo del mio ragionamento:
In poche parole per dio non esistono i perchè, anche per il motivo che il "perchè" è strettamente legato alla cronologica logicità degli eventi, che si susseguono nello spazio-tempo, nella "realtà", che è cosa solo degli esseri umani, che è il nostro limite, il limite per la nostra mente (che come si sa da tempo, è utilizzata solo per una piccola percentuale della sua effettiva potenzialità).
A questo punto il quesito ancor più affascinante è:
se riuscissimo a sorpassare questo limite e a sfruttare il potenziale sopito della nostra mente, come cambierebbe la nostra chiave di lettura della realtà?
Queste sono domande, a dir la verità, un pò "faustiane". varrebbe davvero la pena sbattersi per una vita intera a sorpassare i propri limiti, per raggiungere la conoscenza assoluta? (ammesso che sia possibile)
Tornando a rivolgermi ai credenti, penso che, piuttosto, il grado di consapevolezza più alto che un essere umano possa raggiungere sia l'amore.
Ricordate che gesù cristo era solo un uomo, e credo che tutto ciò che ha compiuto in vita, e che a noi sembra impossibile, sia servito ad avvisarci che grazie all'amore tutto è possibile.